Valeria Bruni Tedeschi è approdata alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare il film fuori concorso “I villeggianti” nel quale veste i panni di attrice e regista. La pellicola, che sarà in sala a partire dal 20 dicembre, può contare su cast un cast di tutto rispetto che comprende anche Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Pierre Arditi, Yolande Moreau, Noemie Lvovsky, oltre alla vera mamma (Marisa Borini), la zia Gigì e la figlia adottiva della regista, Oumy, di origine senegalese, che oggi ha quasi 10 anni. Ma cosa rappresenta il film per la sua creatrice? Lei stessa ne ha parlato alle pagine del quotidiano La Repubblica: “È il mio sguardo sul tempo che passa, sul legame con la mia infanzia. Ho iniziato il mio racconto da attrice, poi a 35 anni ho scoperto che potevo farlo anche scrivendo i film. Non giro per guarirmi, ma per cercare di capire qualcosa della vita, di rivelare qualcosa a me stessa e spero agli altri”.
GOLINO E SCAMARCIO NEL CAST
Nel film ‘I villeggianti’, Valeria Bruni Tedeschi recita al fianco di Valeria Golino, che interpreta sua sorella Carla. Spiega la regista al quotidiano La Repubblica: “Valeria è una grande attrice, che sento familiare. Avevo proposto a mia sorella di fare i provini, ma lei non ne aveva voglia. E invece mi serviva qualcuno capace di fondersi con la mia famiglia”. Riccardo Scamarcio presta il volto all’uomo che la abbandona e con il quale è protagonista di un durissimo confronto. Qualcuno vedrebbe in lui l’ex compagno di Valeria Bruni Tedeschi ovvero Louis Garrel, anche se la regista ritiene che tale paragone non abbia alcun senso. Spazio anche a Oumy, la figlia adottiva di origine senegalese e a tanti ricordi relativi alla famiglia. Il più delicato di essi è senza dubbio quello relativo al fratello Virginio, morto nel 2006 per Aids, ma il cui ricordo è ancora impresso nella mente della regista.
LA VERSIONE FEMMINILE DI WOODY ALLEN
Valeria Bruni Tedeschi, presente alla Mostra del Cinema di Venezia con il film fuori concorso ‘I villeggianti’, da molti è ritenuta la versione femminile di Woody Allen. Ma per la regista il paragone è eccessivo, come precisato nell’intervista de Il Messaggero: “Mi lusinga, anche se l’accostamento mi sembra esagerato. Woody è un genio e mi ha fatto da medico: attraverso i suoi film mi ha aiutato a superare la disperazione e a ritrovare la voglia di vivere e lavorare”. In merito alle accuse contro Allen che avrebbe molestato la figlia adottiva, la Bruni Tedeschi ha le idee chiare affermando che è scandaloso che un maestro di tale importanza non lavori più e sia stato rinnegato dai suoi colleghi. E, a costo di apparire politicamente scorretta, la regista ha parole forti anche nei confronti del movimento #MeToo: “Penso che la mobilitazione anti-abusi sia positiva in tanti ambienti di lavoro ma nel cinema si esagera un po’. Io non sono mai stata molestata, forse perché ho lavorato con tanti omosessuali”.