Roberto Calderoli è stato protagonista di una vicenda che poteva portarlo addirittura alla morte. Punto da una zanzara e ricoverato d’urgenza al San Raffaele è stato salvato dall’intervento del professor Zangrillo e la dottoressa Calabrò. A ringraziarli è stato lo stesso senatore della Lega e vicepresidente del Senato che c’ha tenuto a citare anche il professore Comi, primario di Neurologia, e la dottoressa Fazio. La situazione si era fatta molto pericolosa, con l’uomo che era stato costretto alla terapia intensiva per una encefalite virale. Ora sarà importante seguire il percorso di degenza nonostante ora l’uomo sia totalmente fuori pericolo. Di certo in un’estate come quella del 2018, tempestata di casi di West Nile, il caso è stato preso con le molle e analizzato con grande attenzione, per evitare che ci fossero delle ripercussioni neurologiche permanenti. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL RACCONTO CHOC DEL SENATORE DELLA LEGA
Se l’è vista brutta il senatore della Lega, Roberto Calderoli, che negli scorsi giorni è stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, a seguito di una banalissima puntura di zanzara. Il noto politico ha subito un’encefalite virale, provocata appunto dall’insetto, ma fortunatamente se l’è cavata con tanto spavento e una “vacanza” presso la nota struttura ospedaliera meneghina. La notizia è stata commentata dall’esponente di Forza Italia, Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato, che ha spiegato: «Sono felice che Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e amico carissimo, sia uscito indenne dalla terribile via Crucis che ha ripercorso dandone pubblicamente notizia – le sue parole riportate dall’edizione online di TgCom – gli auguro di cuore di riprendersi velocemente da questa non augurabile parentesi, chiamiamola così, e lo aspetto prestissimo al Senato dove serve la sua competenza politica e parlamentare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
COLPITO DAL VIRUS WEST NILE?
Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, se l’è vista davvero brutta per un’encefalite virale trasmessa da una banale puntura di zanzara. Ma vista l’epidemia che si è scatenata nella zona del NordEst, i medici hanno effettuato l’analisi per capire quale sia stato il virus contratto dal senatore, e se possa esserci lo zampino del terribile West Nile che ha mietuto già diverse vittime. Al momento si tratta solo di un’ipotesi, visto che in rari casi altre forme di encefalite possono essere scatenate da puntura di zanzara, ma presso l’ospedale San Raffaele nei prossimi giorni saranno effettuati tutti i test per comprendere l’origine dell’infezione che, a detta dell’interessato, ha messo a grave rischio la vita del senatore Calderoli. (agg. di Fabio Belli)
DIMESSO DALL’OSPEDALE
Roberto Calderoli è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano in buona condizioni di salute. L’uomo era stato ricoverato in terapia intensiva per un’encefalite virale che era stata provocata da una puntura di una zanzara. Una situazione che merita grande attenzione in un periodo dove il West Nile Virus sta purtroppo mietendo un grande numero di vite. Il vicepresidente del Senato è stato sottoposto a diversi test per capire che virus l’avesse colpito e per cercare di evitare ripercussioni decisamente poco gradite. Una situazione che si è resa necessaria anche perché proprio la Febbre del Nilo ha visto numerosi casi in diverse regioni del settentrione del nostro paese tra cui proprio la Lombardia. La situazione di Roberto Calderoli dovrà essere tenuta sotto stretta osservazione anche nei prossimi giorni anche se pare che il politico della Lega sia assolutamente fuori da ogni tipo di pericolo per la sua salute. (agg. di Matteo Fantozzi)
ASSENTE AL BÈRGHEM FEST DELLA LEGA
Alla fine Roberto Calderoli ha deciso di raccontare il dramma che l’ha colpito e che l’obbligherà a saltare la Bèrghem Fest della Lega. Un evento a cui non avrebbe mai rinunciato se non fosse stato per cause di forza maggiore. Il vicepresidente del Senato è stato costretto al ricovero in terapia intensiva al San Raffaele a causa della puntura di una zanzara. L’encefalite virale l’ha costretto dunque a vedersela brutta, passando alcuni giorni davvero pieni di preoccupazione da parte sua e soprattutto di chi gli sta vicino. Per fortuna ora il peggio è passato, grazie all’intervento straordinario degli specialisti della sanità della Lombardia, ma comunque il politico della Lega non sarà in grado di presenziare al Bèrghem Fest dove troveremo comunque molti altri personaggi noti, uno su tutti il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. (agg. di Matteo Fantozzi)
“SALVATO DAI MEDICI DEL SAN RAFFAELE”
Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato è stato dimesso nella giornata odierna dopo essere stato ricoverato nei giorni scorsi a Milano nel reparto di terapia intensiva a causa di una encefalite virale. Oggi è lo stesso parlamentare leghista a raccontare in una nota la disavventura vissuta, ponendo l’accento sull’efficiente lavoro dalla sanità lombarda e nello specifico dell’ospedale San Raffaele dove è stato sottoposto a tutte le cure del caso. “Sono stato ricoverato in terapia intensiva per una encefalite virale trasmessa probabilmente da una banale puntura di zanzara, una banale puntura che mi ha portato in pericolo di vita”, ha spiegato Calderoli parlando della grande paura vissuta nei giorni scorsi ma che ora, con le sue dimissioni sembra essere fortunatamente archiviata. “Me la sono vista proprio brutta stavolta”, ha aggiunto il vicepresidente del Senato che ha voluto rendere pubblico il suo personale dramma.
IL DRAMMA DI CALDEROLI
“Avrei preferito farne a meno ma ancora una volta ho toccato con mano l’eccellenza straordinaria della sanità della Lombardia in una delle sue migliori strutture, l’ospedale San Raffaele di Milano”: ad affermarlo in un comunicato ufficiale è stato il senatore leghista Calderoli, nei giorni scorsi vittima di una brutta disavventura che lo ha costretto al ricovero d’urgenza. Una “banale puntura”, come l’ha definita lui stesso, ma che ha rischiato di mettere seriamente in pericolo la sua vita. Il vicepresidente del Senato ha così raccontato il grosso spavento vissuto sulla sua pelle ma ha anche tranquillizzato circa le sue attuali condizioni, in netta ripresa e confermate anche dalle sue dimissioni. Ovviamente non può che ringraziare lo straordinario lavoro svolto da tutto lo staff medico del San Raffaele, a partire dal primario di terapia intensiva, passando al collega di Neurologia. “Grazie ad ognuno di loro e ai loro staff, e a tutto il personale, per avermi fatto uscire vivo e vegeto da questa disavventura. Grazie all’ospedale San Raffaele e al sistema sanitario lombardo, un’eccellenza unica a livello europeo”, ha concluso.