Proseguono le indagini in merito allo stupro avvenuto a Rimini di una giovane ragazza tedesca di appena 19 anni, da parte di due allievi della Scuola di Polizia di Brescia. La versione della vittima, e quella dei due aguzzini, non coincidono, e toccherà quindi agli inquirenti cercare di scoprire la verità. Per i due ragazzi, infatti, la giovane tedesca era consenziente, a differenza invece di quanto affermato dalla stessa, che tra l’altro è già ripartita per la Germania, spiegando di non volersi presentare al processo. Ma cosa è successo in quel pomeriggio di settimana scorsa? La 19enne si trovava in vacanza con altre due amiche, e nell’albergo in cui soggiornavano avevano conosciuto questi due giovani “poliziotti”.
COSA E’ SUCCESSO?
Un giorno le tre sono andate nella stanza dei due, già conosciuti in precedenza essendo vicini di camera, fino a che due delle tre tedesche non hanno deciso di andarsene, lasciando l’amica 19enne, decisa a restare vista la simpatia nei confronti di uno dei due italiani. Qui scatta la doppia versione: la ragazza ha detto che si era intrattenuta con il suo aguzzino, i due si stavano baciando, ma lei non voleva andare fino in fondo a differenza invece del palermitano, che l’ha forzata ad avere un rapporto completo. Quindi è intervenuto anche l’amico, che ha cercato di fare sesso con lei, fino a che la giovane non è riuscita a divincolarsi e a scappare. A quel punto la ragazza ha raccontato il tutto alle amiche, che poi si sono rivolte al portiere e al titolare dell’hotel, e quest’ultimo ha chiamato la polizia.