Il GDPR (General Data Protection Regulation), il regolamento europeo sulla protezione dei dati e conseguente adeguamento dell’Italia, hanno permesso ai minori di 18 anni il trattamento dei dati personali. Tale trattamento è consentito se il minore abbia almeno 16 anni, mentre per chi ha una età inferiore il trattamento è consentito solo previa autorizzazione del titolare della responsabilità genitoriale. Questo significare la “maggiore età digitale” è adesso 14 anni. Ci vuole attenzione nel compilare tali dati, in quanto molte aziende da tempo controllano la nostra identità sul Web prima di assumere e i dati non potranno più essere cambiati.
NEL DETTAGLIO, COSA SUCCEDE
In questo senso la compilazione dei propri dati deve essere fatta pensando al futuro ed è perciò necessario che tale compilazione venga fatta con l’aiuto di un genitore, in grado di guidare il minore al miglior risultato possibile. Tutto questo riguarda l’iscrizione ai social, quelli come Facebook non consentono iscrizioni prima dei 13 anni in quanto azienda americana che ubbidisce al codice americano. La legge italiana invece prevede che bisogna avere almeno 14 anni. La norma riguarda soltanto la legittimità del consenso al trattamenti di dati personali ma non incide sulla validità del contratto sottostante, il cui regime giuridico rimane disciplinato dalla legislazione nazionale o da quella del foro competente a decidere eventuali controversie relative al servizio.