Tra i protagonisti in campo ieri fin dal primo minuto del match per la Uefa Nations league tra Portogallo e Italia c’era anche Simone Zaza. Proprio il giocatore del Torino al termine del match ha poi raccontato ai microfoni dei giornalisti convenuti: “non sappiamo fare gol? no sicuramente: tutti gli attaccanti che sono stati convocati, l’anno scorso sono arrivati tutti alla doppia cifra, uno è fatto pure il capocannoniere della Serie A. Perciò, non so, c’è ovviamente sempre da imparare e io sono il primo che vuole sempre imparare, però sappiamo fare gol: il problema è che dobbiamo lavorare tanto e evidentemente fino ad adesso non abbiamo lavorato così tanto. Forse c’è bisogno di più tempo: io personalmente non vedo l’ora di giocare di nuovo e di lavorare prima che di giocare per capire bene i meccanismi e le dinamiche, sopratutto in questo gruppo con tanti giovani e nuovi giocatori. Non è facile, ma siamo la nazionale. Siamo un gruppo nuovo ma penso che non abbiamo fatto una brutta partita: la differenza per è che loro l’hanno buttata dentro e noi no”. (agg Michela Colombo)
PARLA MANCINI
Con un pari e un KO rimediato ieri sera con il Portogallo, l’Italia chiude questa prima prova alla Uefa Nations League con appena l’ultima posizione nel mini girone 3 e il fantasma della retrocessione di categoria appare già dietro l’angolo. Al termine della partita con i lusitani però ci ha pensato il ct della nazionale azzurra Mancini a calmare gli animi affermando in conferenza stampa: “Retrocessione? insomma..il Portogallo ha vinto la prima quindi in questo momento è leggermente favorito su Polonia e Italia, ma ci sono due partite ancora..due per loro due per noi, anzi tre per la Polonia, quindi vediamo quello che accadrà. Io penso che sia ancora tutto a aperto”. Ora il prossimo appuntamento dell’Italia sarà già con la Polonia ma solo il prossimo 14 ottobre: Mancini ha ancora tempo quindi per provare ad aggiustare le cose. (agg Michela Colombo)
LA PARTITA
Dopo la mancata partecipazione al mondiale in Russia, la Nations League, oltre a rappresentare un banco di prova interessante, poteva essere l’occasione del riscatto per la nuova Italia di Roberto Mancini. Tuttavia, da quando il tecnico di Jesi è alla guida della nazionale, è arrivata una sola vittoria e per giunta in amichevole contro l’Arabia Saudita, avversario tutt’altro che irresistibile e che pure ci aveva dato qualche grattacapo. Dopodiché è arrivata la netta sconfitta contro la Francia che poi si sarebbe laureata campione del mondo, un paio di pareggi contro Olanda (altra nobile decaduta) e Polonia e ora il KO contro il Portogallo che ci relega all’ultimo posto nella classifica del gruppo 3 della prima fascia. Il rischio di retrocedere in seconda fascia è davvero concreto e per gli azzurri sarebbe un’altra onta difficilmente cancellabile in tempi brevi, perché certificherebbe una volta per tutte il nostro declassamento a nazionale di Serie B, cosa già accaduta non strappando il pass per la fase finale dell’edizione 2018 della kermesse iridata. Il problema è che all’orizzonte non si intravede una generazione di campioni come quella che ha riportato a venti anni di distanza i bleus sul tetto del mondo, i giovani di prospettiva non mancano ma i Lazzari, i Caldara, i Romagnoli, i Cristante e i Jorginho dovranno mangiarne davvero tanta di polvere prima di crescere e compiere il definitivo salto di qualità. Deschamps ha Mbappé, Mancini deve accontentarsi di Berardi, e anche questo fa la differenza tra il vincere le partite e perderle. Lo stesso Portogallo che ci ha battuti può permettersi di rinunciare a Cristiano Ronaldo perché può contare su un gruppo solido, collaudato, reduce dal trionfo negli ultimi europei, oltre che su giocatori dall’indiscussa bravura come Cancelo, Ruben Neves, Bruma e Bernardo Silva, senza dimenticarci dei veterani Pepe (100 presenze in nazionale per lui) e William Carvalho che ci tengono a ribadire ogni volta che l’equazione Portogallo = Cristiano Ronaldo non sempre è verificata. E poi c’è André Silva, con il dente avvelenato dopo il divorzio dal Milan: tripletta nella Liga spagnola con il Siviglia, e ora il gol-vittoria con la nazionale. A Gattuso un attaccante così avrebbe fatto sicuramente comodo, a proposito: non era il caso di convocare anche Cutrone a ‘sto giro?
LE DICHIARAZIONI
Subito dopo il triplice fischio il ct Roberto Mancini è intervenuto ai microfoni di Rai 1: “Gli errori individuali sono una costante, dobbiamo cercare di limitarli. L’impegno non è mancato, dobbiamo però rimediare a questa carestia di gol, e al più presto. Nel primo tempo abbiamo gestito più palloni mentre nella ripresa eravamo più passivi e inclini a subire le iniziative degli avversari. Dobbiamo assolutamente crescere e trovare la forma”.
Il commento di Giacomo Bonaventura: “Sconfitta che ci dà un grande dispiacere, ce l’abbiamo messa tutta cercando di mettere in difficoltà il Portogallo ma non ci siamo riusciti. C’è tanto da lavorare e bisogna farlo tutti assieme, uniti e compatti verso l’obiettivo di ottenere risultati importanti, questa squadra ha tutte le qualità per andare lontano. Con Crstiano Ronaldo i lusitani sono più forti ma anche senza di lui sanno il fatto loro, noi non abbiamo fatto una pessima figura, il problema è che fatichiamo a segnare”.
Prima presenza in nazionale per il terzino della SPAL, Manuel Lazzari: “Speravo in un esordio diverso, anche se eravamo consapevoli di affrontare una nazionale forte e temibile nonostante l’assenza di Cristiano Ronaldo. L’assenza di esperienza a questi livelli pesa tanto, contro i campioni d’Europa in carica non è stato facile giocare ma abbiamo fatto del nostro meglio. Dobbiamo allenarci molto duramente se vogliamo arrivare ai livelli delle nazionali maggiori, peccato per la sconfitta perché il punto qui ci avrebbe fatto comodo”.
IL TABELLINO
PORTOGALLO-ITALIA 1-0 (0-0)
PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio; Joao Cancelo, Pepe, Ruben Dias, Mario Rui; Pizzi (74′ Renato Sanches), Ruben Neves, William Carvalho; Bruma (77′ Gelson Martins), André Silva, Bernardo Silva (86′ Sergio Oliveira). All. Fernando Santos.
ITALIA (4-3-3): G. Donnarumma; Lazzari, Caldara, Romagnoli, Criscito (74′ Emerson Palmieri); Cristante (79′ Belotti), Jorginho, Bonaventura; Zaza, Immobile (59′ Berardi), Chiesa. All. Roberto Mancini.
ARBITRO: William Collum (SCO).
AMMONITI: Criscito (I), Ruben Neves (P), Chiesa (I), Berardi (I), Pepe (P). RECUPERO: 0′ pt e 4′ st.
MARCATORI: 48′ André Silva (P).