Guenther Oettinger, già protagonista in passato di scontri polemici con l’Italia, ha bollato come una «farsa» la tesi del governo secondo cui l’Italia contribuisce al bilancio dell’Ue con 20 miliardi di euro all’anno. Gli ha risposto Luigi Di Maio, criticato dal Pd. Eppure solo l’anno scorso Matteo Renzi rivolgeva la stessa “minaccia” all’Europa. Lo dimostra un video che è ancora disponibile online. «Siccome nel 2018 si ridiscute il bilancio dei prossimi anni, se gli altri Paesi dell’Ue che si sono impegnati ad accogliere i migranti credo sia giusto dire che non contribuiremo come abbiamo fatto fino ad oggi a pagare a loro tutti i soldi che paghiamo. Ogni hanno diamo il bilancio 20 miliardi e ne prendiamo indietro 12. Loro chiudono i porti? E noi blocchiamo i fondi». Su queste affermazioni interviene Matteo Salvini su Facebook: «Questo signore che oggi ci insulta l’anno scorso diceva che “se l’Europa non accoglie immigrati dall’Italia, non pagheremo più i 20 miliardi che mandiamo ogni anno a Bruxelles”. Sono d’accordo. Voi lo conoscete?», ha scritto il ministro dell’Interno. E poco dopo è arrivata la controreplica dell’ex segretario dem, ma su Twitter. «Salvini, e chi ti insulta? Sei tu che non sai più cosa inventare. Cerchi ispirazione nei miei video? Fai pure, è gratis. Ma quando hai finito di sequestrare navi italiane, ci dici a che punto sei delle promesse elettorali? Nessuno parla più di FlatTax e Fornero: erano scherzi?». (agg. di Silvana Palazzo)
BERLINO STA CON COMMISSARIO BILANCIO
Mentre va in scena l’ennesimo botta e risposta tra il Governo italiano e i vertici della Ue a Bruxelles, nella giornata di oggi Berlino non ha perso occasione per rimarcare, seppure in modo diplomatico e senza voler alimentare scontri con l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, la propria posizione nella questione. Dopo che il Commissario al Bilancio dell’Unione, Ghuenter Oettinger, aveva duramente attaccato la presa di posizione di Luigi Di Maio in merito alla minaccia di non pagare il proprio contributo al bilancio europeo, è arrivata la piccata replica del vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, annunciando che la “musica cambierà” ma il tentativo dell’esecutivo gialloblu in sede comunitaria sarà molto difficoltoso perché la Germania ha già fatto capire che si tratta di una ipotesi non percorribile: “Il finanziamento è stato ratificato nel bilancio europeo” ha spiegato in una brevissima nota il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, tagliando corto con un “e vale per tutti” che sembra voler chiudere quanto prima la querelle. Riesplosa nelle ultime ore. (agg. di R. G. Flore)
DI MAIO, “LA MUSICA CAMBIERA'”
Arriva, come previsto, la replica di Luigi Di Maio dopo la “bacchettata” di Oettinger, e non è “soft”: «Secondo l’Europa il veto del governo italiano sul bilancio e sui contributi netti è una farsa. Questo la dice lunga sulla considerazione che hanno del nostro Paese. Evidentemente sono abituati a premier e ministri italiani che vanno a Bruxelles con il cappello in mano», scrive su Facebook il Ministro del Lavoro e vicepremier. Secondo il pentastellato, inoltre, quanto detto da Oettinger – e i primi commenti che giungono da Berlino – sono «una visione miope e a tratti folle che non è capace di fotografare la realtà. Specialmente perché, per loro, i sacri Trattati si possono interpretare; altrimenti dovrebbero pagare miliardi di euro per il loro eccessivo export che danneggia tutto il sistema economico comunitario». Per questo motivo, Di Maio spera che la «musica in Europa sia destinata a cambiare», visto che secondo i grillini «il finanziamento non è un dogma e non lo sarà nemmeno quando si inizierà a parlare di una vera solidarietà, e non di vincoli insostenibili tanto dal punto di vista sociale quanto da quello economico. Soprattutto, non è un dogma l’approvazione del quadro finanziario pluriennale dei prossimi sette anni, che vorrebbero far passare in fretta e furia prima delle prossime elezioni europee. Non glielo lasceremo fare, se la situazione sull’immigrazione non cambierà di qui a breve il veto sarà certo».
GIORGETTI, “COMMISSIONE MENO LEGITTIMATA SUI CONTI”
Il commissario Ue al bilancio Guenther Oettinger in un’intervista a Politico.eu ha corretto le cifre che il vicepremier Luigi Di Maio ha dato sul contributo italiano all’Ue. Non sono 20 miliardi all’anno: questa cifra «è una caricatura». L’Italia paga 14-16 miliardi l’anno ma, considerando quanto riceve dal bilancio Ue, il contributo netto è di 3 miliardi l’anno. Intanto Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel, rispondendo a una domanda sulla minaccia del governo italiano di non pagare il proprio contributo al bilancio europeo, ha dichiarato: «È stato ratificato nei Trattati europei. E vale per tutti». Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha dichiarato: «Le regole europee di bilancio sono stabilite e vigilate dalla Commissione europea che in questo momento mi sembra in difficoltà. Noi non diciamo di rompere le regole, ma oggi l’autorità europea mi sembra un po’ meno legittimata rispetto al passato a rivestire i panni dell’austera custode dei conti e dei bilanci». (agg. di Silvana Palazzo)
OETTINGER CONTRO L’ITALIA: “20 MILIARDI A UE? UNA FARSA”
È arrivata qualche giorno “in ritardo” la risposta ufficiale dell’Unione Europea dopo la “minaccia” del Governo italiano, ma oggi con il Commissario al Bilancio Ghuenter Oettinger arriva la “stoccata” a Lega e M5s: la cifra di 20 miliardi che alcuni esponenti di Governo (Di Maio, ma non solo) hanno indicato come contributo dell’Italia al bilancio Ue – e che sarebbe stata messa in discussione qualora Bruxelles non fosse intervenuta per sistemare il caso della nave Diciotti nel porto di Catania – è sostanzialmente «una farsa». In una intervista al sito Politico.eu, il commissario tedesco attacca il Governo Conte dopo la mancata condivisione dell’accoglienza dei migranti: «Dobbiamo correggere le cifre. Non sono 20 miliardi di euro l’anno. L’Italia contribuisce con 14, 15, 16 miliardi in un anno. Se si tiene in conto ciò che ottiene dal bilancio Ue, il risultato è un contributo netto di 3 miliardi l’anno», ha spiegato il Commissario che prende atto delle minacce di veto al bilancio comunitario, commentando con un’altra stoccata «Prendiamo nota di questo, ma non abbiamo intenzione di reagire su base quotidiana. Se lo facessimo, avremmo molto lavoro da fare».
MA QUANTI MILIARDI DÀ (PER DAVVERO) L’ITALIA?
Sul fronte migranti, che è il vero punto di sfida della linea Salvini-Di Maio alla Commissione Europea, Oettinger spiega «facciamo tutto ciò che si può in termini di strumenti, risorse e denaro per sostenere l’Italia, restiamo un partner di Roma», ma non per questo allora il Governo deve permettersi di attaccare la Commissione, ammonisce Oettinger. I miliardi che dunque, per davvero, l’Italia paga alla Commissione Ue variano ogni anno: ma la cifra di 20 miliardi è sostanzialmente falsa. «Nel 2017, come risulta dal sito della Commissione Ue dedicato al Bilancio comunitario, l’Italia ha versato 12 miliardi di euro. Negli anni precedenti erano stati un po’ di più, ma sempre meno di 20 miliardi: quasi 14 miliardi nel 2016, 14,7 miliardi nel 2015 e 14,6 miliardi nel 2014», segnala il “fact-checking di Agi e Pagella Politica”. Sul fronte invece di quanto Roma “riceve” in termini di fondi, finanziamenti e simili, sempre secondo il servizio di Agi si stima che nel 2017 siano stati 9,8 miliardi, nel 2016 11,6 mld e nel 2015 12,3.