È ancora Zaia a tornare “protagonista” sul fronte Autostrade: dopo la “stoccata” al Governo sulla ipotetica nazionalizzazione, ora giunge una forte critica anche alla famiglia tra le più influenti nella sua stessa Regione Veneto, i Benetton. In un incontro a Venezia, il Governatore ha rilanciato «Credo che nelle prime ore dopo il disastro la situazione sia stata gestita male dalla famiglia Benetton. Occorreva subito una presa di posizione; però è bene e fondamentale, in questa fase, chiarire fino in fondo le cause del crollo e le relative responsabilità. I cittadini hanno il diritto di capire cosa è accaduto». Mentre la stessa Atlantia (la holding controllata dai Benetton) annuncia l’intenzione di istituire il fondo vittime per 500 milioni di euro, il Presidente leghista affonda ancora il colpo contro Aspi, concludendo il suo ragionamento «Per il senso di giustizia e il rispetto di chi ha perso la vita, la vicenda va definita completamente e chi è responsabile poi paghi fino in fondo, senza nessuno sconto».
FOCUS PONTE GENOVA: ULTIME NOTIZIE LIVE – CAOS REVOCA CONCESSIONI
“IN 8 MESI IL NUOVO PONTE”
In un altro passaggio del comunicato fuoriuscito dal cda di Autostrade si legge come il board abbia risposto all’appello lanciato sulla piattaforma social Change.com, «istituendo un nuovo fondo per soddisfare le prime esigenze delle famiglie colpite dalla tragedia e i bisogni degli sfollati». Assieme al Comune di Genova, inoltre, Aspi ha fatto sapere di aver avviato una collaborazione tecnica con Sviluppo Genova (una partecipata comunale, ndr) «per interventi urgenti per il ripristino della viabilità e l’attivazione di viabilità alternative». Nella parte finale del comunicato, dopo aver ribadito l’intenzione di erigere il nuovo ponte in 8 mesi, Autostrade per l’Italia avvisa della costruzione di un «asse viario sul lato destro del torrente Polcevera, una rotonda per facilitare l’ingresso al porto, la messa in sicurezza di un viadotto di proprietà demaniale di accesso al casello di Genova Aeroporto, un percorso riservato ai mezzi pesanti sulle aree Ilva. Per quest’ultimo intervento sono già iniziate le operazioni». Parallelamente, le novità in merito sulla “sfida” di statalizzare le autostrade italiane provengono dal Governatore del Veneto Luca Zaia che si schiera con Giorgetti (e “contro” Salvini): «Si sappia che, a regole invariate, è più efficiente il privato del pubblico. Se si fa la statalizzazione delle autostrade e non si cambiano le regole si va al massacro. Al bagno di sangue», spiega sui social il Presidente in contrasto con il Governo “amico”.
CDA, “500 MILIONI CON MEZZI PROPRI”
È terminato dopo 4 ore il cda di Autostrade per l’Italia e il piano improntato è, sostanzialmente, lo stesso pronunciato dai vertici in conferenza stampa sabato scorso. «Piano da mezzo miliardo di euro finanziati con mezzi propri», ha spiegato il board di Aspi riportando le decisioni del presidente Cerchiai e dell’ad Castellucci. Si legge in una nota appena uscita dal cda straordinario, «ci saranno iniziative a supporto delle famiglie colpite dalla tragedia, per la ricostruzione del ponte, per la viabilità di Genova e la sospensione del pedaggio su alcune tratte». In merito alla revoca delle concessioni, lo stesso board di Aspi ha fatto sapere di aver preso atto «della lettera di contestazioni ricevuta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e verrà riconvocato in tempo utile per fornire e deliberare un adeguato riscontro alle stesse». Sul fronte nazionalizzazione, continua la distanza netta tra opposizioni e Governo, anzi con una parte del Governo (M5s e parte della Lega): «Ha ragione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a non essere persuaso dall’idea che lo Stato gestisca con più efficienza dei privati. Nazionalizzare non conviene quasi mai: Forza Italia sarà sempre contraria a nazionalizzazioni che finiscono per scaricare sui cittadini contribuenti i costi di inefficienze e malagestione, come è accaduto per decenni durante la prima Repubblica», è la nota di Mara Carfagna, deputata di Forza Italia nonché vicepresidente della Camera.
SCONTRO GIORGETTI-GOVERNO SU NAZIONALIZZAZIONE
Il futuro di Autostrade e Atlantia sembrano allontanarsi piuttosto che avvicinarsi alla ricostruzione del Ponte Morandi: sebbene bisognerà attendere il doppio Cda di oggi e domani per sapere quali saranno le proposte in merito al dossier Genova, il Governo Conte non sembra volerne sentire e punta dritto sulla nazionalizzazione. Il tutto nonostante i “freni” di Giorgetti (e di buona parte della Lega): le opposizioni sono divise, anche su questo punto, con LeU e parte del Pd favorevoli a statalizzare le autostrade, mentre Forza Italia si “schiera” con Giorgetti. In mattinata al Meeting di Rimini, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI) ha accolto con positività la proposta di Toninelli e Conte sulla nazionalizzazione: «Lo Stato deve tutelare i suoi interessi che sono, o dovrebbero essere, quelli dei cittadini. Quando si entra in sistemi complessi e strategici, come la rete autostradale, bisogna almeno garantirsi la cosiddetta quota d’oro, (golden share). In questo caso, pare assurdo che lo Stato non abbia nel cda di Autostrade neppure un suo componente e ancora piu’ incomprensibile e’ l’inconsapevolezza, nella cessione della gestione, di essere controparte rispetto al privato, dovendo quindi esercitare controlli quotidiani stringenti e dare adeguati indirizzi».
CDA ANCORA IN CORSO
Attorno alle 11.30 ha preso il via il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia: mentre si attendono importanti novità in merito ai fondi per le vittime e ai progetti di ricostruzione del ponte, il Governo “osserva” con non pochi freni al proprio interno sulla via di “nazionalizzazione” voluta da Di Maio e Toninelli. Giorgetti è stato chiaro (e probabilmente dice quello che Salvini, da “dioscuro” di Governo come Di Maio, non può dire): «Non sono persuaso che la gestione dello Stato sia di maggiore efficienza», bloccando di fatto sul nascere il “monolite” gialloverde verso la statalizzazione della rete autostradale. L’impulso arriva anche dopo le parole molto importanti dette dal Governatore della Liguria Giovanni Toti: dopo aver consegnato le prime case agli sfollati del Morandi, il Presidente ligure ha rilanciato «Tornare alle nazionalizzazioni una nostalgia da Prima Repubblica. La politica ha un altro compito: mitigare i danni per i cittadini e le imprese che hanno già sofferto tanto».
DOPPIO CDA AUTOSTRADE E ATLANTIA
Come hanno informato questa mattina i rispetti board ufficiali, sono previsti per oggi e domani, rispettivamente i consigli di amministrazione di Autostrade per l’Italia e Atlantia: il tema, manco a dirlo, è ovviamente il crollo del ponte Morandi a Genova, tragedia per cui lo scorso 14 agosto sono morte 43 persone, con 15 feriti e con più di 600 sfollati nelle case sottostanti quel che rimane del viadotto simbolo della Liguria. Un comunicato congiunto del doppio board – ricordiamo che Atlantia è una holding che detiene il 100% di Aspi, con maggioranza alla famiglia Benetton – spiega che al centro dei due cda ci saranno le misure si sostegno: «affrontare i disagi causati dal crollo, attraverso la messa in opera delle iniziative già intraprese a favore delle famiglie e del territorio colpito che saranno oggetto di una approfondita ricognizione». Ieri intanto in Borsa, Atlantia ha preso una piccola boccata d’ossigeno dopo i giorni nefasti con diverse perdite economiche: come spiega Milano Finanza, la società dal giorno del disastro ha perso circa un quarto della propria capitalizzazione di Borsa. Sul fronte ricostruzione, la promessa fatta dal presidente Cerchiai e dall’Ad Castellucci resta quella della conferenza stampa di sabato scorso: ricostruire il Ponte Morandi in 8 mesi, qualora il Governo concedesse questa possibilità. Ma resta il nodo, fortissimo, della revoca concessione che da giorni è avviato come iter a Palazzo Chigi e che vede il duopolio Salvini-Di Maio intenzionato a perseguire l’obiettivo della nazionalizzazione come prima strada per uscire dall’impasse.
CONTE PROSEGUE: “REVOCA CONCESSIONE VA AVANTI”
I vertici di Atlantia e Autostrade hanno spiegato che, oltre alla ricostruzione, sarebbero pronti a concedere 500 milioni di euro come fondo vittime/sfollati: oggi il Premier Conte, in una intervista al Corriere della Sera, considera quella proposta «troppo modesta rispetto agli utili conseguiti negli anni. Potrebbero intanto quadrupicarla o quintuplicarla». Il Presidente del Consiglio, in seguito, insiste sulla conferma della revoca della concessione ad Aspi: «Abbiamo avviato una procedura di legge e il governo si muoverà sempre nei binari del diritto, anche se ho pronta una contromossa: non la anticipo sui giornali, ma questo governo farà in modo che il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione. Faccio notare che il concessionario non ha neppure sostenuto l’investimento iniziale per costruire le autostrade, gliele ha date lo Stato». Il Governo non è però unito al 100% nel togliere in toto le concessioni (specie con il rischio di dover incappare in penali da pagare alla famiglia Benetton, il che sarebbe un vero controsenso dopo quanto successo a Genova) con il Sottosegretario Giorgetti che ieri si è detto «non molto persuaso dall’idea di statalizzare tutto».