Sono in 50 i migranti sbarcati dalla nave Diciotti e che si sarebbero dileguati nel nulla dopo essere stati accolti nel centro di accoglienza di Rocca di Papa. A “coprire” la loro fuga, come spiega Il Giornale, padre Camillo Ripamonti presidente del Centro Astalli, la struttura dei Gesuiti che si occupa non solo di immigrati ma anche rifugiati e richiedenti asilo e che ha ribadito nelle passate ore come “I centri di accoglienza non sono centri di detenzione e dunque le persone ospitate possono allontanarsene liberamente”, smentendo quindi che si tratti di una vera e propria fuga. A detta di padre Ripamonti, i motivi che avrebbero spinto i 50 migranti ad andare via sarebbero molteplici: “Dipende anche da che tipo di centro li sta ospitando, dove è geograficamente collocato, se sta in aperta campagna o in una grande città, qual è la nazionalità dei profughi ospitati, se l’Italia è la meta finale o soltanto un Paese di sbarco e di transito… Difficile ora capire perché questi rifugiati si siano allontanati”, ha aggiunto. Francesco Spagnolo, della Caritas Italiana, è più fiducioso e, pur ribadendo il medesimo concetto del don, aggiunge “non è affatto escluso che alcuni di essi possano fare ritorno”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TONINELLI “FATTO GRAVISSIMO”
Il caso della nave Diciotti dei 170 migranti a bordo ha interessato le cronache italiane per diversi giorni, fino allo sbarco avvenuto lo scorso 25 agosto dopo un lungo e burrascoso braccio di ferro con l’Ue. Ora però il medesimo caso torna a far discutere poiché 50 dei migranti maggiorenni sbarcati si sarebbero dileguati nel nulla lasciando i centri di accoglienza nei quali erano stati dati in affido e facendo perdere le proprie tracce. Lo ha riferito ieri il Viminale sollevando così nuove polemiche e l’ira dello stesso Salvini. Il dato finora diffuso è stato definito “in aggiornamento” e non si esclude, dunque, che possa aumentare con il passare delle ore dopo essere passato da 40 a 50 nella giornata di ieri. Inevitabile la nuova polemica a distanza tra Lega e Caritas, con quest’ultima che ribadisce che non si è trattato di una fuga bensì di un allontanamento volontario rincarando la dose: “Nessuno vuole rimanere in Italia, si sa”. nella tarda serata di ieri è intervenuto anche Toninelli che in merito alla irreperibilità dei 50 migranti della Diciotti ha commentato: “è un fatto gravissimo”. Il ministro delle Infrastrutture, intervenendo a In Onda, ha aggiunto di aver pensato, subito dopo aver appreso la notizia, “all’Unione europea e a una maggiore responsabilità”. Quindi ha proseguito: “Se i Paesi europei avessero collaborato non sarebbe accaduto tutto questo. Il problema migratorio non può essere gestito solo dall’Italia”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CARITAS: “ITALIA NON È LA META”
Si è espressa anche la Caritas riguardo la fuga dei migranti della Diciotti, 50 sono irreperibili, probabilmente nel tentativo di raggiungere paesi diversi dall’Italia. Francesco Soddu, presidente di Caritas Italiana, ha sottolineato come per i migrandi della Diciotti si sia trattato di allontanamento volontario, una decisione che avrebbero preso comunque di fronte a una situazione di affidamento. Secondo Soddu, per molto di questi migranti, al di là degli allarmi lanciati dalla politica, l’Italia non rappresenta una meta o un punto d’arrivo, bensì un passaggio verso altri paesi. Per questo le situazioni secondo Soddu vanno valutate singolarmente, tenendo conto che le richieste d’asilo dei migranti sbarcati in Italia sono in piccola parte riguardano il nostro paese. (agg. di Fabio Belli)
SALVINI: “AZZERERO’ ARRIVI”
Sarebbero 50 – e non 40 come inizialmente comunicato – i migranti sbarcati dalla nave Diciotti ed attualmente irreperibili dopo essersi allontanati dal centro di accoglienza di Rocca di Papa. Il dato aggiornato è stato fornito sempre dal Viminale ma risulta ancora non essere ufficiale, dal momento che potrebbe subire con il passare delle ore delle ulteriori modifiche. L’allontanamento sarebbe avvenuto dal centro di accoglienza della Cei o dal centro di Messina. Sebbene la Caritas abbia parlato di un allontanamento volontario, ad intervenire manifestando ira di fronte alla notizia è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha commentato: “Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così ‘bisognosi’ di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati?”. Il vicepremier ha poi proseguito: “È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono ‘scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame’. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VIMINALE AGGIORNA DATO: 50 MIGRANTI
Il caso Diciotti sembrava essere stato messo ormai da parte, ed invece così non è. A distanza di alcuni giorni dallo sblocco della situazione grazie all’intervento della Cei, 40 dei 144 migranti maggiorenni sbarcati dall’imbarcazione si sarebbero già dileguati nel nulla. A darne notizia, i sottosegretari leghisti all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni, ricordando come legalmente queste persone non sono sottoposte a sorveglianza da parte dello Stato. Il Viminale, come spiega Corriere.it, ha fatto sapere che le persone “irrintracciabili” avevano manifestato “l’interesse a formalizzare la domanda d’asilo” e tutte sarebbero state identificate con foto e impronte digitali. Ora, si sta procedendo alla verifica del numero esatto e della nazionalità dei “dispersi”. Tuttavia, come spiega RaiNews, negli ultimi minuti il Viminale ha aggiornato il numero esatto dei migranti sbarcati dalla Diciotti ed attualmente irrintracciabili, salito a 50. Nonostante questo la Caritas parla di allontanamento volontario ribadendo che non si tratta affatto di una fuga poiché non erano detenuti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IRREPERIBILI 40 MIGRANTI SBARCATI DALLA DICIOTTI
Si riapre la polemica sulla nave Diciotti – il mezzo della Guardia Costiera italiana che ha soccorso a metà agosto 177 migranti nel Mediterraneo, poi sbarcati a Catania dopo un lungo braccio di ferro tra procura e Ministro Salvini – dopo che almeno 40 immigrati che erano a bordo sarebbero irreperibili. Il Viminale avrebbe spiegato che una quarantina degli sbarcati sono al momento senza alcuna certezza sul nostro territorio, e di questi ben 36 erano a Rocca di Papa nel centro di accoglienza della Caritas dopo la decisione della Cei di ricevere gran parte dei migranti sbarcati a Catania. Li altri 4 invece sarebbero scomparsi nelle strutture che li ospitavano a Messina: «per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato», spiega lo stesso Viminale, rilanciato dall’Ansa. Secondo i calcoli fatti da Repubblica, 6 si sarebbero allontanati il primo giorno di trasferimento (ovvero venerdì 31 agosto, ndr); a questi si aggiungono 2 eritrei destinati alla diocesi di Firenze che sono si sono allontanati il 2 settembre, «altri 19 il cui allontanamento è stato riscontrato il 3 settembre, e 13 destinati a varie diocesi e spariti ieri».
L’IRA DELLA LEGA
Inutile dire come la notizia abbia subito scatenato le reazioni della politica, specie della Lega che non aveva salutato come “successo” la distribuzione in Italia della quota di migranti presenti sulla Nave Diciotti. «Erano così disperati che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove. È l’ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business», sottolineano i sottosegretari all’Interno Stefano Candiani e Nicola Molteni. La replica diretta arriva dal direttore della Caritas Italiana, Don Francesco Soddu: «È allontanamento volontario, non fuga. Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa». Sempre il direttore della Caritas precisa infine che tali persone «potranno chiedere asilo ricominciando quella procedura che era stata avviata nelle nostre strutture, a partire dal centro di accoglienza straordinaria ‘Mondo Migliore‘».