Il Comune di Roma potrebbe aver trovato la soluzione definitiva e soprattutto “soft” per far fronte all’annoso problema della presenza di un’ampia popolazione di topi in città. Al posto delle classiche pasticche per uccidere i roditori che circolano indisturbati per le vie cittadine, controllo demografico e sterilizzazione. E’ questa la proposta avanzata da Edgar Meyer, responsabile del benessere animale nell’assessorato all’Ambiente del Campidoglio e riportata da Corriere.it, che cita le sue parole: “Dobbiamo trovare alternative non cruente per contenere la popolazione dei topi a Roma. Penso a un bando per concorso di idee destinato alle università e ai centri di ricerca per individuare prodotti sterilizzanti da ingerire, evitando così la sterilizzazione chirurgica”, ha commentato Meyer che ha deciso di prendere di petto il problema dei circa 10 milioni di esemplari presenti in città. La proposta è stata avanzata nei giorni scorsi dopo l’ultima derattizzazione di Ama effettuata con l’impiego delle pasticche rosse nella zona di Castel Sant’Angelo. La lotta contro l’ingombrante popolazione era partita in seguito alle denunce ed alle segnalazioni di residenti e commercianti stanchi di vedere continuamente decine di topi per le vie cittadine. L’intenzione di Meyer è quella di dare il via a qualcosa di inedito al mondo attraverso una sperimentazione che potrebbe però impiegare mesi per poter essere lanciata definitivamente.
L’IDEA DEL COMUNE DIVIDE LA CITTÀ
La trovata del Campidoglio per affrontare definitivamente il problema dell’elevato numero di topi in città ha trovato ovviamente d’accordo gli animalisti ma a pensarla in modo polemico è certamente David Sermoneta di Confcommercio che attribuisce la causa di tutto al problema rifiuti: “Se ci sono i topi significa che la città è sporca”, ha tuonato. Ora l’idea avanzata da Meyer dovrà essere sottoposta all’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari ma già ora sembra piacere molto anche a Valentina Coppola, presidente di Earth Italia che si occupa anche della difesa giuridica dei topi e che ha sottolineato il modo cruento in cui sono spesso destinati a morire. I dubbi sull’attuazione concreta dell’idea non mancano, come avanzato da Viviana di Capua dell’associazione residenti del Centro Storico che si domanda: “Come si dovrebbe effettuare? Lasciando le pasticche sulla strada?”. Come sottolinea quest’ultima, infatti, il rischio è che le sostanze nei cibi destinati ai ratti possa venire casualmente ingerite da animali domestici e bambini con gravi conseguenze. Già le pastiglie rosse usate per uccidere i ratti e lasciate a terra in zona Castel Sant’Angelo e altrove a Prati hanno scatenato le proteste dei residenti e le rassicurazioni di Ama sulla non pericolosità sembrano non bastare.