La critica ha molto apprezzato la coppia Bruni Tedeschi-Ramazzotti in “La pazza gioia”: “Lo spessore umano delle protagoniste è più forte di tutto. Beatrice e Donatella balzano in rilievo sullo schermo come creature reali, fragili, complesse, misteriose e schiette. E Virzì, ben coadiuvato dal direttore di fotografia Vladan Radovic, le pedina con uno sguardo amoroso che trascina con sé lo spettatore”, ha scritto Alessandra Levantesi Kezich, su La Stampa. E ancora: “Il film deve tutto alle interpretazioni di Valeria Bruni Tedeschi (soprattutto) e di Micaela Ramazzotti (l’attrice più brava, in Italia), impressionanti per capacità di immedesimarsi in due personaggi non facili, senza ricoprirli di retorica”, ha commentato Maurizio Acerbi, sul Giornale. Secondo Giorgio Carbone, su Libero, “la Bruni e la Ramazzotti esplodono con un talento di commedianti che solo Virzì (forse) aveva intuito in loro”. Ricordiamo che “La pazza gioia”, clicca qui per vedere il trailer, andrà in onda su Rai Movie a partire delle 21.10 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.
CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM
La pazza gioia è una pellicola che è stata realizzata nel 2016 in Italia per la regia di Paolo Virzì ed è la proposta fatta da Rai Movie per intrattenere il suo pubblico nella prima serata di questo martedì 11 settembre 2018. La bella sceneggiatura di Francesca Archibugi e Paolo Virzì, anche soggettista del film, ci consegna un lungometraggio drammatico e sentimentale profondo ed intenso, a tratti brillante, ideale per una prima serata introspettiva e divertente. La produzione è stata firmata da Marco Beardi e la distribuzione è stata eseguita dalla 01 Distribution. Il montaggio è stato eseguito da Cecilia Zanuso con le musiche di Carlo Virzì e la scenografia di Tonino Zera. Un buon film che Virzì ha condotto come lui sa, cioè con spirito innovativo, miscelando, un po’ in stile francese, argomenti drammatici con situazioni brillanti e leggere, il suo marchio personale. Leit motiv del film il brano storico del cantautore genovese Gino Paoli, la struggente ‘Senza Fine’, una canzone simbolo di amori romantici, colonna sonora di tante generazioni, almeno tre. Per questo motivo la donna più matura e la ragazza si trovano accomunate da un brano comune. Ottimi incassi, critiche generose e soddisfatte, tanti premi tra i quali molti David di Donatello, sono l’invito diretto a vedere questa pellicola di gran classe.
NEL CAST MICHAELA RAMAZZOTI
La pazza gioia è una bella pellicola prodotta in Italia da Marco Belardi uscita nelle sale cinematografiche nel 2016 e presentata nella sezione ‘Quinzaine des Réalisateurs’ al Festival di Cannes dello stesso anno. La bella sceneggiatura di Francesca Archibugi e Paolo Virzì, anche soggettista e regista del film, ci consegna un lungometraggio drammatico e sentimentale profondo ed intenso, a tratti brillante, ideale per una prima serata introspettiva e divertente. Paolo Virzì inizia la sua carriera dietro le cineprese con la pellicola ‘La bella vita’ del 1994, una carriera consacrata con ‘Ovosodo’ e ‘My Name Is Tanino’, due dei tanti successi del cineasta livornese. Nel cast de ‘La pazza gioia’, la protagonista femminile, una delle due protagoniste in realtà, è la bravissima attrice piemontese Valeria Bruni Tedeschi, premio Cesar agli esordi con la pellicola ‘Le persone normali non hanno niente di eccezionale’, assieme a Virzì anche ne ‘Il capitale umano’. Al suo fianco la bella Micaela Ramazzotti, non a caso lanciata da Polo Virzì con il film ‘Tutta la vita davanti’ del 2008 in queste settimane nelle grandi sale con un nuovo ruolo diretta da Roberto Andò in ‘Una storia senza nome’, presente anche la grande Laura Morante in un cast tutto ‘made in Italy’. Ma ecco la trama del film nel dettaglio.
LA PAZZA GIOIA, LA TRAMA DEL FILM COMMEDIA
Beatrice e Donatella sono due donne con entrambe un problema che le accomuna, soffrono di disturbi mentali e si incontrano e conoscono all’intenro del nosocomio Villa Biondi nel pistoiese. La prima si mostra alla gente come una gran dama, una vera signora della ‘top class’, la seconda è invece timida ed introversa, complessata, eppure si trovano e capiscono, l’amicizia è naturale e spontanea. Tutto ciò spinge i medici psicologi a creare un programma solo per loro due all’interno di un vivaio, una rieducazione psicologica che passa attraverso il lavoro più che sulla psichiatria farmacologica. Tutto procede per il meglio sin quando le due donne decidono la fuga assieme. Gli operatori della Villa di cura le cerca, le insegue, quasi le trova ma il loro sentimento di libertà conquistata è forte e faranno di tutto affinché il sogno non svanisca. Percepiscono il vero profumo della libertà nel momento in cui all’intenro di un centro commerciale, sicure di avere seminato gli operatori di Villa Biondi, sono felici e libere, decisamente e inequivocabilmente. Fuggono anche agli appelli degli operatori, si recano anche da un veggente che indaga sul passato, attraverso sedute medianiche, sia di Donatella, la gran dama, e sul figlio che non vede da tanto, che su Beatrice, curiosa di sapere alcune cose di un amante che l’abbandonò in passato. Libere e felici, ma sino a quando? Non possiamo rivelarvi nulla, tutto è nei fotogrammi di ‘La pazza gioia’.