Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, Luigi Di Maio ha affermato che il Governo M5s-Lega non è ricattabile a proposito di un possibile attacco dei mercato. E il capo politico del Movimento 5 Stelle non ha perso l’occasione per attaccare Silvio Berlusconi sul tema: “Non è l’estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c’è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende”. Una presa di distanze netta del ministro del Lavoro, che al Corriere ha poi parlato dell’incontro tra Paolo Savona e Draghi: “Vertice per tranquillizzarlo? No, è andato perché è giusto che il ministro degli Affari europei interloquisca con la Bce. Le nostre idee mirano a stabilizzare la situazione economica italiana. I provvedimenti fondamentali del contratto li faremo col massimo rispetto degli equilibri di bilancio, ma anche chiedendo all’Europa di farci fare le riforme che ci permetteranno di abbattere il debito pubblico”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PROSSIMI PROVVEDIMENTI E ILVA
Lunga intervista rilasciata da Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, ai microfoni del Corriere della Sera. Dopo aver parlato di mercati e rischio spread, il leader M5s ha parlato delle coperture per mettere in pratica il programma economico, con il rischio di sforare il 3 per cento di deficit: “Non ci sarà bisogno di sforarlo. Con Conte e Tria convinceremo la Ue a farci fare riforme che porteranno all’abbassamento del debito e all’aumento della domanda interna. Inoltre, come abbiamo già fatto, porteremo avanti una lotta senza quartiere a tutti gli sprechi e tagliandoli troveremo risorse da poter utilizzare”. Sui prossimi provvedimenti: “Mi sto battendo per risolvere il problema dei prenditori che se ne vanno all’estero e, come ha fatto la Bekaert, lasciano 318 famiglie in strada. Prima, se un’azienda delocalizzava, i lavoratori avevano la Cassa integrazione per 36 mesi, circa l’80% dello stipendio. Da quando il Jobs Act l’ha eliminata finiscono nel vortice dei centri per l’impiego a 50 o 60 anni. Finché non li riformeremo queste famiglie hanno bisogno di aiuto”.Infine, una battuta sull’Ilva: “Quando ci saranno i presupposti per un accordo li metteremo sul tavolo e cercheremo un’intesa, ma ancora non ci siamo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO, “M5S NON E’ DIVISO”
Luigi Di Maio a ruota libera nell’intervista odierna al Corriere della Sera: con la politica “in ferie” sono le interviste e le dichiarazioni dei politici a reggere il banco delle discussioni sui temi principali di questa prima estate “gialloverde”. In particolare, le tematiche più “calde” – ovvero quelle che riguardano il contratto tra Lega e M5s e il caos-vaccini – vengono subito ribadite dal giovane vicepremier ai taccuini del CorSera. «Il M5S è diviso? Voglio mettere a tacere qualche idea malsana contro i vaccini. Da quando sono capo politico non siamo mai stati contro, vogliamo che si facciano. Non vediamo di buon occhio legare l’obbligo alla frequenza scolastica, invece che introdurlo quando c’è rischio di epidemie», spiega subito Di Maio dopo le tante (forse) troppe ultime polemiche sul Decreto Lorenzin e l’obbligatorietà delle vaccinazioni per essere iscritti a scuola. In particolare, sul caso della mamma no-vax di questi ultimi giorni il Ministro del Lavoro aggiunge «C’è un disegno di legge che sarà approvato nei tempi parlamentari, quindi il nuovo anno scolastico inizierà in regime di decreto Lorenzin. La mamma che si vanta di aver falsificato l’autocertificazione sappia che rischia fino a due anni di galera. La legge va applicata, perché non si gioca con la salute».
DI MAIO, “GOVERNO NON RICATTABILE DAI MERCATI”
Sul fronte mercati poi, dopo le dichiarazioni “arrembanti” della scorsa settimana, Di Maio non si tira indietro nello sfidare apertamente il mercato finanziario, rispondendo a suo modo ai timori esposti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti: «Non vedo il rischio concreto che questo governo sia attaccato. E’ più una speranza delle opposizioni, ma se qualcuno vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili». Non solo, secondo il leader pentastellato, gran parte del risparmio italiano «è stato portato all’estero e quindi la gestione dei nostri titoli non è domestica». A chi poi avanza dubbi e critiche ai possibili “equilibri di bilancio Ue” sforabili per poter mettere a punto il contratto di Governo, Di Maio replica immediato «I provvedimenti fondamentali del contratto li faremo col massimo rispetto degli equilibri di bilancio, ma anche chiedendo all’Europa di farci fare le riforme che ci permetteranno di abbattere il debito pubblico»