Un Mattarella molto tagliente quello che oggi ha strigliato il Governo gialloverde prima sul fronte Genova e poi sui rapporti tesi con l’Europa: «Io sono avanti negli anni, sono nato durante i bombardamenti e, forse per questo, mi è rimasta un’innata diffidenza, e un’innata idiosincrasia verso qualunque pericolo di nazionalismo e di guerre per cui occorre riflettere su questo perché corriamo il rischio che riproporre dentro l’Unione un clima che non è soltanto concorrenziale ma è di contrapposizione, che poi diventa contrasto, poi diventa ostilità, diventa non sappiamo cosa», spiega ancora il Capo dello Stato nel suo primo discorso al vertice dei Presidenti a Riga, in Lettonia. Di contro, il suo “acerrimo nemico” Paolo Savona (il Ministro rifiutato al ruolo del Mef, poi riconvertito nel più limitato Ministero degli Affari Europei) replica a distanza, partecipando ad un dibattito al festival nazionale Proxima: «L’Europa è utile al nostro Paese, l’euro è una parte indispensabile. Solo che a mio avviso la costruzione non è perfetta. Possiamo giustificare le imperfezioni del 1992, ma non quelle del 2018, 2019 e cammin facendo». (agg di Niccolò Magnani)
MATTARELLA: “NON SI MERCANTEGGIA SU BILANCIO UE”
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, era oggi a Riga, capitale della Lettonia. Il capo dello stato ha presenziato alla 14esima riunione del Gruppo Arraiolos, vertice informale dei presidenti non esecutivi dell’Unione Europa, che dal 2003 ad oggi si riunisce una volta all’anno. In compagnia dei presidenti di Austria, Bulgaria, Grecia, Croazia, Estonia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Slovenia, Finlandia e Germania, Mattarella ha ribadito il proprio pensiero nei confronti dell’UE, difendendone l’esistenza: «Non c’è movimento che possa mettere in discussione il valore storico del mettere in comune il futuro degli europei, è una ragione che va fatta comprendere con maggiore efficacia».
“SONO CONTRO QUALUNQUE NAZIONALISMO”
Il presidente aggiunge di essere contro “qualunque nazionalismo”, perché nato durante i bombardamenti. «Il rischio – prosegue – è quello di mettersi a mercanteggiare fra di noi, fra i nostri Paesi, sui rapporti contabili». Mattarella sottolinea che bisogna mettere in comune il futuro degli Europei, e ricordare che senza tale prospettiva l’UE non conta nulla. Quindi il presidente italiano si domanda, in maniera retorica: «Che cos’è efficace? Un’Unione infragilita dalle rivalità interne in cui ognuno si presenta da solo, o un’Unione coesa, compatta, che rende più forti tutti i Paesi che la compongono?». Infine un commento specifico sull’Italia, che per Mattarella contribuisce attivamente all’Unione: «Ma mi sono sempre rifiutato – il monito che sembra rivolto nuovamente al governo, ed in particolare a Di Maio e Salvini – di considerare questi rapporti sul piano del dare e avere, anche perché i benefici dell’integrazione non sono quasi mai monetizzabili interamente».