Se dopo la fumata nera a seguito del mancato accordo a Bruxelles tra i 12 “sherpa” in rappresentanza dei rispettivi Paesi che erano chiamati a trovare una soluzione all’ennesima emergenza de migranti il premier Giuseppe Conte è apparso molto deluso, parlando apertamente di “ipocrisia” da parte delle istituzioni europee, dal Viminale la replica è stata molto più netta. Infatti, dopo che fa Bruxelles hanno cominciato a circolare indiscrezioni poco rassicuranti circa la buona riuscita del summit convocato per oggi, il Presidente del Consiglio ha commentato facendo riferimento al caso della nave Diciotti, il cui stallo a questo punto difficilmente si sbloccherà: “Ancora una volta misuriamo la discrasia tra parole e fatti” ha spiegato il premier in un post apparso sui suoi canali social, aggiungendo che da ora in avanti sarà il nostro Paese a farsi carico della suddetta discrasia. Più duro il Viminale: il ministero presieduto da Matteo Salvini ha fatto sapere che non ci sarà nessun cambio di rotta e che dalla nave Diciotti continuerà a non sbarcare nessuno, ribadendo che il Governo sul punto rimane “compatto” al di là della interlocutoria riunione tenutasi oggi in quel di Bruxelles. (agg. di R. G. Flore)
NESSUN ACCORDO UE, LA REPLICA DI CONTE
È terminata con un nulla di fatto la riunione tecnica a Bruxelles per risolvere il caso della Diciotti, la nave della guardia costiera con a bordo 150 migranti, attraccata da giorni al porto di Catania. La richiesta dell’Italia non ha riscosso il favore dei partner. Uno dei punti contrari è il flusso di migranti pro-capite, molto al di sotto di quello in altri Stati membri e perciò secondo gli sherpa dei Paesi Ue non ci sarebbe necessità di condividere la responsabilità. «Prendiamo atto che l’Europa oggi ha perso una buona occasione: in materia di immigrazione non è riuscita a battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà e di responsabilità che pure vengono costantemente declamati quali valori fondamentali dell’ordinamento europeo», ha scritto il premier Giuseppe Conte su Facebook. Lo scontro tra il governo italiano e l’Ue è servito. Conte ha annunciato che «l’Italia ne trarrà le conseguenze». D’ora in poi l’Italia «si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa». (agg. di Silvana Palazzo)
STALLO NEL VERTICE EUROPEO
Fuoco incrociato sul vicepremier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, dopo le nemmeno tanto velate minacce rivolte questa mattina all’Unione Europea nel caso in cui non ci sia finalmente una svolta sulla questione migranti. Infatti, prima è arrivata la replica da parte di Bruxelles, ricordando al numero uno del Movimento 5 Stelle che le “minacce non aiutano” (in relazione alla ipotesi paventata da Di Maio in mattinata circa un possibile taglio dei fondi elargiti dall’Italia alla UE) e poi è arrivata pure la stoccata dell’omologo agli Esteri, Enzo Moavero Milanesi che ha ricordato come “versare i contribuiti all’Europa è un dovere legale”. Intanto, mentre per adesso regge l’accordo con l’altro vicepremier Salvini in merito alla linea dura da tenere sulla vicenda della nave Diciotti, dal tanto atteso vertice europeo proprio a Bruxelles sembra essere uscito un nulla di fatto che certamente non farà piacere all’esecutivo italiano che probabilmente si aspettava già qualche risposta. Infatti pare che dalla riunione preliminare degli “sherpa” dei 12 Paesi interessati si sia ben lontani dal trovare qualunque intesa e il sentore è che, di conseguenza, difficilmente si sbloccherà nelle prossime ore anche lo stallo a cui è sottoposto l’equipaggio e i migranti a bordo della nave Diciotti a Catania. (agg. di R. G. Flore)
SALVINI REPLICA, “PRIMA GLI ITALIANI”
Oggi l’atteso vertice a Bruxelles per risolvere la grana migranti, con la situazione della nave Diciotti che continua ad alimentare polemiche e scontri. Matteo Salvini tira dritto per la sua strada e lo annuncia direttamente sulla sua pagina Facebook: “Immigrati della Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono, io non cambio idea. In Italia (dati Istat 2017) vivono 5 milioni di persone in POVERTÀ assoluta (fra cui 1,2 milioni di BAMBINI) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari. Per me vengono prima gli Italiani, poi gli altri. Qualche giudice vuole ARRESTARMI per questo? Nessun problema, lo aspetto”. Il ministro dell’Interno va avanti, dunque, e sempre sul social network evidenzia le incoerenze europee e, in particolare, della Spagna: “Dopo aver superato il confine spagnolo a Ceuta e aggredito gli agenti di pattuglia, questi signori sono stati rimandati in Marocco grazie ad un accordo internazionale di vent’anni fa. Se lo fa la Spagna va bene, ma se lo propongo io allora sono razzista, fascista e disumano. Io vado avanti, alla faccia dei buonisti e radical chic di sinistra. #stopinvasione”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
COMANDANTE DICIOTTI: “NESSUNA EMERGENZA”
Il caso Diciotti è il vero caso politico della settimana (il che impressiona, tenendo conto che solo 10 giorni fa un ponte è caduto sull’autostrada di Genova): andiamo con ordine, visto che le novità sono parecchie. In primo luogo, segnaliamo il commento al vetriolo della Commissione Ue poco prima dell’inizio del vertice suoi migranti a Bruxelles: «Le minacce non sono d’aiuto e non avvicineranno a una soluzione. […] il solo modo per risolvere le cose in Europa è lavorare insieme in modo costruttiva e di buona volontà. Ed è quello che la Commissione cerca di fare da tempo». Immediata, la replica di Salvini su Twitter rispondendo anche allo sciopero della fame che avrebbero indetto a bordo della Diciotti alcuni migranti: «facciano come credono. In Italia vivono 5 milioni di persone in POVERTÀ assoluta (1,2 milioni di BAMBINI) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari».
Mentre il senatore Pd Davide Faraone riporta di “forti tensioni” a bordo della nave della Guardia Costiera, sono alquanto importanti le parole giunte da un’intervista a La Verità del comandante della Diciotti, Massimo Kothmeir che smentiscono diversi racconti fatti in questi giorni dalla stampa nazionale. «Le condizioni sono più che soddisfacenti, tant’è che ci è stata concessa la cosiddetta libera pratica sanitaria»: non vi è emergenza sanitaria, secondo il comandante e per fortuna «non c’erano bambini a bordo, come invece ho visto scritto, perchè i bambini sono stati evacuati nelle acque di Lampedusa e portati a terra». Rispetto ai presunti casi di scabbia, Kothmeir conclude: «Da un punto di vista della tutela sanitaria è vero che in tutti questi tipi di interventi si registrano casi di scabbia, ma a bordo i medici di Cisom somministrano specifici farmaci e pomate. La situazione è monitorata, quindi, e non desta al momento alcun tipo di preoccupazione».
MIGRANTI IN SCIOPERO DELLA FAME
Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno optato per la linea dura in tema migranti. Negato lo sbarco alle 150 persone ancora a bordo della nave Diciotti, con 27 minori già fatti sbarcare a Catania. Il ministro del Lavoro ha affermato che “o l’Unione Europea trova una soluzione sulla redistribuzione dei migranti oppure stop ai contributi italiani”. Come riportato dai colleghi di Sky Tg 24 oggi è in programma un vertice a Bruxelles sul tema ma da Catania giungono nuovi aggiornamenti: come sottolineato dall’esponente del Partito Democratico Davide Faraone su Twitter, i migranti a bordo hanno indetto uno sciopero della fame. Le 150 persone, ormai da nove giorni a bordo dell’imbarcazione della Guardia Costiera, hanno deciso di protestare contro la situazione che stanno vivendo. E c’è di più: sono state sospese le visite sulla barca per ragioni di sicurezza. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “VERI OSTAGGI SONO GLI ITALIANI”
“Sono gli italiani i veri ostaggi”. Parole firmate Matteo Salvini, che parlando in queste ore da Pinzolo, tornando sul caso della nave Diciotti, ha spiegato: «Gli ostaggi sono stati gli italiani – le parole riportate dal Corriere della Sera – lo sono degli immigrati e dell’Europa». Il Ministro dell’interno ribadisce quindi la propria posizione e quella del Viminale, “È finita un’epoca” dice, proponendo poi delle soluzioni per smistare più agevolmente i vari migranti che giungono in Italia: «Un bell’aereo che arriva da una delle capitali europee all’aeroporto di Catania. Gli europei dimostreranno il loro cuore grande caricando tutti gli aspiranti profughi. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta con i giovani». Quindi si rivolge all’Unione Europea, sottolineando l’irritazione del governo italiano: «Basta con parole tante e risultati pochi. L’Ue si era impegnata a prendere 35mila immigrati: si sono fermati a 12mila. Se la serietà è questa, non ci si può stupire che noi abbiamo deciso un punto fermo. Con le Ong ci siamo riusciti, ora dobbiamo costringere l’Ue a farsi carico di ciò che le spetta». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DEL COMANDANTE DELLA DICIOTTI
Giungono nuovi aggiornamenti sulla vicenda della Nave Diciotti e sul no allo sbarco dei 150 migranti a bordo dell’imbarcazione della Guardia Costiera, dopo l’ok invece per i 27 migranti a bordo. Hanno fatto visita alle persone della nave diversi esponenti politici dell’opposizione, basti pensare a Davide Faraone del Partito Democratico, ma un interessante retroscena arriva da Riccardo Magi. Secondo quanto riferito dal deputato di Più Europa, il comandante della Diciotti Massimo Kothmeir ha svelato: “Tutto è avvenuto senza documentazione scritta ma attraverso Facebook, così come attraverso Facebook è arrivata l’autorizzazione allo sbarco dei minori non accompagnati. Si tratta di modalità non formali”. Il capitano ha poi evidenziato di essersi trovato in grossa difficoltà rispetto alla procedura canonica: il Viminale non autorizzava lo sbarco nonostante invece il via libera all’attracco del ministro delle Infrastrutture. E avrebbe chiesto ai suoi superiori: “Ma che devo fare? Devo entrare in porto o no? Non è che mi mettono i braccialetti d’argento?”, riporta Il Fatto Quotidiano. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
INTESA DI MAIO-SALVINI
Dopo gli scontri con il presidente della Camera, Fico, sul tema dello sbarco dei migranti della Diciotti, sembra esserci decisamente più intesa tra il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e l’altro vicepremier, Luigi Di Maio. Il capo politico del Movimento 5 Stelle si è reso protagonista di una dichiarazione perentoria nei confronti dell’Unione Europea, sottolineando come difficilmente l’Italia potrà tollerare lo stesso sistema di contributi da destinare all’UE, se non arriverà un sostegno diverso sul tema dei migranti. Proprio a causa del clima di crescente tensione riguardo la Diciotti, Salvini ha apprezzato molto, da quanto si apprende da fonti del Viminale, la dichiarazione di Di Maio che ricompatta il Governo gialloverde dopo 24 ore difficili segnate dallo scontro tra Salvini e Fico. (agg. di Fabio Belli)
DI MAIO CONTRO L’UE
Mentre dall’Unione Europea arrivano le prime parole del Governo di Berlino – che fa sapere esserci dei contatti tra gli Stati Membri e l’Italia sul caso Diciotti – scoppia un’altra polemica nata questa volta dal Ministro Di Maio, finora tenutosi al riparo dalla spinosa vicenda dei migranti ancora nel porto di Catania. Precisando di parlare da capo politico del Movimento 5 Stelle (e dunque non da ministro, qual’è però..), il vicepremier ha detto «Se l’Unione europea si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione europea non esce nulla e non decidono nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti, io e tutto il Movimento 5 stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi all’ Unione europea». Arrivano invece due importanti appelli al governo italiano da parte di Unchr e Oim, agenzie vicine alle Nazioni Unite, per poter far scendere dalla nave della Guardia Costiera i 150 migranti ancora a bordo: «esortiamo il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare. Molti tra coloro che sono a bordo – ha spiegato Roland Schilling, vice rappresentante regionale dell’Unhcr Italia – hanno già affrontato esperienze incredibilmente traumatiche».
CHIESA DI CATANIA: “LIBERATE I MIGRANTI”
«Il ministro dell’Interno, che parla di ‘palestrati’, dovrebbe venire qui, salire a bordo, interrompere le sue vacanze, misurare il grado muscolare di questi migranti e farsi raccontare le loro storie: parlare con una ragazza che gli racconterebbe, mostrandogli le ferite, di due anni trascorsi a essere venduta da un clan all’altro in Libia, e naturalmente violentata a ogni passaggio di proprietà fino a quando ha ottenuto i soldi necessari per potersi pagare il viaggio, più di ottomila euro; parlare con gli altri che hanno storie simili: mesi, a volte anni, trascorsi in condizione di autentica schiavitù in Libia e provare a capire quale sia il senso di questa segregazione»: è molto crudo il “reportage” che il parlamentare LeU Claudio Fava (Presidente della Commissione Regionale antimafia) fa dalla nave Diciotti, con diretto riferimento al Ministro Salvini, appena dopo esserne uscito in seguito ad una sopralluogo in qualità di accompagnatore della delegazione del Garante nazionale dei Detenuti. Lo stallo al momento rimane e la decisione del Viminale, dopo il silenzio ancora “attivo” dell’Unione Europea, non sembra poter arrivare neanche dopo questo terzo giorno nel porto di Catania. Scende in “campo” anche la Diocesi di Catania, tramite un comunicato dell’arcivescovo Salvatatore Gristina che è un altro appello al Ministro Salvini: «i migranti giunti al porto della nostra città, sulla nave Diciotti, possano finalmente sbarcare e dopo tante peripezie e sofferenze trovare una giusta soluzione alla loro difficile situazione», chiedendo che alle tante ragioni invocate venga anteposta per prima quella umanitaria.
GOMMONE ANTI-RAZZISMO TENTA ABBORDAGGIO
Sale la tensione in merito alla vicenda che vede come protagonista la nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, con a bordo 150 profughi. Si trova al largo di Catania ormai da giorni, e la situazione non sembra sbloccarsi anche perché il ministro dell’interno, Matteo Salvini, rimane fermo sulle proprie posizioni. Nel frattempo è stata portata a termine un’azione dimostrativa attorno alle ore 14:00 di oggi: come riferiscono i colleghi di Askanews, un gruppo di manifestanti anti-razzismo sono saliti a bordo di un gommone ed hanno cercato di raggiungere la nave Diciotti, bloccati però da due motovedette della polizia e della guardia di finanza. Sul gommone era stata esposta la bandiera “open for refugees”, che significa, “aprite i confini ai rifugiati”. Per ora non sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI RIBADISCE LA PROPRIA POSIZIONE
L’obiettivo di Matteo Salvini, in merito al caso della nave Diciotti e non solo, è chiaro da tempo: oggi lo ha ribadito in una intervista a Rtl 102.5 e ha subito scatenato nuove polemiche. «Il mio obiettivo è il No Way australiano. Sulla Diciotti sono tutti immigrati illegali. L’Italia non è più il campo profughi d’Europa. Con la mia autorizzazione non scende nessuno. […] Non miro alla redistribuzione in Europa, ma che ci siano nei Paesi di partenza degli sportelli europei che decidono chi ha diritto di partire e chi ne ha diritto venga in aereo non sui barconi. Chi viene coi barconi non entra». Lo stato attuale della vicenda vede dunque lo stallo istituzionale e non della nave Diciotti: i migranti, quelli non minorenni sbarcati invece ieri sera, restano a bordo fino ad una risposta dell’Ue che ancora resta in silenzio per il quarto giorno consecutivo. Le opposizioni, parte della magistratura e anche la Chiesa di Catania si ribellano alla decisione e invocano l’intervento del Premier Conte e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: non solo, dopo le critiche giunte dal Presidente della Camera Roberto Fico che nelle scorse ore ha intimato la liberazione di tutti i migranti a bordo, Salvini ha replicato «Con Luigi Di Maio lavoro molto bene. Qualcun altro ha tanto tempo per parlare, penso al presidente della Camera, che ogni tanto dice e fa l’esatto contrario di altri esponenti M5s: è un problema che si risolveranno loro». TUTTE LE POLEMICHE CONTRO SALVINI
LO SBARCO DEI MINORI MIGRANTI: “COME SCHELETRINI”
Intanto però a bordo la situazione è alquanto preoccupante, specie sul fronte igienico-sanitario: il procuratore di Agrigento ha spiegato, dopo un blitz ieri sera a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera: «Ho constatato che sono quasi tutti affetti da scabbia. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso. Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà. Sconvolto. “Dottore dal vivo cambia tutto, non è come si legge sui giornali…”. Ha ragione». Il pm Luigi Patronaggio però non è l’unico ad aggiornare su quanto sta avvenendo ed è avvenuto sulla nave nei giorni scorsi in mare aperto e ora nel porto di Catania: un’operatrice della ong Terre des Hommes che ha soccorso i minori fatti sbarcare dal Ministro Salvini ieri sera, ha illustrato una situazione tutt’altro che serena. «Abbiamo accolto scheletrini. Il più magro sarà stato un po’ più basso di me e sarà pesato una trentina di chili, la gamba con lo stesso diametro del mio polso. Uno era tutto e solo orecchie. Uno non riusciva a camminare perché era pieno di dolori. Tre avevano delle bende lerce al polso, al piede e al braccio sparato», spiega l’operatrice al Corriere della Sera. LA CRONACA DELLE ULTIME 24 ORE