Un Sacco bello è il “fortunato esordio di Carlo Verdone che sa dirigere molto bene sé stesso e gli altri” come riporta MyMovies che aggiunge: “Il film lanciò il cabarettista romano che interpreta ben cinque personaggi: un bulletto, un prete, un professore, un hippy e un tipo asfissiante”. Su Il Tempo Gian Luigi Rondi scriveva: “Carlo Verdone, un attore – autore sulla cresta dell’onda. La galleria dei suoi personaggi riflette il piccolo mondo della piccolissima borghesia romana, i giovani, soprattutto raccontati anzi registrati nel vivo dei loro ambienti e con i loro tic, i vezzi e specialmente il loro equilibrio. Questo è quanto colto dal vero, il fotografo rapisce i loro caratteri, i modi e le radici”. Negli anni questo è diventato un vero e proprio cult del cinema italiano, sicuramente da seguire dall’inizio alla fine e in grado di regalare spunti e situazioni davvero molto divertenti ma che sanno anche far riflettere. A mezzanotte potremo seguire Un sacco bello su Canale 5 e grazie al portale di Mediaset avremo la possibilità di seguirlo in diretta streaming cliccando qui. Il trailer ci offre altre informazioni, clicca qui per il video. (agg. di Matteo Fantozzi)
CURIOSITÀ SUL FILM
Una pellicola di genere commedia all’italiana quella che viene proposta per la seconda serata di oggi, sabato 25 agosto 2018 su Canale 5. Diretta nel 1980 da Carlo Verdone che ha collaborato anche al soggetto e alla sceneggiatura con Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi. Prodotto e distribuito da Medusa, ‘Un sacco bello’ rimane l’icona della società contemporanea. Inutile negare che Carlo verdone, in questo, ha seguito fedelmente le impronte del padre della commedia di costume, Alberto Sordi, sicuramente il più grande psicologo della società del dopoguerra, del boom economico, della piccola borghesia piena di pregi ma anche di tante contraddizioni. In questo spaccato di società romana si ritrova un po’ tutta l’Italia dell’epoca, ‘Un sacco bello’ fu un grande successo, il quale, a fronte di 560 milioni di lire di produzione, raccolse al botteghino ben 2,5 miliardi, 20esimo film di stagione nelle classifiche specialistiche.
NEL CAST MARIO BREGA
Un sacco bello, il film in onda su Canale 5 oggi, sabato 25 agosto 2018 alle ore 00,00. Il film del 1980 che consegnò definitivamente Carlo Verdone all’Olimpo dei nuovi comici della commedia italiana di quell’epoca, un cammino ancora in corso fortunatamente. Verdone racconta in tre episodi uno spaccato romano, borgataro, ‘coatto’ come vuole il cinema ‘Stracult’, nel definire i personaggi di un’Urbe di margine, ruffiana e un po’ ingenua, furbastra, ma senza cattiveria. Accanto a Verdone i personaggi di quella Roma cinematografica, soprattutto quel Mario Brega, nel film padre di Verdone in uno degli episodi, che rimarrà sempre alle cronache cinematografiche citazioniste per quella frasi irriverenti nel momento in cui chiede all’amico prete di portare alla normalità il figlio hippy. Brega è Roma, quella giallo-rossa, quella che ‘so communista non così, ma così!’, allargando le braccia all’inverosimile quando la morosa del figlio lo accusa di essere fascio e borghese. In ‘Una sacco bello’ Roma ne esce così come tutti la vorremmo, come Verdone sa raccontarla avendo respirato casa de Sica, Sordi, Sora Lella di cui fu l’unico regista a portarla davanti alle cineprese. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
UN SACCO BELLO, LA TRAMA DEL FILM COMMEDIA
Marisol è una giovane turista spagnola che si perde nelle vie di Roma e rimane senza alloggio incontrando Leo, un borgataro sempliciotto in procinto di raggiungere la mamma a Ladispoli per le vacanze. Leo vorrebbe ospitare la bella spagnolina ma il bus chiama, ma Marisol non si sente bene e il ragazzo la ospita suo malgrado. Tra i due nasce una certa tenerezza, assieme andranno allo zoo mostrando tutto il volto fanciullesco di un uomo ancora immaturo per scoprire il sesso, l’amore, ma, proprio con la spagnola, Leo conoscerà ciò che non sospettava, il piacere, anche se Ladispoli lo chiama e la mamma pure. Questo è il primo dei tre episodi, tutti divertenti, come nel caso di Ruggero, un hippy che vive in na comune con la sua fidanzata, raccattato mentre volantina su un ponte romano dal padre borghesissimo che cerca di ripulirlo dalla strada e dalla comunità facendogli incontrare padre Alfio, ancora una volta un personaggio di Verdone. Non si scontrano solo due generazioni ma due società, quella ricca e edonista di quegli inizi di anni ’80 e i postumi dei figli dei fiori, quelli che in romano vedono le cose ‘un sacco belle’. Enzo invece sta per partire con l’amico Sergio per la Polonia, terra di seduzioni e di sesso con bellissime donne. Tutto è pronto, collant, biro, pasta, doni per le ragazze di un paese allora stremato dal comunismo, ma il viaggio si prospetta pieno d’insidie. Il ruolo di Enzo è il classico ‘coatto’ trasteverino e romanesco pieno di se, una macchietta che ancora oggi si può incontrare tra i giovani romani.