Enric Mas ha vinto davanti a Miguel Angel Lopez la 20^ tappa della Vuelta 2018, che nel finale ci ha regalato un bellissimo scontro fra i più forti di questa edizione e ha incoronato vincitore Simon Yates. Infatti verso il secondo passaggio sul Coll de Beixalis sono stati annullati tutti i tentativi di attaccare da lontano e così sono stati Miguel Angel Lopez e Nairo Quintana a rompere il ghiaccio lanciando un attacco tutto colombiano; presto però ha risposto Simon Yates e con lui anche Enric Mas, così si è formato al comando un quartetto che tra i primi sei della classifica escludeva solamente Alejandro Valverde e Steven Kruijswijk. Siamo dunque arrivati ai piedi dell’ultimo Gpm, l’arrivo in salita sul Coll de la Gallina, con i quattro che però presto si sono separati: Quintana infatti è stato richiamato dalla Movistar per salvare il podio di Valverde, mentre degli altri tre Mas e Lopez erano molto motivati anche dalla ricerca della vittoria di tappa, con Yates a controllare una situazione per lui perfetta. Il britannico non è riuscito a rimanere con gli altri due, mentre dietro Valverde perdeva contatto anche dal proprio gruppetto salutando le speranze di podio. Nell’ultimo durissimo chilometro c’è stata la volata tra Mas e Lopez per la tappa, che ha premiato per un soffio lo spagnolo della Quick-Step sul colombiano della Astana; terzo Yates a 23”, sono anche i tre che domani saliranno sul podio a Madrid, anche se naturalmente non nello stesso ordine. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
I BIG TORNANO SOTTO
Sempre più avvincente la 20^ tappa della Vuelta 2018, che resta aperta ad ogni possibile soluzione. Tra attacchi e ricongiungimenti, fanno sempre parte della testa della corsa anche Vincenzo Nibali e Dario Cataldo, mentre fra i contrattaccanti si segnala Gianluca Brambilla. Tra i fuggitivi ha attaccato in vista del terzo Gpm di giornata Jesus Herrada, che è così passato per primo sul Coll de Ordino, ma sia davanti sia dietro vanno tutti molto veloci, tanto che non si va oltre il minuto e mezzo pure per il ritardo del gruppo principale, quello con i principali nomi di classifica tra cui la maglia rossa Simon Yates e il suo principale inseguitore Alejandro Valverde. Ricapitolando la situazione, possiamo parlare di una testa della corsa formata da 16 corridori (pur non sempre compatto), ma il gruppo principale resta vicino e dunque la corsa è apertissima quando mancano ormai meno di 40 km all’arrivo sul Coll de la Gallina – e prima ci sono altri due Gpm, tanto per gradire… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
NIBALI FRA I FUGGITIVI
Inizio subito vivacissimo per la 20^ tappa della Vuelta 2018 e non poteva essere altrimenti in una frazione breve, ma durissima fin dai primi metri. Tanti attacchi fin dalla salita del Coll de La Comella, collocato immediatamente dopo la partenza, dove è transitato per primo Thomas De Gendt; nella successiva discesa si segnala molto attivo anche Vincenzo Nibali, tanto che è proprio lo Squalo uno dei promotori della fuga che arriva a comprendere oltre a Nibali anche il compagno di squadra Gorka Izagirre (Bahrain-Merida) e poi Dario Cataldo, Omar Fraile (Astana), Nicolas Roche (BMC Racing Team), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Nelson Oliveira (Movistar Team), Amanuel Ghebreigzhaber (Dimension Data), Michael Woods (Education First-Drapac), David De La Cruz, Michal Kwiatkowski (Team Sky), Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e i fratelli Jose e Jesus Herrada (Cofidis). Sia nella testa della corsa sia in gruppo però si susseguono diversi movimenti, attivi tra gli altri pure Fabio Aru e Nairo Quintana. Il più attivo in fuga è certamente De Gendt, particolarmente motivato dall’obiettivo della maglia a pois, tanto da passare per primo anche al secondo Gpm di giornata, il Coll de Beixalis, davanti a Mollema che guida il gruppo dei più immediati inseguitori dove c’è anche Nibali. Tra i nomi di classifica segnalati in difficoltà c’è invece Tony Gallopin. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI COMINCIA
Tutto è pronto per la partenza della 20^ tappa della Vuelta 2018, una frazione di nemmeno 100 km ma con la bellezza di sei Gpm compreso l’arrivo in salita. Sarà dunque una giornata breve ma durissima, che ricorda da vicino una tappa del Tour de France di quest’anno: il riferimento è alla diciassettesima frazione della Grande Boucle, che addirittura prevedeva appena 65 km da Bagneres de Luchon a Saint Lary Soulan, caratterizzati però da tre salite molto impegnative, compreso l’arrivo in salita. Quello fu l’ultimo giorno di gloria per Nairo Quintana, che con un bell’attacco solitario riuscì a staccare di 28” l’olandese Daniel Martin, mentre Geraint Thomas chiuse lo sforzo al terzo posto con 47” di ritardo dal vincitore, quanto bastò al gallese per consolidare il proprio primato in graduatoria allungando di qualche secondo (abbuoni compresi) su Tom Dumoulin e Primoz Roglic, mentre quella fu una giornata difficile per Chris Froome, che perse 1’35” da Quintana e 48” da Thomas, quanto bastò per definire le gerarchie in casa Sky. Adesso però non è più tempo per le parole: la ventesima tappa della Vuelta 2018 sta per cominciare! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE LA VUELTA 2018 (20^ TAPPA)
Per seguire la Vuelta 2018 in diretta tv, il punto di riferimento sarà Eurosport: la corsa spagnola sarà infatti visibile sul canale tematico che è disponibile anche sulla piattaforma di Sky. I collegamenti per la ventesima tappa Escaldes Engordany-Coll de la Gallina avranno inizio alle ore 15.45 sul canale tematico, numero 210 della piattaforma satellitare, per seguire tutte le fasi decisive di una frazione breve ma massacrante. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, per gli abbonati tramite Eurosport Player oppure anche Sky Go. Informazioni importanti sulla corsa spagnola saranno disponibili anche sui social network: su Facebook la pagina ufficiale è Vuelta a España, mentre l’account ufficiale Twitter è @lavuelta, particolarmente preziosi per chi non potrà seguire la corsa su Eurosport.
FRANCESI IN EVIDENZA
La Vuelta 2018 si avvia al termine: oggi l’ultimo tappone di montagna emetterà tutti i verdetti, ma qualche bilancio si può già fare. Ad esempio, spiccano le ben cinque vittorie francesi ottenute fra l’altro con quattro corridori diversi: Nacer Bouhanni è stato l’unico a soffiare una vittoria in volata al nostro Elia Viviani a San Javier; Tony Gallopin ha festeggiato il giorno seguente con una bella azione a Pozo Alcon e ancora oggi occupa la decima posizione in classifica, che sarebbe nettamente il suo miglior risultato in carriera in un grande giro; Alexandre Geniez ha festeggiato nel suggestivo scenario del Faro de Estaca de Bares ed infine è arrivata la doppietta di Thibaut Pinot, successi di grandissimo valore perché ottenuti ai Lagos de Covadonga e ieri ad Andorra-Naturlandia, due dei più importanti arrivi in salita di questa edizione della Vuelta. Pinot in primavera aveva festeggiato la vittoria del Tour of the Alps, ma il successivo crollo al Giro d’Italia aveva reso negativo il bilancio della sua stagione prima di queste due bellissime vittorie, che sono anche un messaggio in ottica Mondiali. Ad Innsbruck nella Francia non ci sarà da curare solamente Thibaut Pinot… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
IL PRECEDENTE
La 20^ tappa della Vuelta 2018, penultima fatica della corsa spagnola, sarà ricchissima di salite, come d’altronde tradizione in quello che di fatto è quasi sempre l’ultimo giorno di gara “vero” prima della consueta passerella a Madrid. Il ricordo va al 2015, che prevedeva un tappone con quattro durissime salite pur senza arrivo in quota. Tanto comunque bastò a Fabio Aru per compiere una grande impresa: il sardo allora della Astana occupava il secondo posto ad appena 6” da Tom Dumoulin e fin dalle prime salite la squadra kazaka fece un ritmo molto alto per mettere in difficoltà l’olandese. La crisi di Dumoulin arrivò già sulla penultima salita, tanto da scivolare al sesto posto della classifica finale, così Fabio Aru conquistò il primato davanti a Joaquim Rodriguez e Rafa Majka, che il giorno seguente a Madrid sarebbero infatti saliti sul podio insieme al sardo, che ridiede all’Italia un trionfo alla Vuelta cinque anni dopo Vincenzo Nibali. Onore anche al vincitore di tappa, che fu lo spagnolo Ruben Plaza della Lampre-Merida, che si impose al termine di una fuga di ben 117 km. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PRESENTAZIONE TAPPA
La Vuelta 2018 vive oggi la sua giornata decisiva: la ventesima tappa Escaldes Engordany-Coll de la Gallina, pur misurando appena 97,3 km, sarà un durissimo tappone di montagna caratterizzato da ben sei Gran Premi della Montagna, dei quali tre di prima categoria più l’arrivo in salita che sarà di categoria Especial. Su un percorso che non misura nemmeno 100 km, è chiaro che una simile successione di salite (e discese) sta a significare che non ci sarà nemmeno un metro di pianura e che tutto è ancora possibile, in particolare se qualcuno dei big trovasse il coraggio di attaccare da lontano e dare tutto in questa frazione così particolare e di certo emozionante, che si disputerà per intero nei confini del Principato di Andorra, lo sconfinamento d’altronde più classico per la Vuelta che oggi pomeriggio emetterà tutti i suoi verdetti prima della passerella conclusiva in programma domani a Madrid. Alla festa di domani però non può ancora pensare nessuno, perché tutti dovranno molto soffrire oggi, da chi ha grandi obiettivi a chi punta soltanto ad evitare di finire fuori tempo massimo.
PERCORSO 20^ TAPPA ESCALDES ENGORDANY-COLL DE LA GALLINA
Abbiamo già descritto a grandi linee le caratteristiche di questa ventesima tappa della Vuelta 2018, adesso però andiamo a vedere nel dettaglio il percorso della frazione decisiva, con il suo lungo elenco di salite che non daranno spazio per respirare. La partenza avrà luogo da Escaldes Engordany alle ore 14.54, dal momento che la tappa sarà breve, anche se durissima. Immediatamente si comincerà a salire verso il Coll de la Comella, Gpm di seconda categoria (km 5,6) e prima difficoltà della giornata, caratterizzata da 4,3 km di salita all’8,7% di pendenza media. Discesa e immediatamente si salirà verso il Coll de Beixalis (km 19,7), che sarà un Gpm di prima categoria con i suoi 7,1 km di salita all’8% di pendenza media e punte di pendenza massima fino al 13%. Discesa, sprint intermedio in località La Massana (km 30,2) e di nuovo si ricomincerà immediatamente a salire verso il Coll de Ordino (km 42,3), altro Gpm di prima categoria con pendenza media del 7,1% su 9,8 km di ascesa. Lunga discesa e poi si affronterà per una seconda volta il Coll de Beixalis (km 64,7), sempre Gpm di prima categoria con 7,1 km di salita all’8% medio. Al termine della discesa si tornerà ad Escaldes Engordany, al termine di un anello massacrante e che potrebbe fare malissimo a molti, soprattutto se qualcuno dei big attaccasse da lontano. Si affronterà poi di nuovo il Coll de la Comella (km 81,2), questa volta Gpm di terza categoria con 3,6 km di salita al 6,3% di pendenza media. La discesa ci porterà nella capitale Andorra la Vella per l’unico brevissimo tratto sostanzialmente pianeggiante, ma che servirà giusto a tirare il fiato verso l’ultima salita della tappa e anche dell’intera Vuelta, l’arrivo in salita e Gpm Especial del Coll de la Gallina, con arrivo presso il Santuario de Canolich al termine di una discesa sostanzialmente divisa in due tronconi. Formalmente solo l’ultima parte conterà come Gpm: parliamo di 3,5 km all’8,7% di pendenza media e con punte di pendenza massima all’11% nel primo tratto.