Attrice, cantante e conduttrice: Serena Rossi non si accontenta e tira fuori tutte le sue qualità artistiche per conquistare chi è ancora scettico sul suo talento. Dopo un anno trionfale nel corso del quale ha portato a casa riconoscimenti importanti come il Nastro D’Argento e il David di Donatello per Bang Bang, la canzone del film “Ammore e malavita” e tanti successi televisivi, Serena Rossi si sta godendo le vacanze in attesa di tornare a lavorare. A settembre, tornerà sul set per il film di Michela Andreozzi “Brave ragazze” con Ambra Angiolini e Luca Argentero, ma soprattutto, nel 2019, tornerà in tv come protagonista di una delle fiction Rai più attese. L’attrice, infatti, ha da poco finito di girare “Io sono Mia”, la fiction dedicata a Mia Martini che sarà trasmessa su Raiuno dopo il Festival di Sanremo 2019 a 30 anni esatti da “Almeno tu nell’universo”. Un ruolo importante ed estremamente difficile per Serena Rossi che non si è limitata ad interpretare l’artista calabrese, ma è diventata Mia Martini. “Ci sono entrata con tutta me stessa” – racconta l’attrice a Il Messaggero – “quanto ho finito è stato dolorosissimo salutarla. Continuo ad ascoltarla molto, anche adesso”.
“MIA MARTINI, UNA GRANDE OCCASIONE”
Interpretare Mia Martini non è stato facile per Serena Rossi che, però, considera la possibilità che le è stata offerta la più grande occasione. “E’ un’occasione irripetibile” – spiega l’attrice a Il Messaggero che, nel corso della fiction, ha dovuto affrontare anche il discorso “iella”. A tal proposito, Serena Rossi dice: “Per me è una stron**ta enorme. Una delle cattiverie più grandi che si possa fare ad un’artista. E’ un’accusa da cui non ti puoi difendere: come dimostri il contrario? Una diceria che a Mia ha rovinato tanti anni preziosi. E lei, con una dignità enorme, invece di cavalcare quella voce schifosa magari facendo interviste su interviste, ha deciso di ritirarsi in silenzio. Finchè la vita l’ha riportata sulla scena con i fuochi d’artificio“. Il film si ferma al 1989, anno della rinascita di Mia Martini. All’interno della fiction, infatti, non viene affrontata la morte della cantante. Una scelta che Serena Rossi, come ha spiegato a Il Messaggero, condivide totalmente: “Non ho voluto approfondire né farmi domande sul lato nero. Il film si ferma al 1989: raccontiamo il lieto fine del ritorno”.