Le denunce di Asia Argento hanno prodotto inizialmente un’attenzione morbosa da parte dell’opinione pubblica. L’attrice italiana ha permesso all’Italia di sentirsi coinvolta in primo piano per lo scandalo scoppiato contro il produttore Harvey Weinstein e per questo alcune sue dichiarazioni su violenze pregresse a quel particolare incontro, hanno prodotto delle conseguenze anche su altre figure del nostro Paese. In particolare la Argento, ospite a Verissimo oggi, sabato 13 ottobre 2018, ha dichiarato infatti di aver subito degli abusi anche a sedici anni, quando si trovava in roulotte con un regista per lavorare al personaggio di un film. Secondo il suo tweet si tratterebbe tra l’altro di un italiano: due particolari, regista e nazionalità, che hanno spinto molti italiani a fare una ricerca approfondita sulla filmografia della Argento. L’esordio dell’attrice avviene infatti a nove anni, mentre a sedici è impegnata sul set de Le amiche del cuore, il film del ’92 diretto e interpretato da Michele Placido. In quella particolare pellicola, Asia ha il ruolo di una giovane figlia di un padre incestuoso, personaggio che invece è guidato dal regista italiano. Per questo motivo la caccia pubblica è finita per travolgere Placido, nella convinzione che le accuse della Argento, anche se prive di nome e di qualsiasi riferimento per identificarlo, non parlavano assolutamente del regista. Lo staff di quest’ultimo, ricorda Il Corriere della Sera, ha invece smentito tutto in tempo record e la stessa attrice ha voluto confermare il tutto sottolineando di non aver mai detto che l’autore delle molestie subite in adolescenza fosse il regista con cui stava lavorando.
Asia Argento, gli anni ottanta e novanta
Negli anni ottanta e novanta l’attività lavorativa di Asia Argento è in grande fermento. E non per i lavori fatti con il padre, sotto la cui guida all’epoca recita in soli due film. Alla fine degli anni ottanta ed i primi della decade successiva, la Argento continua infatti in autunomia, diretta da registi come Nanni Moretti in Palombella Rossa, Carlo Verdone in Perdiamoci di Vista e La Regina Margot diretto da Patrice Chereau nel ’94. Nomi che sono stati al centro di un’attenta indagine da parte del pubblico italiano una volta che l’attrice ha rivelato che le presunte violenze subite dal produttore Harvey Weinstein non sarebbero state le uniche. A sedici anni il primo abuso, a ventisei il secondo. Il primo messo in atto da un regista del nostro paese, il secondo da un attore italiano. Nessun nome e nessun riferimento da parte della Argento, ma tanto è bastato perchè i fan iniziassero una vera e propria caccia all’uomo. Lo scandalo scoppia nel novembre dell’anno scorso e che ha provocato anche una risposta furiosa da parte dell’attrice, soprattutto quando è emerso il nome di Michele Placido. “Non ho in alcun modo fatto il nome dell’autore”, spiega infatti in un secondo tweet, successivo al primo di denuncia. “Chiunque pretenda di conoscerlo”, continua ancora, “se ne assume per intero e personalmente la responsabilità”. Nessun riferimento quindi a Placido, che ha smentito prontamente e con forza qualsiasi sua implicazione nella vicenda.