Migliaia di persone in piazza per protestare contro la riforma pensioni ritenuta “inevitabile” da Vladimir Putin per mettere a posto i conti della Russia. Questo il riassunto di una giornata conclusasi con il fermo di circa 840 persone tra i manifestanti e che – come riportato da Il Messaggero – come principale elemento di novità ha visto la presenza nei vari cortei non soltanto dei giovanissimi sostenitori del principale oppositore di Putin, Alexei Navalny, ma anche i loro nonni. O comunque alcuni di quegli anziani che rappresentano una parte importante dello zoccolo duro di sostenitori dell’inquilino del Cremlino. Emblematico il trattamento riservato al populista Vladimir Zhirinovsky, guida dei liberaldemocratici (ma in questo caso il nome è fuorviante), che all’appello di lasciare la piazza e di tornare a casa si è visto ricoprire di insulti e lanciare anche una scarpa. Un’accoglienza non propriamente calorosa, per usare un eufemismo, per uno abituato a fare scorpacciate di voti proprio tra i pensionati. (agg. di Dario D’Angelo)
RUSSIA, 839 FERMI TRA I MANIFESTANTI
Migliaia di russi sono scesi in strada per protestare contro la riforma delle pensioni che ha portato ad un innalzamento di cinque anni dell’età pensionabile. A fine serata l’osservatorio indipendente Ovd-info conta ben 839 fermi in tutta la Russia, di cui 36 a Mosca e 391 nella sola San Pietroburgo, dove si sono registrati anche episodi di violenza. «Putin aveva promesso che non avrebbe mai toccato le pensioni. Ha tradito la sua popolazione», urla – come riportato da Repubblica – un pensionato a cui di certo non manca la grinta. Per una donna di 57 anni questa riforma delle pensioni «è solo un modo di coprire i buchi di bilancio causati da anni di frodi e corruzione». Una cosa è certa: dopo l’annuncio della riforma, Vladimir Putin ha visto crollare il suo tasso di popolarità dal 79 al 65% in pochi giorni. A dirlo è l’istituto di sondaggi indipendenti Levada Tsentr. (agg. di Silvana Palazzo)
NAVALNY CONTRO PUTIN, “HA FINITO I SOLDI”
Una riforma delle pensioni che Vladimir Putin, sempre attento agli indici di popolarità, ha definito “inevitabile” e che oggi ha portato a manifestare in piazza diverse migliaia di persone in tutta la Russia di cui 2000 soltanto a Mosca. Ad arringare la protesta è stato il maggior oppositore interno dell’inquilino del Cremlino, quell’Alexiei Navalny che sta scontando in carcere una pena di 30 giorni per aver organizzato una manifestazione non autorizzata. Grazie al suo staff, nonostante la detenzione, Navalny è riuscito ad arringare la folla riunitasi contro il governo. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, Navalny ha attaccato:”Per 18 anni Putin e il suo governo si sono serviti del budget, dilapidandolo per progetti senza senso. Ora non ci sono più soldi e sono arrivati a toccare le pensioni per sbarcare il lunario”. (agg. di Dario D’Angelo)
RUSSIA, PROTESTE DI PIAZZA PER RIFORMA PENSIONI: 300 ARRESTI
Sono stati in migliaia, oggi, a scendere in piazza in Russia per protestare contro la riforma delle pensioni, nella medesima giornata in cui si svolgevano le elezioni amministrative e regionali. In tanti hanno deciso di rispondere all’appello lanciato dal carcere dall’oppositore Aleksej Navalnyj, che sta scontando una condanna a 30 giorni di fermo amministrativo e che ha indetto cortei in circa 50 città, nonostante solo in quattro siano stati autorizzati. Come spiega il quotidiano La Stampa, sono stati oltre duemila coloro che oggi si sono riuniti a Mosca, dove si vota per l’elezione del primo cittadino. In Pushkin square, nel centro della città, all’urlo di “Putin è un ladro” in tanti manifestanti sono stati tenuti a bada dalla polizia. Moti di protesta si sono registrati anche a San Pietroburgo, dove sono stati circa un migliaio a partecipare alla manifestazione urlando in strada “Vergogna”. Anche in questo caso è stata registrata la presenza massiccia della polizia che è intervenuta arrestando quasi 300 partecipanti alla protesta contro l’impopolare riforma delle pensioni in tutto il Paese. Il maggior numero di fermi, come spiega l’organizzazione OVD-Info, sarebbero avvenuti in particolare a Ekaterinburg negli Urali e Omsk in Siberia.
RUSSIA, L’IMPOPOLARE RIFORMA DELLE PENSIONI DI PUTIN
Lo scorso giugno era stata annunciata la riforma delle pensioni che però aveva trovato sin da subito in disaccordo i cittadini russi per via dell’aumento dell’età pensionabile. Questo aveva avuto un impatto molto forte soprattutto sulla popolarità di Putin. L’annunciata riforma aveva fatto scendere già allora molti cittadini russi in piazza ma il culmine si è registrato oggi, durante una giornata delicata dal punto di vista politico e che ha visto l’arresto di quasi 300 persone in tutto il Paese, coinvolte nelle proteste in atto. La riforma, fortemente voluta da Putin ed annunciata nei mesi scorsi dal premier Dmitry Medvedev prevede di far salire l’età pensionabile a 65 anni per gli uomini ed a 60 per le donne. Una decisione che, a detta del presidente Putin sarebbe stata presa per far fronte ai “gravi problemi demografici” che andrebbero a pesare sul sistema pensionistico. Le manifestazioni sono iniziate nel primo pomeriggio, a partire dalle 14.00 ora locale e tra coloro sottoposti a fermo spicca anche il nome di Ruslan Shaveddinov, ex portavoce della campagna elettorale di Navalnyj.