L’ATTESA DI MOODY’S PER IL DEF
L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di prolungare i termini per dare una nuova valutazione sul debito pubblico italiano. Di fatto finché non ci sarà la nota di aggiornamento del Def, che conterrà i numeri chiave sul bilancio pubblico dei prossimi anni, che saranno anche la base per la Legge di bilancio, non sarà emesso alcun giudizio. Di per sé si tratterebbe di una buona notizia: Moody’s aspetterà i fatti per giudicare. Tuttavia quello che dirà sarà certamente più basato su dati concreti e quindi più “ascoltato” dai mercati. Quindi se il giudizio sarà negativo, l’effetto potrebbe essere più amplificato. Moody’s attende comunque di conoscere dei dettagli su alcuni specifici provvedimenti, in particolare sulla riforma delle pensioni. È noto infatti che diversi enti e organismi internazionali, agenzie di rating comprese, considerino la Legge Fornero cruciale per la tenuta dei conti pubblici.
CALO DEGLI ASSEGNI DAL 2019
Non solo, a meno di una riforma delle pensioni particolarmente rivoluzionaria, dall’anno prossimo aumenteranno di cinque mesi i requisiti pensionistici per via dell’incremento dell’aspettativa di vita, ma dal 1° gennaio quanti andranno in pensione riceveranno assegni leggermente più bassi, a parità di condizioni, rispetto a quanto avrebbero incassato se avessero avuto accesso alla quiescenza quest’anno. Lo ricorda pensionioggit.it, evidenziando che tale differenza è dovuta alla revisione dei coefficienti di trasformazione dei montanti contributivi. “Dal prossimo anno i lavoratori assicurati presso le gestioni Inps subiranno una riduzione variabile tra l’1 ed il 2% a seconda dell’età di pensionamento con picchi più elevati al crescere dell’età alla decorrenza della pensione”, spiega il portale specializzato in materia previdenziale.
LA RICHIESTA DEI VIGILI DEL FUOCO AL GOVERNO
In questi giorni sono stati molti gli elogi spesi per i Vigili del fuoco, ancora al lavoro a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Antonio Brizzi, Segretario generale del sindacato Conapo, fa però notare che “finora i politici, dopo le lodi delle emergenze ci hanno sempre dimenticati”. Per questo chiede a Matteo Salvini di azzerare “definitivamente le differenze di stipendi e pensioni tra i Vigili del Fuoco e la Polizia di Stato già nella prossima legge di bilancio. Non possiamo attendere oltre poiché siamo da decenni sottopagati con 300 euro in meno al mese rispetto a un poliziotto e, rispetto a loro, abbiamo un meccanismo penalizzante per il calcolo dell’importo delle pensioni”. Brizzi, in una nota, ricorda infatti che nonostante pompieri e poliziotti dipendano entrambi dal ministero dell’Interno, i Vigilia del fuoco sono stati trattati finora “come corpo di serie B”.
LA CRITICA A M5S E LEGA
Paolo Zangrillo non traccia un bilancio positivo dei primi due mesi di attività del Governo Conte, anche per quel che riguarda le ipotesi di riforma delle pensioni. “Sul fronte pensioni i capigruppo 5S e Lega alla Camera hanno presentato un DDL, che si sono affrettati a smentire negli ultimi giorni perché si sono accorti di non aver capito bene che cosa avevano scritto. Resta il fatto che la riforma previdenziale si ispira all’assunto che chi ha una pensione superiore ai 4000 euro è un privilegiato che deve vergognarsi, non importa se ha versato contributi per una vita rispettando la legislazione vigente; è una specie di farabutto da punire e basta!”, evidenzia il deputato di Forza Italia, capogruppo in Commissione Lavoro. “Governare significa risolvere i problemi dei cittadini, non aizzare il popolo contro la casta, anche perché, forse non l’hanno ancora inteso, ma oggi la casta sono loro, la premiata ditta 5S-Lega”, aggiunge Zangrillo, secondo quanto riporta agenpress.it.
VERSO AUMENTO DELLE PENSIONI MINIME
Francesca Anna Ruggiero ha rilasciato un’intervista a dabitonto.com in cui spiega che entro la fine dell’anno “saranno approvate la Legge di Bilancio e l’abolizione delle pensioni d’oro, con la revisione del metodo retributivo”. La deputata del Movimento 5 Stelle ha anche spiegato che “dai soldi che avanzeranno, andremo ad aumentare le pensioni minime”. Quanto ai rapporti con l’allegato di Governo, ovvero la Lega, Ruggiero ha detto che “il contratto di governo è stato firmato per non avere attriti su ogni ‘punto virgola’. I leghisti dovevano accettare il nostro programma. Se avessimo potuto sacrificare quelle cinque-sei ore a notte di sonno in questi mesi, lavorando 14 ore al giorno, avremmo potuto realizzare la legge anticorruzione, che è prevista entro Natale”. La pentastellata ha anche evidenziato che all’interno della Legge di bilancio ci sarà il reddito di cittadinanza.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI MORENO BARBUTI
Se c’è da scegliere tra Quota 100 e Quota 41, Moreno Barbuti non ha dubbi: la precedenza va data alla seconda, in modo da consentire l’accesso alla pensione ha chi ha cumulato almeno 41 anni di contributi. Intervistato da pensionipertutti.it, uno dei più noti membri del gruppo Facebook Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti non nasconde che potrebbe essere favorevole al varo della Quota 100, purché essa non preveda il paletto di un’età minima pari a 64 anni. “Siamo tutti in attesa di buone notizie, che prevedano uno sconto sul periodo di lavoro da effettuare rispetto quanto previsto dalla Fornero cioè 43 e 3 mesi dal 2019”, aggiunge Barbuti, spiegando che sarebbe importante che il Governo del cambiamento, che vuole abolire la Legge Fornero, desse un segnale abolendo l’aumento dei requisiti pensionistici che dovrebbe scattare dal prossimo 1° gennaio: 5 mesi in più sia per la pensione di vecchiaia che per quella di anzianità.
“Contiamo sul Governo attuale perché sia foriero di giustizia ed equità e tenga in considerazione le necessità della popolazione come ha dichiarato giustamente di voler fare fino ad ora”, sono altre parole del lavoratore precoce. Difficile dire se le richieste verranno esaudite, anche perché c’è molta confusione sulle misure che l’esecutivo potrebbe prendere in materia di pensioni. Per esempio, si parla anche di una Quota 42, che, pur avvicinandosi alla Quota 41 richiesta dai precoci, difficilmente verrebbe accolta con favore dai medesimi, dato che rispetto alla situazione attuale prevederebbe uno “sconto” di 10 mesi per gli uomini e un aggravio di due mesi per le donne.