La Trasfigurazione del Signore ricorda l’apparizione avvenuta sul monte Tabor davanti ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni. L’episodio è narrato nel Vangelo secondo Marco 9,2-8, nel Vangelo secondo Matteo 17,1-8 e nel Vangelo secondo Luca 9,28-36. Nei tre racconti si descrive l’apparizione di Gesù con uno straordinario splendore della persona e uno stupefacente candore delle vesti mentre discute con Mosè ed Elia, i due profeti che hanno annunciato la venuta del Messia, ma anche la sua passione e la sua glorificazione. La trasfigurazione è stata spesso protagonista di splendide opere d’arte, tra le quali il mosaico della Cappella Palatina di Palermo, la Trasfigurazione del Beato Angelico, di Raffaello, del Gherardini, del Perugino, del Bellini e del Tiziano. Celebre anche l’allegoria nel mosaico dell’abside di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna mentre in Oriente va ricordato il mosaico bizantino del Monastero di Santa Caterina sul Sinai. [agg. di Dorigo Annalisa]
Trasfigurazione del Signore
Il 6 agosto ricorre la festività della Trasfigurazione del Signore. Questa ricorrenza fa parte del Mistero della Salvezza, ovvero di quel complesso di azioni ed eventi della vita e della morte di Gesù Cristo che hanno a che fare con la Salvezza dell’umanità. L’episodio è tratto dal Vangelo di Marco, capitolo terzo. Secondo la Scrittura, Gesù era salito sul monte Tabor per pregare, scegliendo come compagni Pietro, Giacomo e Giovanni. Nel momento della preghiera, le precise parole di Gesù furono le seguenti: “Alcuni di voi non moriranno finché non apparirà loro il Figlio dell’Uomo che viene nel suo regno”. Dopo la frase criptica, che gli Apostoli non capirono subito, il Signore prese a trasfigurarsi. Il Vangelo narra che il volto di Gesù cambiò forma e colore, apparendo brillante di luce. La sua veste, di contro, divenne candida e quasi ardente. Gesù, ancora secondo il Vangelo, si trovò accanto due figure importanti come Mosè ed Elia, con le quali discorrere delle sorti di Israele. I due saggi rappresentavano l’uno il mondo della legge, ovvero Mosè, l’altro il mondo della fede e della grandezza di Dio, ossia Elia. Gli apostoli, colti in contropiede, non seppero reagire alla Trasfigurazione del Signore, rimanendo attoniti. Da quel momento ancora più forte in loro fu l’esigenza di tramandare la Parola di Dio nel mondo.
La ricorrenza del 6 agosto
La Trasfigurazione del Signore si festeggia il 6 agosto per un motivo preciso. Questo rito, oggi comune alle Chiese d’Oriente e d’Occidente, era avvenuto secondo la tradizione 40 giorni prima della Crocifissione di Gesù Cristo. Nella Chiesa orientale, infatti, l’Esaltazione della Santa Croce si festeggia il 14 settembre. Solo nel 1457 papa Callisto III estese il rito a celebrazione della Chiesa universale, comprendendo così oriente e occidente insieme. La diffusione di questo rito e il culto riservato alla Trasfigurazione del Signore ebbero poi due promotori di eccezione: Pietro il Venerabile e il movimento Cluniacense. Soprattutto il secondo, nato come movimento di protesta e di insofferenza verso una Chiesa corrotta e secolare, vide nella Trasfigurazione un’occasione per riportare Gesù Cristo al centro della vita del fedele. Diverse furono, nel corso dei secoli, le interpretazioni date alla Trasfigurazione di Gesù Cristo. Una delle più interessanti fu quella di Agostino, che nel Discorso 78 si sofferma sul significato della veste del Cristo. Il colore bianco, secondo Agostino, simboleggia la redenzione dal peccato. Cristo, quindi, prima di morire avrebbe già dato indicazioni precise ai suoi discepoli sulla strada da seguire: la preghiera e la fede in Dio avrebbero propiziato la remissione dei peccati in Terra non solo per gli apostoli, ma per tutta l’umanità.