Vi abbiamo riportato il commento duro di don Massimo Biancalani sulla vicenda di Pistoia, non dovuta a questioni razziali secondo le indagini. Il don ha puntato il dito contro Matteo Salvini e nelle ultime ore è arrivata la solidarietà di Cecile Kyenge: “#Pistoia Solidarietà a Don Biancalani,ai ragazzi ospitati presso il centro parrocchiale,a chi è impegnato tutti i giorni a promuovere una convivenza #Pacifica. “È stato un momento di goliardia”. La violenza è sempre violenza senza se e senza ma. #BastaOdio”. Questo, invece, il commento del dem Giorgio Gori: “Una volta la goliardia era una forma di irrisione del potere e dell’ordine costituito. Oggi è una scusante per sparare a un nero, o per tirargli un uovo in faccia. Sono ragazzi, ma si capisce che l’aria che respirano non è buona”. Infine, segnaliamo la dura analisi del giornalista tedesco Udo Gumpel: “Il bello del comunicato della Polizia è che tace che i due minori hanno sparato verso una parocchia che ospita tanti migranti, gridando slogan razzisti. Sparare a migranti africani, gridando slogan razzisti, è solo goliardia? Siete messi bene, davvero. #Pistoia #Migrante”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DON BIANCALANI CONTRO SALVINI
Cade un altro caso di razzismo: a sparare a un ragazzo del Gambia a Pistoia sono stati due ragazzi di 13 anni che hanno escluso motivazioni politiche dietro il loro gesto. Don Biancalani, il prete che ospita centinaia di migranti tra cui quello colpito, per giorni ha urlato contro governo e Matteo Salvini, ma neppure di fronte all’evidenza dei fatti ritratta. E infatti continua a incolpare la Lega e il ministro dell’Interno. «L’ho saputo, sono stati due ragazzini, poco più che bambini, e per loro ci sono tutte le attenuanti», ha esordito Don Biancalani, come riportato da Firenze Post. Bisogna però riflettere secondo lui sul messaggio trasmesso da Salvini, «xenofobo e razzista», che «è passato coinvolgendo gli strati più popolari della società, arrivando a condizionare le coscienze dei giovanissimi». Quindi Don Biancalani invita media e politica ad una maggiora responsabilità nella comunicazione: «Le parole usate da Salvini in questi anni sono state gravi». (agg. di Silvana Palazzo)
IL COMUNICATO DELLA POLIZIA
Si è scatenata sui social network un’onda di polemiche sul caso di Pistoia e degli spari con una pistola scacciacani contro un migrante del Gambia. Come accaduto nel caso di Daisy Osakue, non sembrerebbe trattarsi di un episodio di razzismo, come invece ipotizzato in un primo momento. La Polizia ha bloccato due ragazzi di tredici anni che hanno ammesso le proprie responsabilità ma hanno definito l’accaduto come “un momento di goliardia”. Escluso, dunque, una motivazione razziale. La conferma arriva dal comunicato diramato dalla Polizia: “Pistoia individuati da #Digos gli autori delle offese e delle esplosioni di colpi a salve nei confronti di un cittadino gambiano avvenute il 2 agosto. Sono due minori, hanno meno di 14 anni e hanno imputato l’accaduto a un momento goliardico escludendo i motivi razziali o politici”. Attesi ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SPARI CONTRO MIGRANTE: ARRESTATI DUE 13ENNI
Pistoia, spari contro migrante: aggressori tredicenni, individuati i due colpevoli. Come vi abbiamo raccontato, lo scorso 2 agosto 2018 un giovane di origini africane, del Gambia, è stato aggredito nella località toscana: ospite di don Biancalani, è stato centrato da alcuni proiettili di una pistola a salve. E le indagini della Digos e della Squadra Mobile di Pistoia, coordinate dalla Procura di Pistoia, hanno individuato i due aggressori: si tratta di due tredicenni, che hanno utilizzato una pistola scacciacani per compiere il reato. I due, accompagnati dai genitori, hanno ammesso le loro responsabilità ma hanno negato qualunque motivazione razzista o politica dietro al gesto: “solo un momento di goliardia tra amici finito male”, questa la spiegazione dei due giovani minorenni. I ragazzi non sono imputabili, avendo meno di 14 anni, e ora il fascicolo è stato girato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Firenze.
NO MOTIVAZIONE RAZZISTA
Sembra dunque cadere la prima ipotesi degli investigatori, che avevano pensato a una motivazione razzista dietro l’aggressione al giovane originario del Gambia. Gli inquirenti hanno proseguito le indagini negli ultimi giorni e si sono serviti delle testimonianze di alcuni presenti sul luogo dell’aggressione, utilizzando inoltre le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. E una sequenza di queste ha mostrato che nella zona dell’aggressione giravano proprio i due ragazzi tredicenni. Come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, le forze dell’ordine hanno successivamente perquisito le abitazioni e hanno rinvenuto la pistola scacciacani insieme a circa duecento proiettili a salve. “Un momento di goliardia”, la giustificazione dei due minori, che pagheranno a caro prezzo questa bravata.