Nel giorno in cui parla Gilberto Benetton spuntano i primi indagati dalla procura di Genova – fattore non proprio positivo per i vertici di Autostrade e Atlantia – ma arriva anche il commento “confortante” per la famiglia Benetton sul fronte nazionalizzazione. Il presidente del Consiglio infatti, intervenendo da Ischia, pone un “freno” alle mire del M5s sul voler togliere le concessioni ad Autostrade e ad altri privati, rilanciando così le quotazioni di Atlantia in Borsa: «la nazionalizzazione non è l’unica risposta. Valuteremo anche questa soluzione ma non possiamo escludere allo stato che si faccia una nuova gara», ha spiegato nella intervista all’Huffington Post alla direttrice Lucia Annunziata. Secondo Conte, che idealmente “risponde” al lungo memorandum lasciato da Gilberto Benetton sul Corriere, «serve un piano di infrastrutture che offra un nuovo quadro di regole più favorevole allo Stato. Stiamo creando una banca dati per poter assicurare massima sicurezza ai cittadini. Insomma l’approccio è questo, ed è il mio approccio: occorre perseguire la migliore soluzione avendo una visione complessiva dei problemi». (agg. di Niccolò Magnani)
FESTA A CORTINA: “ECCO PERCHÈ..”
Gilberto Benetton ha parlato per la prima volta dopo il crollo del ponte Morandi costato la vita a 43 persone in un’intervista concessa a Il Corriere della Sera. Un’occasione per replicare anche alla grande mole di accuse rivolte in queste settimane alla famiglia veneta a capo di Atlantia (Autostrade per l’Italia). Nel suo colloquio con il giornalista Daniele Manca, che gli ha chiesto conto dell’opportunità di svolgere una festa a Cortina con tutta la famiglia a pochi giorni dalla tragedia di Genova, Gilberto Benetton ha risposto:”Sinceramente non è mia abitudine rispondere a insinuazioni, ma è vero, tutta la famiglia il 15 agosto si è riunita a casa di mia sorella Giuliana, come abbiamo sempre fatto negli ultimi trenta anni, questa volta stretti assieme per ricordare nostro fratello Carlo, il fratello più giovane, scomparso meno di un mese prima”. (agg. di Dario D’Angelo)
BENETTON, “FIDUCIA IN CERCHIAI DI AUTOSTRADE”
Tra le pieghe della lunga intervista rilasciata da Benetton al Corriere della Sera, un punto importante è rappresentato dal passaggio sul “silenzio” tanto criticato dalla politica e da Genova stessa: «Dalle nostre parti – afferma Gilberto Benetton – il silenzio è considerato segno di rispetto. […] Abbiamo parlato meno di 48 ore dopo la tragedia, a voce bassa è vero, perché la discrezione fa parte della nostra cultura». Non solo, per Benetton e per tutto il gruppo che gestisce Autostrade per l’Italia «abbiamo dichiarato che verrà fatto tutto ciò che è in nostro potere per favorire l’accertamento della verità e delle responsabilità dell’accaduto. Forse non siamo stati sentiti». Sulla riconferma invece del vertice integrale di Aspi, Benetton conclude «Conosco il presidente Fabio Cerchiai da molti anni e in lui ho la massima stima e fiducia, come sono sempre stato convinto della serietà, della competenza e dell’eccellenza del management di Autostrade e di Atlantia. Non a caso quest’ultima è diventata un player mondiale, rispettata in Italia e all’estero, in una pluralità di settori oltre a quello autostradale, dando lavoro a migliaia di persone e divenendo un riferimento a livello internazionale». (agg. di Niccolò Magnani)
BENETTON SI RACCONTA: DA GENOVA AD AUTOSTRADE..
Esce allo scoperto per la prima volta dopo il disastro del viadotto Morandi, Gilberto Benetton, uno dei manager di Autostrade per l’Italia. A poco meno di un mese dall’immane tragedia che ha sconvolto Genova e tutta l’Italia, il noto imprenditore parla ai microfoni del Corriere della Sera, dicendo: «Il disastro di Genova deve essere per noi come azionisti un monito perenne, anche se terribile e per sempre angoscioso nei nostri cuori». La famiglia Benetton non aveva rilasciato alcuna dichiarazioni nei giorni susseguenti il crollo del ponto, e Gilberto motiva tale decisione così: «Dalle nostre parti il silenzio è considerato segno di rispetto».
“LA NOSTRA COMUNICAZIONE A 48 ORE DAL DISASTRO…”
Poi precisa: «Edizione, la nostra holding, ha parlato meno di 48 ore dopo la tragedia, a voce bassa è vero, perché la discrezione fa parte della nostra cultura. Ha però comunicato con parole chiare e inequivocabili un pensiero di cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo disastro». Benetton ha aggiunto che lo stesso gruppo ha comunicato con chiarezza e fermezza l’intenzione di voler fare tutto ciò che è in loro potere per scoprire la verità ed individuare le responsabilità. «Se nel caso di Autostrade sono stati commessi degli errori – conclude – quando si sarà accertato compiutamente l’accaduto verranno prese le decisioni che sarà giusto prendere».