Il caso di Harvey Weinstein continua ad essere scottante e non solo per la Hollywood che si è alzata in piedi contro il produttore cinematografico. Il processo mediatico e non solo scoppiato sulla sua figura è direttamente collegato con le accuse di presunte molestie piombato su Asia Argento? L’attrice è stata una delle prime ad alzarsi contro Weinstein, grazie al movimento #MeeToo che ha trovato nuova vita proprio grazie alla partecipazione delle molteplici donne che accusano di violenza il produttore. La Argento parlerà anche del suo rapporto con Weinstein nella puntata di Verissimo in onda oggi, sabato 13 ottobre 2018, mentre il padre Dario Argento ha fatto qualche accenno sulla questione alcuni giorni fa. Nel corso di un’intervista di Un giorno da pecora, il programma di Rai Radio1, il regista ha infatti puntato il dito contro Weinstein per via di un presunto pagamento fatto dal produttore a Jimmy Bennett, per infangare la figura della figlia. Parole dure, che prevederebbero il pagamento di una somma all’attore per denunciare pubblicamente Asia. Parole che tuttavia Argento ha smentito subito dopo averle pronunciate, come ricorda Oggi. In questi ultimi giorni invece una delle donne che ha accusato Weinstein di violenza sessuale ha fatto marcia indietro, ritirando la sua denuncia. La consulente di marketing Lucia Evans ha riferito in precedenza di essere stata costretta ad una pratica orale nell’anno 2004, salvo poi dare una versione diversa dei fatti ad un testimone che ha subito riferito tutto alla Polizia.
Harvey Weinstein, una carriera da numero uno
Il produttore cinematografico Harvey Weinstein è sempre stato fra i più in vita di Hollywood e non solo perché al fianco del fratello Bob ha fondato l’azienda Miramax. Sua la produzione di film ancora oggi considerati di successo, come Pulp Fiction di Quentin Tarantino oppure Shakespeare in Love di Robert Rodriguez. Gli anni Novanta servono a Weinstein per farsi strada nella cinematografia americana e mondiale, consolidata poi dalla nascita della The Weinstein Company, ancora una volta fondata con il fratello, mentre il produttore lavora anche al fianco della società per combattere su temi importanti come la sclerosi multipla, l’AIDS e il diabete giovanile. Le prime accuse di molestie sessuali emergono grazie alla denuncia di Rose McGowan e Ashley Judd, oltre ad altre attrici che nell’ottobre dell’anno scorso contribuiscono allo scoppio dello scandalo. Non si tratta in realtà della prima volta che il nome Weinstein viene associato allo stupro, dato che già nel 2010 emergono le prime denunce da parte di Paz de la Huerta, che lo accusa di aver abusato di lei per ben due volte, all’interno del suo appartamento di New York. Attualmente sono ancora più di 70 le denunce ricevute dal produttore, molte delle quali risalgono ad alcuni decenni fa. Come ricorda Irish Times, le denunce hanno creato un vuoto attorno a Weinstein, licenziato dalla compagnia che porta il suo nome e finita poi in bancarotta, oltre ad essere stato espulso dall’Accademia di Motion Picture Arts and Sciences.