Argentina, la banca centrale alza i tassi al 60 per cento: peso fuori controllo, invocato l’intervento del Fondo Monetario Internazionale. Torna la paura nel paese sudamericano: la corsa al dollaro ha fatto sprofondare nuovamente la moneta argentina nonostante l’appoggio del FMI, l’aumento dei tassi e le rassicurazioni del presidente Mauricio Macri. Ma ieri, sottolinea il Corriere della Sera, la situazione è precipitata un’altra volta: un dollare è arrivato a quotare 41 pesos, un’impennata vicina al dieci per cento in appena due giorni. Sono “disperati”, sottolinea il Corriere della Sera, i tentativi della Banca Centrale di Buenos Aires di sostenere la moneta, con il tasso monetario di riferimento che ha raggiunto quota 60 per cento. Ma la situazione difficilmente sembra risolvibile su questa strada…
MACRI CHIEDE AIUTO A FMI
Ricordiamo che già nel mese di giugno è stata raggiunta un’intesa tra il governo argentino guidato da Mauricio Macri e il Fondo Monetario internazionale per il salvataggio, ora il presidente sudamericano chiede di accelerare. Il Fatto Quotidiano evidenzia che Buenos Aires ha già ricevuto 15 dei 50 miliardi: a settembre dovrebbe ricevere altri 3 miliardi. Il direttore generale del FMI, Christine Lagarde, ha sottolineato che l’istituto valuterà la richiesta e lo farà in tempi brevi: nonostante le sue parole, i timori dei mercati non sono stati superati e proprio per questo motivo il Banco Central ha deciso di portare i tassi al 60 per cento, un gesto estremo “in risposta della situazione sui tassi di cambio e del rischio di una inflazione ancora maggiore”.