Sull’altipiano di Cariadeghe sono ricominciate le ricerche della piccola Iuschra, la bambina che lo scorso 19 luglio, nel corso di una gita organizzata dagli educatori della Fopap, ha fatto perdere le sue tracce dopo una corsa sfrenata nel bosco. Oggi, a due settimane di distanza dalla conclusione delle ricerche, i vigili del fuoco e gli uomini della Protezione Civile sono tornati in quei boschi, determinati a controllare nuovamente alcune zone già battute. L’ipotesi, si legge su Milano Repubblica, è che nel corso degli ultimi giorni possano essere arrivate nuove informazioni in grado di aprire una nuova pista nelle ricerche. La squadra è composta da circa 40 uomini in tutto, aiutati dal supporto delle unità cinofile. Le operazioni hanno avuto inizio nelle prime ore di questa mattina, ma, a complicare le ricerche, è stata la pioggia caduta in maniera incessante sin dalle prime ore dell’alba.
OLTRE 750 ETTARI FRA BOSCHI, GROTTE E CAVITÀ
È un territorio molto vasto quello che nelle scorse settimane ha inghiottito la piccola Iuschra: i vigili del fuoco e gli uomini della Protezione Civile, in assenza di nuovi elementi in grado di restringere il campo delle ricerche, dovranno infatti concentrare nuovamente le loro attenzioni su un territorio di oltre 750 ettari. A complicare le ricerche anche la presenza di grotte e cavità carsiche, dove la bambina, scomparsa lo scorso 20 luglio, potrebbe aver trovato rifugio. Per Md Gazi Liton e sua moglie Khanam, genitori della piccola Iuschra, l’ipotesi che loro bambina abbia trovato riparo in una grotta è sempre più lontana. Entrambi sostengono infatti che la piccola sia stata portata via da soggetti ignoti: “Forse qualcuno se l’è portata via, fate qualcosa, magari Iuschra è chiusa da qualche parte e vuole tornare da me”, aveva dichiarato la madre della bambina nei giorni scorsi, in occasione delle fine delle ricerche.