Come sta Michael Schumacher? I fan sono sempre in attesa di notizie dalla famiglia dell’ex pilota di Formula 1, ma il muro di privacy costruitogli attorno impedisce di sapere qualcosa in più, rispetto al poco emerso, sulle condizioni di salute del tedesco. Neppure Jean Todt si è sbilanciato nell’intervista rilasciata a La Nacion: «Sono fortunato ad avere un accesso frequente, ma la sua salute è una questione privata e penso che sia arrivato il momento di lasciargli vivere la sua vita in pace». L’ex direttore della Ferrari si è limitato, dunque, a dire che Michael Schumacher «è circondato dalla sua famiglia e dai suoi affetti». Quando il giornalista gli chiede se può dirgli almeno se sta meglio, Todt ribadisce: «Ripeto: è il momento di lasciargli vivere la sua vita in pace». L’attuale presidente della Fia è tornato a parlare dell’ex pilota solo per spiegare la controversia legata al Gp d’Austria del 2002, quando Barrichello lo fece passare nell’ultima curva della gara per un ordine di scuderia.
MICHAEL SCHUMACHER, L’APPELLO DI JEAN TODT E L’ANEDDOTO
«Non me ne pento. In quella squadra avevamo tutti un impegno, piloti, ingegneri e dirigenti. C’erano sempre delle riunioni prima di ogni gara nelle quali discutevamo della strategia». Così Jean Todt è tornato a parlare dell’ordine di scuderia della Ferrari nel GP d’austria del 2002. «La decisione era chiara, ma Barrichello la dimenticò. Non stava rispettando ciò che era stato concordato e allora glielo ricordai alla radio». Intanto la dinastia Schumacher continua con Mick: il figlio ha conquistato la sua prima vittoria nell’Europeo di F3, trionfando in gara 3 sul circuito di Spa, in Belgio, proprio quello dove è cominciato il mito del padre. «A quanto pare Spa è un buon posto per la famiglia Schumacher. Quando ho visto la pioggia ero felice, mi piace molto», il commento del figlio di Michael Schumacher dopo il successo dei giorni scorsi.