C’è davvero un’emergenza razzismo in Italia? Carolina Crescentini non ha dubbi. L’attrice, che è tornata a Lampedusa, è ritornata sull’isola. «Non riesco a spiegarmi quest’ondata di razzismo che sta attraversando il Paese, mi fa paura. Ma che cosa sta succedendo?». Qualcosa è cambiato in Italia, eppure il passato doveva fare da monito. «L’orrore l’abbiamo conosciuto», ha aggiunto la Crescentini nell’intervista rilasciata a La Stampa. Forse può consolare il fatto che chi sia al potere sia peggio dei suoi cittadini? Non per l’attrice. «Dall’alto si stanno mandando messaggi sbagliati, mi spaventa questa ferocia, non capisco e continuo a litigare come una matta, anche con persone che stimo». Nel suo flusso di coscienza torna al tema immigrazione e a Lampedusa. «Qui sono stati bravissimi. C’è qualcosa di poetico nel modo in cui hanno gestito la questione». La Verità di Maurizio Belpietro ha punzecchiato l’attrice nella sua edizione di oggi: «La Stampa non le ha chiesto quanti immigrati accoglierebbe lei personalmente. [..] Sappiamo che la Crescentini soffre (per gli immigrati) ma non sappiamo se s’offre (di ospitarli)».
CAROLINA CRESCENTINI: “ITALIA PIENA DI FEROCIA E RAZZISMO”
Carolina Crescentini non pensa alla carriera politica ma continua a difendere a spada tratta anche la causa LGBT. E con l’adesione alla compagnia di Rolling Stone, che tanto ha fatto discutere, ha detto apertamente “no” alle politiche salviniane. «È una questione di umanità. L’Italia un certo lato “nero” l’ha sempre avuto. E io, da essere umano, da essere pensante e da donna, non ci sto e non ci voglio stare. Rispetto alle adozioni da parte delle coppie omosessuali, faccio fatica a capire come non si possa essere favorevoli ad un gesto d’amore come questo», spiegò nelle scorse settimane a Gay.it. Esporsi non è facile, ma Carolina Crescentini non ha problemi a farlo: «Io sto cercando di portare avanti qualcosa di molto più ampio. Qui ci sono troppe persone che “in nome di” si sentono legittimate a fare e a dire la qualunque. Il clima sta cambiando e quello che mi spaventa di più è la reazione aggressiva delle persone».