L’AUSPICIO DEL CODS
Il periodo di agosto, unito all’emergenza scattata dopo la tragedia di Genova, ha portato in secondo piano il dibattito sulle misure di riforma delle pensioni che il Governo conta di inserire nella Legge di bilancio. Orietta Armiliato, sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, si augura comunque che “i componenti delle Commissioni preposte sia alla Camera sia al Senato oltre che a godersi le ferie agostane, stiano studiando ed analizzando le carte economico-finanziarie per poter essere adeguatamente preparati e pronti ad affrontare la oramai prossima Legge di Bilancio dove, stando a quanto sottoscritto dal Governo nel ‘Contratto per il Governo del cambiamento’ dovrebbero trovare spazio i provvedimenti previdenziali promessi o meglio, auspicabilmente, almeno alcuni di essi”. Armiliato scrive anche di confidare nel fatto che a settembre si possa “veder messa in atto la volontà di dare spazio alle proposte delle Organizzazioni Sindacali che, ad oggi, ancora non hanno ricevuto risposta alla richiesta di incontro unitariamente formalizzata lo scorso mese di Luglio”.
LA GERMANIA MEGLIO DEL GOVERNO LEGA-M5S
Mentre in Italia si paventa un intervento, oltre che di riforma delle pensioni con Quota 100, di taglio degli assegni sopra i 4.000 euro, in Germania si pensa di aumentare i contributi e le tasse per mantenere stabile il livello delle pensioni. Lo segnala firenzepost.it, citando un piano cui starebbe lavorando, secondo Der Spiegel, il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz. Tra l’altro resta ferma l’intenzione di non toccare l’età pensionabile. “Anche la Germania dunque agisce per mantenere l’equilibrio delle pensioni, ma senza sacrificare solo una categoria di pensionati e agendo, correttamente, sulla leva fiscale. Segua l’esempio anche il governo giallo-verde, mandiamo Giggino Di Maio a prendere lezione dai tedeschi che, almeno in questo settore, gli possono chiarire le poche idee ma confuse”, scrive Camillo Cipriani.
LA CRITICA AL TAGLIO DELLE PENSIONI D’ORO
Dalle pagine di Avvenire, Eugenio Mazzarella critica la volontà del Governo di colpire le pensioni calcolate con il metodo retributivo. Questo perché, spiega il filosofo, “il ‘favore’ retributivo del sistema pensionistico italiano non è stato e non è fondamentalmente nient’altro che un parziale ristoro del differenziale del welfare mancato su tanti aspetti alla vita quotidiana degli italiani. A cominciare dai servizi alle madri che lavorano. Un welfare mai davvero del tutto decollato e che oggi, per le note difficoltà di bilancio, si tende a ridurre, più che a razionalizzare”. Dunque, dal suo punto di vista, se già il passaggio al sistema contributivo rappresenterà “un altro colpo indiretto al sistema famiglia che ha tenuto in piedi il Paese”, con la volontà di colpire le pensioni sopra i 4.000 euro non si farà altro che “livellare” tutto verso il basso, aiutando la scomparsa del ceto medio.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO
Elsa Fornero è tornata a parlare di riforma delle pensioni. Fanpage riporta alcune sue dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista a Radio Cusano Campus. Per l’ex ministra del Lavoro, “se si vuole Quota 100 la si può anche fare” nella prossima Legge di bilancio, ma dubita che basteranno i 5 miliardi che il Governo ritiene necessari per questa misura. Senza dimenticare che tali risorse non sono facilmente reperibili. “Non abbiamo 5 miliardi di sprechi. Se poi vogliono toglierli all’istruzione o alla sanità lo possono fare, anche se non credo che sia opportuno. Oppure si aumenta il debito, e questo vuol dire mettere quei 5 miliardi a carico dei giovani. Non esistono cose gratis”, ha aggiunto.
Riguardo quanto avvenuto all’epoca in cui era al Governo, Fornero ha ricordato che “quando c’è stata la riforma Fornero eravamo obbligati a fare certe scelte, dovevamo evitare una crisi finanziaria che non avrebbe fatto male ai banchieri, ma avrebbe fatto male agli italiani”. E dopo tanti annunci durante la campagna elettorale, sembra che anche Lega e Movimento 5 Stelle abbiano frenato sulla promessa di cancellare la Legge Fornero. “Stanno cercando di cambiare il linguaggio, perché si rendono conto che cancellare una legge potrebbe essere anche facile se si fosse così ingenui da non sapere che se si cancella una riforma bisogna predisporre in modo molto chiaro come si coprono i costi”, ha detto l’ex ministra, facendo quindi capire che a suo modo di vedere l’esecutivo non saprebbe dove reperire le risorse per una profonda contro-riforma delle pensioni.