Norbert Feher, noto anche come Igor il russo o Igor Vaclacic, torna a far parlare di sé per via di alcune nuove dichiarazioni che ha reso di recente dal carcere di Zuera a Saragozza nel quale è rinchiuso dallo scorso dicembre dopo il suo arresto, avvenuto al culmine di lunghi mesi di ricerca. Dopo aver dichiarato di aver ucciso su richiesta di Dio, ora Igor cambia versione e dalla cella nella quale è detenuto rilancia: “Ho ucciso perché mi sono trovato in situazioni in cui solo il più abile sopravvive. Mi dispiace per quello che è successo ma ho dovuto uccidere per non essere ucciso”. Queste parole, come spiega La Nuova Ferrara, il killer di Budrio e del Mezzano, catturato in Spagna dopo aver commesso altri tre omicidi, le ha affidate allo psichiatra Vittorio Melega, che su incarico della sua difesa rappresentata dagli avvocati Cesare Pacitti e Gianluca Belluomini ha stilato la relazione medica appena depositata. Da questi documenti è emerso certamente la personalità “problematica” di Igor, degna di maggiori approfondimenti. Di lui lo specialista ha detto: “Non è un fanatico, ma un soggetto con una personalità complessa e problematica dal punto di vista psicologico e psichiatrico, e che meriterebbe di essere approfondita con una perizia super partes”. Allo stesso, spiega Il Giornale, avrebbe riferito di aver compiuto un addestramento militare in Serbia in un periodo diverso da quello del conflitto con la Croazia. Successivamente si sarebbe arruolato come volontario mercenario in Ucraina.
PERIZIA PSICHIATRICA IN CARCERE: LA DIAGNOSI
Il passato oscuro di Igor il russo è emerso dalla relazione medica e psichiatrica disposta dalla magistratura spagnola e condotta dai consulenti dell’Istituto di Medicina Legale di Aragona. Come riporta Estense.com, oltre a soffrire di un disturbo bipolare, Norbert Feher sarebbe affetto anche disturbo paranoide e grave disturbo antisociale di personalità. Si lascia alle spalle una dipendenza da alcol e non manca una gastrite cronica in corso. Da quando è detenuto nel carcere di Saragozza, spiega il giornale locale El diario de Teruel, Igor avrebbe manifestato la volontà di isolarsi e di non voler più comunicare, dimostrandosi anche molto diffidente nei confronti degli stessi funzionari. A causa del suo disturbo bipolare che gli è stato diagnosticato, non mancano le gravi alterazioni dell’umore. La diagnosi si completa anche con una personalità paranoica che lo caratterizza e per la sua grave antisocialità. Venuto a conoscenza della diagnosi, Igor ha continuato ad assumere un atteggiamento di rifiuto nei confronti della terapia farmacologica consigliata poiché non ha “consapevolezza della malattia”, secondo quanto riferito dallo psichiatra. Nella medesima relazione viene definito il killer serbo come “una persona di animo cattivo, senza possibilità di trattare e controllare la sua psicopatologia”. Secondo lo psichiatra, Igor “è cosciente di quello che ha fatto ed è pronto ad assumerne le responsabilità e le conseguenze”. Tuttavia proprio la sua gravità induce ad avere difficoltà nel trovare la giusta cura. Intanto il giudice ha autorizzato una seconda valutazione psicologica fissata in carcere per il prossimo 30 agosto, quando sarà assistito, come da sua richiesta, da un interprete italiano.