Arrivano le prime reazioni dal mondo politico sul processo iniziato oggi conro il sindaco Camiciottoli che augurò a Laura Boldrini di essere stuprata. Solidarietà dal Partito Democratico, con il segretario nazionale Maurizio Martina che ha scritto su Twitter: “Saremo sempre contro chi usa i social e la rete per diffondere odio e insulti. Solidarietà a @lauraboldrini e a chi come lei subisce ogni giorno minacce e attacchi inaccettabili”. Queste, invece, le parole di Debora Serracchiani: “Oggi comincia il processo ad un sindaco leghista che insultó gravemente @lauraboldrini, a cui esprimo la mia vicinanza. L’odio in rete va fermato e bisogna comprendere, una volta per tutte, che diffamare ed insultare, anche sui social network, corrisponde a violare la legge”. Infine, segnaliamo le parole del collega di partito Pietro Grasso: “Si apre il processo contro il sindaco Camiciottoli che augurò a @lauraboldrini di essere stuprata. Frasi di odio come questa vengono scagliate ogni giorno contro tante donne. #IostoconLaura e con tutte le vittime di sessismo e violenza: il cambiamento deve partire dagli uomini”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BOLDRINI: “BATTAGLIA DI LEGALITA'”
Laura Boldrini a Savona per il processo a carico del sindaco leghista Matteo Camiciottoli, che le augurò di essere stuprata “per farle tornare il sorriso”. L’ex presidente della Camera ha spiegato che la sua presenza in tribunale non è legata solo alla voglia di «difendere la mia dignità di donna umiliata da questa affermazione», ma che è arrivata «in nome e per conto di tutte le persone che subiscono minacce, insulti e volgarità di ogni genere sul web senza avere, però, la forza o la capacità di reagire». Boldrini ha poi proseguito: «Faccio una battaglia di legalità e ho deciso che gli eventuali risarcimenti andranno a sostenere progetti di educazione civica digitale». Marco Mori, avvocato difensore del sindaco, in aula durante la prima udienza del processo per diffamazione ha definito il post «un’aspra critica politica». Ma la difesa ha anche tirato in ballo un altro episodio, quello nel quale Boldrini definì i sostenitori M5s potenziali stupratori dopo il video di Beppe Grillo in cui c’era una sagoma in auto con la domanda “Cosa fareste in macchina alla Boldrini”. (agg. di Silvana Palazzo)
DIFESA, “DETTO ANCHE PER UN UOMO”
Non prima del prossimo 15 gennaio arriverà la sentenza del processo per diffamazione contro il sindaco di Pontinvrea: è stato deciso così questa mattina nella prima udienza a Savona del processo in cui Laura Boldrini ha commentato tutto il suo sdegno contro la Lega e il suo leader, «La cosa più sconcertante è che un messaggio così violento e truculento sia stato lanciato da un sindaco, che ha responsabilità pubbliche e politiche. Mi ha augurato lo stupro per ‘farmi tornare il sorriso’: mi chiedo allora come una persona con questa sensibilità possa tutelare gli interessi della sua comunità». È giunta però anche una prima difesa di Camiciottoli che in aula ha spiegato tramite il suo avvocato, «non è un invito allo stupro, intendevo dire solo che se le mandavamo gli immigrati a casa era contenta perchè li vuole tutti in Italia – si è difeso ancora il sindaco leghista – Sono dispiaciuto per il fatto che si sia tentato di far passare il messaggio che ho incitato allo stupro di qualcuno. Chi mi conosce lo ha già escluso, ma i media che hanno rilanciato la notizia hanno dato un’immagine sbagliata della mia persona». (agg. di Niccolò Magnani)
“NON È FACILE PER UNA DONNA SENTIRSI DIRE CERTE COSE”
Comincia oggi il processo nei confronti di Matteo Camiciottoli, il sindaco della Lega che augurò su Facebook a Laura Boldrini di essere stuprata per “farle tornare il sorriso”. Per l’occasione l’ex presidente della Camera si è recata a Savona, dove si tiene il processo. Dalla città ligure l’esponente di Liberi e Uguali si è rivolta a Matteo Salvini, chiedendo al ministro dell’Interno «di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario». Le indagini sono partite dopo le denunce presentate da Boldrini. Il sindaco di Pontinvrea è stato quindi rinviato a giudizio dalla procura di Savona. L’ex presidente della Camera negli scorsi mesi aveva annunciato che si sarebbe costituita parte civile, così come alcune associazioni contro la violenza sulle donne. Dopo il caso dello stupro di Rimini, il sindaco twittò riferendosi ai colpevoli: «Potremmo dargli gli arresti domiciliari a casa della Boldrini, magari gli mette il sorriso». La deputata di LeU a tal proposito ha dichiarato al Secolo XIX: «Non è facile per una donna sentirsi dire certe cose e non è stato facile per mia figlia sapere che qualcuno vorrebbe che sua madre venisse violentata».
“SINDACO LEGA MI HA AUGURATO STUPRO, SALVINI PRENDA POSIZIONE”
«Chiedo a Salvini di prendere pubblicamente posizione sulle dichiarazioni del sindaco del partito di cui lui è segretario». Così Laura Boldrini si è rivolta al ministro dell’Interno in merito al caso di Matteo Camiciottoli, il sindaco leghista che le augurò di essere stuprata. Qualche giorno fa il leader del Carroccio le chiese pubblicamente di condannare le minacce di morte ricevute a Milano durante una manifestazione di piazza, e lei dice di averlo fatto «perché convinta che il dibattito politico non possa essere dominato dall’odio e dalla violenza». Nell’intervista al Secolo XIX l’ex presidente della Camera ha attaccato duramente l’affermazione di Camiciottoli, anche per il fatto che ricopre un incarico pubblico. «È un rappresentante delle istituzioni che ritiene normale, lecito e anche giusto augurare lo stupro». Nel dire questo però «manda ai giovani un messaggio devastante, ossia che la violenza sessuale sia una cosa che si può mettere in atto ai danni di una donna che la pensa diversamente».