E’ rientrato fortunatamente l’allarme a Roma dopo la disavventura di un uomo sessantenne di Grottaferrata andato in choc anafilattico dopo la puntura di ciò che si credeva fosse di calabrone asiatico. Come riporta RomaToday.it, già ieri pomeriggio è avvenuta la rimozione del nido di calabroni dopo che l’intera area da giorni era stata messa sotto osservazione alla luce della ampia presenza di insetti di grandi dimensioni. Ad intervenire sono stati gli uomini dei Vigili del Fuoco di Marino e una squadra di guardiaparco del Parco dei Castelli Romani che hanno proceduto alla rimozione dell’alveare degli insetti ed alle successive verifiche. Da queste è emerso che in realtà si tratta sì di calabroni di grosse dimensioni meglio definiti esemplari di vespa crabro ma la cui razza non sarebbe asiatica bensì generalmente diffusi in Europa e Nordamerica. Ad intervenire volontariamente nel corso delle operazioni di rimozione dei nidi sono stati anche diversi apicoltori della zona che hanno offerto il loro aiuto mentre il Comune è stato sommerso dalle telefonate di numerosi studiosi di scienze naturali dopo la notizia della presenza – a questo punto smentita – di calabroni asiatici. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
È ALLARME, COME RICONOSCERLO?
E’ allarme calabrone asiatico a Roma e in provincia. Nelle ultime ore si sono infatti registrati una serie di casi di attacchi, fra cui quello del 60enne di Grottaferrata, ricoverato in choc anafilattico. La diffusione nel nostro paese del calabrone asiatico è avvenuta in particolare nel 2004, quando venne introdotto accidentalmente a sud della Francia, e da lì si spostò quindi in Spagna, Portogallo, Belgio e appunto Italia. Il calabrone in questione, da differenziare da quello europeo, è lungo tre centimetri di media, mentre la regina può raggiungere anche i 50 mm. Ha un corpo scuro e una linea gialla sull’addome con un triangolino nero. A differenza dell’europeo è quindi più piccolo e dal colore più scuro. E’ un insetto abbastanza aggressivo nei confronti dell’uomo, soprattutto se stuzzicato, e può essere dannoso anche a chi non allergico vista la grande quantità di veleno che può trasmettere se si viene punti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHOC ANAFILATTICO DOPO PUNTURA CALABRONE
Roma, punto da calabrone asiatico: va in choc anafilattico. Allarme a Grottaferrata: come riportato dai colleghi de Il Messaggero, il pericoloso insetto ha mandato in ospedale per un grave choc anafilattico un sessantenne. Un avviso a tutti i residenti è stato lanciato dal Sindaco Luciano Andreotti, che ha scritto su Facebook: “Si comunica che sono stati rinvenuti in via Cardinal Bessarione (tratto viario che si diparte da via Campovecchio in direzione di via Castel de’ Paolis – zona Valle Marciana) due nidi di #calabroni asiatici, per la cui rimozione abbiamo già richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e dell’emergenza sanitaria della Asl Rm H. Invito la cittadinanza tutta a prestare molta attenzione. Al momento si ha notizia di un concittadino punto che è in stato di choc anafilattico. Vi terremo aggiornati”. Come evidenziato da Roma Today, inoltre, sono stati rinvenuti due nidi in via Cardinal Bessarione (tratto viario che si diparte da via Campovecchio in direzione di via Castel de’ Paolis – zona Valle Marciana).
PREDISPOSTE LE BONIFICHE
La situazione è decisamente delicata: il calabrone asiatico è un insetto dalle dimensioni molto grandi e il suo veleno può mandare in choc anche i soggetti non allergici. Previste delle analisi mirate a Roma per capire la reale provenienza e la specia dell’insetto, più pericoloso degli altri esemplari che si trovano nel territorio capitolino. Il Messaggero evidenzia che nella giornata di ieri sono state predisposte e attuate le bonifiche della strada: i vigili del fuoco e l’Asl Rm5 ha allertato la Regione Lazio e sono stati inviati all’Istituto zooprofilattico del Lazio e anche della Toscana gli insetti recuperati. Oggi, giovedì 20 settembre 2018, dovrebbe arrivare il verdetto e c’è grande attesa a Grottaferrata, dove la preoccupazione è tanta: nonostante le alte temperature e il bel tempo, i bambini sono costretti a rimanere a casa per evitare pericoli.