Cristiano Ronaldo è protagonista di una nuova avventura con la maglia della Juventus, ma sono tanti anche quelli che si schierano nettamente contro di lui. Pesante è stato l’attacco del Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Questi ha voluto utilizzare il calciatore lusitano durante un discorso agli imprenditori locali in merito alla nuova riforma tributaria applicata. Parole pesanti riportate da TuttoJuve.com: “E’ scappato dalla Spagna perché era perseguitato per la differenza tra imposte pagate e quelle che avrebbe dovuto dichiarare. Ha rischiato inoltre di finire in carcere, perché in Europa e negli Stati Uniti evadere le tasse è un reato grave con previste delle pene esemplari”. Parole che sicuramente creeranno polemica con Cristiano Ronaldo che in realtà ha già da tempo sistemato la sua situazione fiscale. (agg. di Matteo Fantozzi)
LE SFIDE DOPO L’ALLENAMENTO
Cristiano Ronaldo non è uguale agli altri calciatori, ma è uno che lavora sui particolari per cercare a 33 anni di continuare ad essere sempre il migliore anche con la Juventus. L’alieno portoghese ha impressionato il pubblico ma anche i suoi compagni di squadra per la voglia dimostrata in allenamento dopo aver vinto tutti e aver collezionato cinque Palloni d’oro. La Gazzetta dello Sport racconta come spesso alla fine dell’allenamento il calciatore ex Real Madrid coinvolge i suoi compagni di squadra in curiose e divertenti sfide col pallone. Un particolare che fa capire come ci sia dentro di lui ancora la voglia del ragazzino di divertirsi con il pallone tra i piedi e non solo portare a termine gli obiettivi che gli garantiscono la possibilità di accumulare ricchezza. Un Cristiano Ronaldo che stiamo imparando a conoscere da vicino e che in passato non ci saremmo di certo aspettati così.
L’OSSESSIONE DEL PRIMO GOL
Il primo gol alla Juventus non deve diventare un’ossessione per Cristiano Ronaldo. Già in passato grandi campioni si sono trovati a dover scavalcare questo momento, approcciandosi in maniera decisamente peggiore con la pesante maglia bianconera. Basti pensare a Zinedine Zidane che ci mise sei mesi a farsi amare, con tante polemiche arrivate anche da un deludente Europeo con la maglia della Francia. Il francese segnò un gol straordinario contro l’Inter a San Siro e da lì fu tutto più facile. Storia simile a quella di Pavel Nedved che fu spostato da esterno sinistro a trequartista da Marcello Lippi nel 2001 e si sbloccò contro il Perugia al Delle Alpi. Problemi che furono accusati non solo dai giocatori offensivi, perché l’approccio al bianconero fu traumatico anche per Lilian Thuram che riuscì a rendere solo quando sempre Lippi lo spostò sulla corsia destra.