Alessandro Cattelan anche questo autunno torna su Sky Uno con X Factor e il suo one-man-show, E Poi C’è Cattelan. Quest’ultimo sarà rivoluzionato dal momento che la produzione ha deciso di spostare le riprese in una location più grande, il Teatro Franco Parenti: “In tanti hanno fatto richiesta per venire a vedere le riprese, così abbiamo pensato di provare con un pubblico più numeroso – ha spiegato il conduttore – Queste puntate andranno in onda in prima serata e saranno più lunghe, dureranno circa un’ora”. Tra i nuovi ospiti già confermati siederanno sulla poltrona di E Poi C’è Cattelan Roberto Saviano, Alex Del Piero, Andrea Bocelli, Andrea Dovizioso, Roberto Mancini e tanti altri personaggi di cui, ancora, non si può parlare. Alessandro Cattelan, classe 1980, nella conduzione di programmi televisivi e radiofonici da molti anni, ha cambiato vita all’età di 19 anni, quando decise di andare a vivere da solo: “Ero giovanissimo per la media italiana. Ho avuto la fortuna di potermi permettere di stare per conto mimo, il che non vuol dire che facevo la vita da ricco. E questo distacco dai miei genitori, ha reso il nostro rapporto ancora più bello”.
IL BULLISMO E I TELEFONI A SCUOLA
Oggi è Alessandro a vestire i panni di padre, dopo il matrimonio con Ludovica Sauer, ha avuto due figlie: Nina di 6 anni e Olivia di 2. “Sono un papà diverso. Sono più simile a mio papà come nonno, che non a mio papà come mio papà. Cerco di fare del mio meglio. Mi piace giocare con loro, senza dimenticare che non sono un amico, ma loro padre quindi provo a mantenere un po’ di severità”. Cattelan ora sta vivendo il primo anno di elementare della figlia più grande, Nina, e spiega quanto il bullismo sia cambiato negli anni: “Non so se sia stato bullizzato. Può essere che lo sia stato, ma non me ne rendevo conto. Come può essere che abbia bullizzato io qualcuno senza rendermene conto. Quando andavo a scuola io era normale che qualcuno più grande ti desse due calci nel culo o ti dicesse ‘Le pizzette me le vai a comprare tu’. Nessuno lo considerava bullismo”. Ciò che preoccupa di più il presentatore, nell’ambito della scuola, è l’utilizzo dei cellulari: “I telefonini a scuola andrebbero levati. Un giorno un mio compagno si fece la pipì addosso. La cosa ci fece molto ridere. Se fosse successa oggi una cosa del genere qualcuno gli avrebbe fatto un video e l’avrebbe postato sui social. Chiunque nel mondo avrebbe potuto vederlo”.