Il caos attuale della Lega nasce tutto dalla sentenza con cui il Tribunale del Riesame ha dato ragione alla Procura di Genova (in merito al sequestro dei fondi per il caso Bossi-Belsito, ndr): sono stati così bloccati tutti i fondi del Carroccio, presenti e futuri, fino a coprire la cifra monstre di 49 milioni di euro (al momento sui conti di Via Bellerio non ci sono neanche 9 milioni, fanno sapere i legali del partito di Salvini). In poche parole, la Lega ad oggi – se non interverrà la Cassazione dopo lo scontato ricorso che il Carroccio è pronto a presentare – è in “bolletta”: stamattina il Ministro Salvini a La Stampa ha rilasciato dichiarazioni di fuoco che prendono di mira parte della magistratura italiana. «È chiaro che cercano di metterci i bastoni fra le ruote. E l’accusa di sequestro di persona, e l’abuso d’ufficio, e il sequestro dei conti… mi sembra che si stia esagerando. È evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo. Perché quello che sta subendo la Lega è un processo politico senza precedenti»; non solo, secondo Salvini tutto ciò ha un paragone “scomodo”, «è successo qualcosa del genere in Turchia, quando a un partito fu sequestrato tutto il patrimonio prima ancora della condanna e poi la stessa magistratura fu costretta a restituirglielo. Ricordo – conclude un durissimo Salvini – che c’è un garante della Costituzione che deve far rispettare i diritti politici di 60 milioni di italiani».
SCONTRO PD, M5S SEMPRE “FREDDI”
Immediato il commento altrettanto duro di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra dei giudici italiani: «L’accusa alla magistratura di intervenire per scopi politici e di agire per ribaltare le scelte compiute democraticamente dagli elettori ha una portata eversiva, e realizza una grave interferenza rispetto all’esercizio delle prerogative che alla giurisdizione spettano a tutela dei diritti e della legalità». Il Pd nel frattempo prova a costruire tutta la propria opposizione sulla sentenza dei fondi Lega e con Renzi e Martina attacca a testa bassa: «Abbiamo un governo di ladri, perchè la Lega ha rubato i soldi degli italiani, e di bugiardi, perché Toninelli sta mentendo tutti i giorni agli italiani». Per il Segretario dem invece, «La Lega restituisca i 49 milioni che deve ai cittadini. Le sentenze si rispettano e Salvini non è diverso da un comune cittadino». Ad essere alquanto “freddi” e “distaccati” in tutta questa vicenda sono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che con Di Maio hanno asserito, «la sentenza non peserà sul Governo», ma con Paragone (tra l’altro, ex direttore de La Padania in un passato non proprio lontano) rilancia «Se arriva la decisione di un giudice ti adegui come si adeguano i cittadini, non è che perché sei un politico o un segretario non ti devi adeguare. Detto questo, si possono fare valutazioni critiche rispetto alla decisione».