Dalle passerelle al tribunale: l’ex Miss Padania Benedetta Mironici è finita a processo con l’accusa di aver messo a segno una serie di furti ai danni di artigiani e imprese edili. Il 4 luglio scorso la 36enne di Preganziol (Treviso) è stata arrestata con Federico Marini, 48 anni, considerato suo complice. La polizia, avvertita da un residente del quartiere di Sant’Antonino che aveva visto due persone armeggiare intorno al furgone di un idraulico, li sorprese, ma gli agenti riuscirono a bloccare solo l’uomo, mentre un complice riuscì a fuggire. Al volante dell’auto che li aspettava c’era la modella, con attrezzi di vario tipo nel portabagagli. Portati in questura, gli agenti decisero di procedere con la perquisizione dell’abitazione nella quale i due, che avrebbero avuto una relazione, convivevano. Lì la polizia ha trovato duecento chiavi inglesi, cacciaviti e vari materiali per l’edilizia rubati in aziende della provincia, oltre ad una motocicletta Triumph che è risultata essere rubata a Jesolo qualche giorno prima. Per i due sono quindi scattate le manette e ora è cominciato il processo. I legali della coppia, come riportato dal Corriere della Sera, hanno chiesto di patteggiare, quindi l’udienza è stata rinviata.
BENEDETTA MIRONICI, L’AVVOCATO: “SCELTE SBAGLIATE”
«Si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, per colpa di frequentazioni scelte male, che ora rischiano di costarle caro». Così l’avvocato Renato Alberini – come riportato dal Corriere della Sera – ha giustificato la sua assistita, Benedetta Mironici, Miss Padania nel 2007. Ieri la modella è comparsa con il complice davanti al giudice monocratico Alberto Fraccalvieri per la direttissima. Entrambe le difese hanno chiesto un rinvio per cercare un accordo con il pubblico ministero Davide Romanelli e patteggiare la pena, quindi se ne riparlerà il 5 novembre. Senza accordo, Mironici e Marini verranno giudicati in rito abbreviato. Il nome dell’ex Miss Padania balzò agli onori della cronaca nel 2012 per una vicenda dolorosa: il pestaggio subito dall’allora compagno Roberto Fulmine, durante un viaggio in Kenia. Al ritorno in Italia, lui era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, poi derubricata in lesioni. Al processò però Benedetta Mironici ritirò la querela e la costituzione di parte civile, quindi l’uomo fu assolto.