Il caso di Nettuno ha sconvolto le cronache nazionali, figuriamoci la piccola comunità in provincia di Roma: la bimba di 8 anni morta dopo un clamoroso e terribile incidente stradale, Nicole, viene ricordata ancora in questi giorni dopo lo choc patito l’11 agosto scorso. La sorellina di 9 anni sta invece miracolosamente bene, è ancora ricoverata ma non sa ancora della tragica fine dell’amata Nicole: il padre invece, Gabriele, è stato allontanato forzatamente dalla comunità di Nettuno perché rischia il linciaggio e l’aggressione. Già alcuni episodi simili erano stati “rischiati” nell’incontro con i parenti di Nicole all’ospedale in seguito all’incidente: il fatto che guidasse ubriaco (anche se non con dosi eccessive), senza patente e senza assicurazione, di certo non ha aiutato. Oltretutto pare che le figlie non avessero le cinture di sicurezza allacciate nel momento del tragico e fatale incidente: il 39enne ora è denunciato per omicidio stradale ma non si trova in carcere perché il livello di alcol nel sangue non era superiore al limite previsto per l’arresto.
PELUCHES E FIORI DAI COMPAGNI DI NICOLE
Quella serata dopo il circo di due giorni fa si è tramutata in tragedia e il padre probabilmente per tutta la vita non si darà pace per quanto accaduto all’amata piccola Nicole: in questi giorni continuano senza soste le piccole “processioni” davanti alla casa della bimba morta con i compagni di classe che le hanno preparato fiori, disegni e moltissimi peluches in segno di affetto e di triste “addio” a quella piccola innocente che ha perso la vita in un dannato incidente stradale. Moltissimi poi si sono recati sul luogo della tragedia, in via Dei Frati sulla litoranea di Nettuno portando altre fotografie e pensieri rivolte al cielo dove adesso abita la piccola Nicole. A Nettuno c’è un profondo silenzio, la comunità si è stretta intorno al dolore dei famigliari e purtroppo si è unità anche nell’odio verso quel padre: Nicole non tornerà indietro, ma il linciaggio in nessun modo può essere una soluzione “adeguata”..