Il mercato ortofrutticolo di Palermo era nelle mani di Cosa Nostra, la temuta mafia siciliana. A scoprire e a porre fine a questa attività criminale, sono state le forze dell’ordine, in particolare, la Direzione investigativa antimafia palermitana, che ha confiscato un ingente patrimonio dal valore totale di 150 milioni di euro, agli imprenditori Angelo e Giuseppe Ingrassia, entrambi ritenuti molto vicini all’ambiente mafioso. A disporre il provvedimento è stata la Sezione Misure di prevenzione del tribunale palermitano, e le indagini hanno portato alla luce un’infiltrazione concreta e costante della criminalità organizzata siciliana nel mercato di Palermo, sia attraverso l’utilizzo di alcuni prestanome, sia tramite la cosca dell’Acquasanta, a cui capo vi è la famiglia Galatolo.
NUMEROSI BENI CONFISCATI
Come riportato da diversi organi di informazione, a cominciare dal sito di Rai News, i due imprenditori arrestati erano titolari di vari stand di frutta, e avevano di fatto monopolizzato l’intera attività del mercato grazie anche all’aiuto della Cooperativa Carovana Santa Rosalia. Ai due sono stati confiscati vari beni come auto, moto, rapporti bancari e finanziari, appartamenti, fabbricati, negozi, magazzini, quote di partecipazione e quant’altro. Giuseppe Ingrassia è stato ritenuto anche socialmente pericoloso, e di conseguenza il gip ha disposto la sorveglianza speciale per i prossimi 4 anni.