Non arrivano buone notizie per l’Italia dalle nuove stime dell’Ocse, che indicano come il nostro sia l’unico paese con indicatori negativi fra quelli del G7. Una stima che va dunque in controtendenza con quelle dei paesi più industrializzati, che si stanno allontanando sempre più dalla fase nera della crisi. D’altronde anche l’Istat aveva recentemente lanciato un campanello d’allarme, mettendo in evidenza come il Pil fosse cresciuto dello 0,2% nel secondo trimestre del 2018 contro lo 0,3% dei primi tre mesi. Flessione confermata dall’Ocse che ha sottolineato invece come altri paesi vivano un trend profondamente diverso rispetto a quello italiano, con gli Usa che hanno raddoppiato il loro ritmo di crescita, passando dallo 0,5% dei primi tre mesi del 2018 all’1% del secondo trimestre ed il che Giappone è ha invertito una crescita negativa dello 0,2% passando allo +0,5%.
BRUNETTA: “IMPOSSIBILI FLAT TAX E REDDITO CITTADINANZA”
L’organizzazione parigina ha definito comunque non allarmante la lieve flessione economica fatta registrare dall’Italia, in un momento in cui comunque il Ministero dell’Economia sembra abbia già deciso di rivedere al ribasso le stime messe a punto nel Def di aprile dal precedente Governo Gentiloni, passando da +1,5% a +1,2% nel 2018 e poi a +1/1,1% nel 2019, come già anticipato dall’attuale Ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Lo stesso Tria ha affermato di avere fiducia sul fatto che la Legge di Bilancio possa essere salutare per gli indicatori, ma fa da contraltare Renato Brunetta di Forza Italia, secondo il quale questi dati mettono una pietra sopra i progetti più ambizosi del Governo gialloverde: “Le minori risorse disponibili dovute al peggioramento del quadro economico rendono del tutto impossibile finanziare reddito di cittadinanza, flat tax e controriforma Fornero“.