Dopo la vittoria in Torino Roma, grazie allo straordinario gol di Edin Dzeko, sono arrivate le parole di Eusebio Di Francesco che ha parlato anche di alcuni singoli. In particolare di Justin Kluivert, i cui 20 minuti bagnati dall’assist decisivo sono stati sensazionali: tanto da scatenare una pioggia di elogi via social tra i tifosi giallorossi. Il tecnico però ha frenato gli entusiasmi: “I social non ci interessano, spesso rovinano i giocatori”. Poi, parlando nello specifico del giovane olandese acquistato dall’Ajax, Di Francesco ha detto che deve ancora crescere: “Deve imparare a muoversi tra le linee, cosa che non è ancora capace di fare”. Il talento, ha confermato l’allenatore, è sotto gli occhi di tutti ma ci sono altri calciatori della Roma che ne hanno; Kluivert è stato “bravo” ma deve continuare a lavorare tanto, cercando la costanza giusta. Insomma, Di Francesco promuove l’esterno olandese ma chiede anche che su di lui non si creino facili entusiasmi: la strada è lunga e questa era soltanto la prima giornata di campionato. (agg. di Claudio Franceschini)
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C’è un detto che recita “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Nel caso della Serie A, possiamo dire che chi ben comincia è a un trentottesimo dell’opera, e chi ben comincia… vince. Proprio come la Juventus, che sembrava dovesse passeggiare contro il Chievo e invece ha avuto bisogno dell’acuto di Bernardeschi in zona Cesarini. Proprio come il Napoli, che si era fatto inizialmente sorprendere da Immobile ma poi ha rimesso le cose a posto con Milik e Insigne. Proprio come la Roma, che già dalla prima giornata ha rischiato di non tenere il passo di bianconeri e partenopei, e invece li ha raggiunti grazie a uno dei più bei gol in carriera segnati da Edin Dzeko, che ha capitalizzato il cross di Justin Kluivert (debutto sfavillante per il figlio d’arte che a 19 anni è già in grado di spaccare in due le partite del campionato italiano, mica pizza e fichi) e ha trafitto Sirigu che in precedenza aveva ricevuto una grossa mano da Izzo, Nkoulou e Baselli nel mantenere inviolata la porta del Torino (squadra che può aspirare a occupare stabilmente la parte sinistra della classifica). Il tutto allo scoccare del novantesimo, quando le due squadre sembravano ormai accontentarsi (o rassegnarsi, dipende dai punti di vista) del pareggio: l’attaccante bosniaco, consapevole dell’importanza di questo gol, si è lasciato andare a un’esultanza liberatoria togliendosi addirittura la maglia, lui che di solito è molto sobrio nel festeggiare, l’ammonizione è stata inevitabile ma probabilmente in quei momenti quel cartellino giallo rappresentava soltanto l’ultimo dei pensieri. Una vittoria fondamentale, non solo perché ottenuta soffrendo, ma perché certifica lo status di grande squadra, che vince limitando i danni nei momenti più critici per poi cogliere l’attimo per lasciare il segno e far male agli avversari. Cosa che non hanno saputo fare i granata, che nella prima frazione di gioco hanno scheggiato la traversa con Rincon – ma se è per quello, la Roma di legni ne ha colpiti ben tre, due con Dzeko e uno con Kolarov – e nella ripresa hanno anche trovato il modo di violare la porta di Olsen con Iago Falque, gol poi annullato dal VAR per il fuorigioco millimetrico di Aina sfuggito agli occhi del direttore di gara, il signor Di Bello della sezione di Brindisi. A proposito di Olsen, il portiere svedese in un paio di circostanze ha fatto rimpiangere amaramente Alisson con delle incertezze che potevano costare carissimo ai capitolini, se non altro l’ex-estremo difensore del Copenaghen ha saputo riscattarsi con due interventi decisivi su Belotti e Meité che gli hanno consentito di timbrare il cartellino e guadagnarsi lo stipendio. Nelle fila dei granata da sottolineare l’ottima prestazione di Armando Izzo che ha immediatamente preso le redini della retroguardia finché non è stato messo fuori uso da un problema muscolare, l’ennesimo della sua carriera per l’ex-genoano. Chi invece ha deluso nella Roma è sicuramente Stephan El Shaarawy che non è mai apparso brillante e reattivo sotto porta, sciupando tutti i palloni che gli sono capitati a tiro. Con Kluivert e Schick che scalpitano sempre più, non sarà facile per il Faraone mantenere una maglia da titolare, soprattutto con prestazioni così deludenti.
LE DICHIARAZIONI
Le parole a caldo del match-winner Edin Dzeko, intervenuto ai microfoni di Sky Sport poco dopo il triplice fischio: “Gol alla Van Basten? Quasi, ma voglio sottolineare quello che ha fatto Kluivert, un assist che è ancora più bello del mio gol, il che è tutto dire. Giocare in casa del Torino è sempre difficile e in passato abbiamo sempre sofferto sul loro campo, che grandissima soddisfazione aver conquistato i tre punti! In ogni caso non abbiamo giocato male, anzi! La nostra vittoria è meritatissima, soprattutto nell’ultimo terzo di gara abbiamo creato tante palle gol e alla fine siamo riusciti a concretizzare la superiorità tecnica, quasi allo scadere ma meglio tardi che mai”.
Il commento di Eusebio Di Francesco nel dopo-gara: “Edin sbaglierà anche i gol più facili a un metro dalla porta ma ormai ci ha abituati a queste prodezze. Nel finale ho cercato di scuotere i ragazzi in campo, gli ingressi di Cristante, Kluivert e Schick si sono rivelati vincenti. Tutte le squadre sono agguerrite e organizzate, lo ha dimostrato anche il Chievo mettendo in difficoltà la Juventus. Per quanto ci riguarda dovevamo essere più bravi a sbloccarla già nel primo tempo, nella ripresa ci siamo complicati la vita da soli con tanti errori tecnici che potevano compromettere il risultato. Le milanesi si sono rinforzate meglio, non sarà facile arrivare tra le prime quattro, dovremo dare il massimo in tutte le partite. Io mi preoccupo solamente della squadra e di come fare per migliorarla, non mi interessa sapere in quale griglia siamo, la classifica la guarderò a fine campionato”.
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, ha preferito non commentare il risultato, indispettito dalle decisioni arbitrali. Al suo posto è intervenuto il direttore sportivo, Gianluca Petrachi: “Parlo io, altrimenti Walter andrebbe incontro a una lunga squalifica. Per il secondo anno di fila siamo stati penalizzati dal VAR, l’equità di giudizio di cui si parla tanto io continuo a non vederla. Il gol annullato a Iago Falque per un fuorigioco millimetrico e il rigore non concesso per la spinta di Fazio a Iago Falque parlano da soli, è un peccato perché avevamo tenuto testa alla Roma e il pareggio sarebbe stato un risultato più giusto”.
IL TABELLINO
TORINO-ROMA 0-1 (0-0)
TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo (79′ Bremer), Nkoulou, Moretti; De Silvestri (26′ Aina), Baselli, Rincon (86′ Soriano), Meité, Berenguer; Iago Falque, Belotti. All. Walter Mazzarri.
ROMA (4-3-3): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Strootman, De Rossi, Pastore (75′ Schick); Under (70′ Kluivert), Dzeko, El Shaarawy (60′ Cristante). All. Eusebio Di Francesco.
ARBITRO: Marco Di Bello.
AMMONITI: Fazio (R), Iago Falque (T), Florenzi (R), Dzeko (R).
RECUPERO: 3′ pt e 6′ st.