Il costo della Manovra dovrebbe aggirarsi tra i 30 e i 35 miliardi di euro, o almeno è questo il calcolo che Sky Tg24 ha ipotizzato in merito alle misure che il Governo gialloverde ha già promesso che inserirà nella Legge di Bilancio 2019. Nel capitolo che più ci interessa, le pensioni ovviamente, vi sarà certamente la Quota 100 voluta tanto da Salvini quanto da Di Maio: non dovrebbero esserci paletti e la misura prevede la somma tra età anagrafica e anni di contributi, anche se per capire i costi ancora vi sono numerose ipotesi e qualche piccolo attrito tra il Mef e i due vicepremier. «Il vicepremier stima un costo di 6-8 miliardi di euro, mentre l’inps alza l’asticella fino al doppio. Solo nelle prossime settimane, tuttavia, sapremo chi potrà beneficiarne e quanto costerà allo Stato»: sfuma invece la Quota 41 mentre ancora completamente incerto il cammino del taglio a pensioni d’oro, qui con decisa frattura fra il Carroccio e la Casaleggio Associati.
LE MOSSE DI TRIA PER “CONVINCERE” LEGA E M5S
L’impresa non sarà semplice eppure le “mosse” che il Ministro dell’Economia dovrà approntare per evitare una Manovra extralarge sono davanti agli occhi di tutti: sulle pensioni, la sfida del Mef è quella di convincere Salvini e Di Maio – oltre alla larga platea di pensionandi – che smantellare oggi la Riforma Fornero è qualcosa di utopico e più dannoso che altro. Secondo l’Ue e i mercati, quella legge pensionistica è una sorta di ultimo baluardo per una stabilità del nostro Paese: sconvolgerla potrebbe portare effetti nefasti che un’economia in lenta crescita come la nostra potrebbe pagare sul breve periodo. Tria dunque cerca una quota 100 “light”, come spieghiamo negli approfondimenti qui sotto, che non modifichi del tutto la Fornero in pianta stabile ma che istituisca una “deroga” sulle regole vigenti. Il concetto di base è guardare agli accordi tra imprese e lavoratori, non toccando l’impianto originario della riforma: per questo motivo, Tria sta cercando di far accettare a Salvini e Di Maio il “boccone” amaro di non smantellare tutto quanto invece era stato asserito nel Contratto di Governo.
QUOTA 41 SFUMA, QUOTA 100 INVECE..
Sulla scia della polemica sorta nei giorni scorsi tra Salvini e Fornero proprio nel merito della Quota 100, ovvero il piano più concreto di riforma delle pensioni per il Governo gialloverde, è interessante quanto è emerso sempre ieri sulle altre possibili misure da aggiungere nella prossima Legge di Bilancio per il piano previdenziale. Se infatti la Quota 100 è stata definita «un’assoluta priorità del Governo», non altrettanto si potrebbe dire della Quota 41 che al momento sembra del tutto sfumata: «gli obiettivi saranno spalmati su tutta la legislatura» ha fatto intendere Salvini nella sua recente intervista al Sole 24 ore. Proprio per questo, altre misure come la rivisitazione dell’Ape Sociale e la stessa Quota 41 potrebbero inseriti nelle prossime Manovre: non solo, la Quota 100 potrebbe essere approvata in due fasi con un primo “tempo” molto più “light” e meno impattante in modo da non guastare troppo i conti che Tria dovrà sistemare per poter approntare la Manvora dei prossimi tre mesi
QUI LA CRONACA DELLA GIORNATA DI IERI
CONTE: “TAGLIO PENSIONI D’ORO UN OBBLIGO MORALE”
Il premier Conte in un’intervista all’Huffington Post alla direttrice Lucia Annunziata ha affrontato il tema delicato del taglio delle pensioni d’oro, specie dopo la “paletta rossa” della Lega nei confronti del Movimento 5 Stelle e della norma D’Uva che arriva a tagliare fino ai 4mila euro mensili. «Contiamo di recuperare centinaia di milioni di euro ma il nostro intento non è tanto e solo fare cassa ma anche introdurre misure di equità sociale. Oggi esiste un obbligo morale nei confronti dei più poveri». Giusto ieri però il Ministro Salvini aveva “avvisato” in suoi compagni di governo in merito al taglio non deciso in Contratto Lega-M5s, «Nel contratto di governo si parla di 5 mila euro netti al mese non coperti da contributi: chi ha una pensione coperta da contributi, visto che in questo Paese la proprietà privata è sacra, non è sfiorato, chi ha pensionienormi non coperte da contributi, evidentemente, visto il momento fa un sacrificio per rispetto a chi non ha quelle pensioni».