Roberto Formigoni è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di corruzione nel processo Maugeri, arrivano altre reazioni dal mondo della politica. Raffaele Cattaneo, esponente di UdC, ha difeso così l’ex governatore della Lombardia: “Il Roberto Formigoni che ho conosciuto io non è un corrotto. Mi rendo conto che questa affermazione oggi è assolutamente controcorrente e non può che caricarmi di strali e contumelie se non di peggio… non scrivo queste cose per incoscienza. Al contrario le scrivo proprio in forza di una coscienza che si fonda su anni di esperienza personale”. Continua l’assessore Ambiente e Clima lombardo: “Non è mai stato un uomo avido, attaccato al denaro, insensibile alle sue responsabilità e preoccupato solo di sè. Insomma non è mai stato un corrotto. Anzi ha sempre cercato di rendere concreta la sua vocazione cristiana in un campo difficile come quello della politica. Sbagliando certo, ma con una tensione al bene mai doma”. Infine, conclude: “Coraggio Roberto: il tempo è galantuomo e la verità alla lunga vince sempre!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONFISCATI BENI PER 6,6 MILIONI
Un mese fa aveva subito la convalida di sequestro da 5 milioni di euro dalla Corte dei Conti – compresi vitalizi e pensione per le cariche ricoperte – ma si è visto anche confermare la confisca pari a 6,6 milioni tra beni quali immobili (tra questi anche metà di una villa ad Arzachena), depositi sui conti, auto e quadri. Questa cifra è stata scelta proprio perché potrebbe corrispondere al prezzo della corruzione. Infatti il Tribunale, ha stabilito che l’ex presidente della regione Lombardia, sarebbe stato retribuito con oltre 6 milioni di euro tra il 2006 e il 2011 da società estere per “garantirgli vacanze in località esclusive, disponibilità di imbarcazioni di lusso, uso di dimore di pregio e viaggi su aerei privati”. (Agg. Camilla Catalano)
VIOLI: “ROVINATA L’IMMAGINE DELLA LOMBARDIA”
La notizia della condanna in Appello a carico di Roberto Formigoni, ex senatore ed ex governatore della regione Lombardia ha ovviamente scatenato le prime reazioni a caldo. Se infatti Maurizio Lupi ha espresso la sua vicinanza a Formigoni, imputato per corruzione nell’ambito del processo di secondo grado sul caso Maugeri e che si è concluso con la sentenza di condanna contenente una pena più alta rispetto al primo grado, non tutti hanno condiviso lo stesso spirito solidale. Tra questi, come riporta Askanews, anche il consigliere regionale del M5S Lombardia, Dario Violi, che si è espresso con un commento molto duro contro Formigoni. “A maggio Formigoni diceva che con il nostro programma l’Italia sarebbe stata messa in ginocchio. Oggi è condannato in appello a 7 anni e 6 mesi per il caso Maugeri. Ecco chi ha davvero rovinato l’immagine della Lombardia, meno male che non ha fatto in tempo a rovinare l’Italia”, ha asserito riferendosi al presunto al presunto giro di tangenti intorno alla Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LUPI “SPERO IN CASSAZIONE”
Il collega di partito e compagno di tanti anni di politica dal Movimento Popolare fino a Ncd, Maurizio Lupi, esprime tutta la sua vicinanza all’ex Governatore lombardo condannato in Appello ad una pena durissima per corruzione sul caso Maugeri. «La mia totale solidarietà a Roberto Formigoni. Confido nella Cassazione. Ma non può essere e non sarà questa condanna il giudizio sui suoi vent’anni di guida della Lombardia, che ne hanno fatto la regione più avanzata d’Europa, con la migliore sanità e il welfare più efficiente», scrive sui propri social Lupi, subito ritwittato dall’ex senatore azzurro. Guardando alle altre condanne emesse dai giudici di Milano questo pomeriggio, sono state confermate le colpevolezze per Costantino Passerino – con condanna che sale a 7 anni e 6mesi, come Formigoni – e 3 anni e 4 mesi per Claudio Farina, accusato di riciclaggio, identica pena del primo grado. (agg. di Niccolò Magnani)
AVVOCATO FORMIGONI: “SENZA PAROLE”
La condanna in appello a carico di Roberto Formigoni, imputato per corruzione nel processo sul caso Maugeri, è risultata nettamente più grave rispetto a quella del primo grado. Sette anni e mezzo per l’ex governatore della Regione Lombardia ed ex senatore, condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Subito dopo la lettura della sentenza di condanna, come spiega il quotidiano Repubblica nell’edizione online, l’avvocato Mario Brusa, difensore di Formigoni, ha commentato a caldo con pochissime parole, prima di lasciare l’aula del tribunale: “Sono rimasto senza parole, non ho parole”. Cosa rischia in concreto Formigoni? Se la pena a sette anni e mezzo dovesse essere confermata anche al termine del terzo grado, in Cassazione, l’ex governatore lombardo potrebbe chiedere i domiciliari evitando così il carcere. E’ quanto previsto dalla legge per gli ultra settantenni. Formigoni ha 71 anni e potrebbe quindi ottenere la concessione degli arresti domiciliari. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FORMIGONI, ARRIVA LA CONDANNA IN APPELLO
La Corte d’Appello di Milano si è espressa oggi nell’ambito dell’inchiesta che vede imputato l’ex Governatore della regione Lombardia, Roberto Formigoni, per corruzione nel processo sul caso San Raffaele-Maugeri. Secondo l’accusa, Formigoni ottenne una serie di utilità – tra cui l’uso di yacht, vacanze e cene – in cambio di favori a due enti con delibere di giunta per circa 200 milioni di rimborsi pubblici. I giudici della Corte d’Appello si sono espressi nella giornata odierna al termine del processo di secondo grado accogliendo la richiesta del procuratore generale Vincenzo Calia e condannando Formigoni alla pena di sette anni e 6 mesi, contro i sei anni del primo grado. Un inasprimento di pena sostanziale che, come spiega Repubblica.it, comprende anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Con lui sono stati condannati anche l’ex direttore amministrativo della clinica, Costantino Passerino a sette anni e sette mesi (contro i 7 anni del primo grado) e l’imprenditore Carlo Farina al quale è stata confermata la pena di tre anni e quattro mesi in primo grado.
ROBERTO FORMIGONI, CONDANNA IN APPELLO A 7 ANNI E MEZZO
Condanna pesante, quella che ha raggiunto oggi l’ex Governatore della regione lombarda, Roberto Formigoni, nell’ambito del processo che lo vedeva accusato di corruzione (era caduta invece l’accusa di associazione a delinquere). Gli altri due imputati nell’ambito del medesimo procedimento, Pierangelo Daccò e Antonio Simone – considerati i creatori dei fondi occulti – nelle passate udienze avevano patteggiato. Nel processo di primo grado era stata confermata la tesi dell’accusa secondo la quale dalla Maugeri e dal San Raffaele sarebbero usciti 61 milioni di euro tra il 1997 ed il 2011, soldi poi finiti sui conti e società di Daccò e Simone. Questi ultimi avrebbero quindi garantito a Formigoni oltre 6,6 milioni in benefit di lusso e lo stesso avrebbe garantito in cambio favori all’ospedale con atti di giunta e rimborsi non dovuti per circa 200 milioni.