Razzista, omofobo, sessista, sovranista, filo-fascista, schierato con i militari e ossessionato dalla sicurezza nel proprio Paese: no, non stiamo parlando di Matteo Salvini, ma del candidato Presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Tanto il primo quanto il secondo da tempo vengono “unificati” nella narrazione dalla stampa italiana assai contraria alle teorie politiche della Lega e del probabile futuro leader verdeoro dopo gli anni della corruzione di Lula e Djilma: i suddetti media non staranno allora nella pelle nel leggere l’ultimo tweet di Bolsonaro, ove il candidato Presidente – che al primo turno prese il 46% dei voti sfiorando la clamorosa impresa – ringrazia personalmente il vicepremier italiano dopo l’appoggio dimostrato durante le recenti Elezioni brasiliane (domenica 21 ottobre è atteso il decisivo ballottaggio a Brasilia). «Grazie per la vostra considerazione, Vice Primo Ministro italiano! Un grande abbraccio qui dal Brasile!», scrive proprio in italiano il candidato. La settimana scorsa Salvini aveva scritto «Anche in #Brasile si cambia! Sinistra sconfitta e aria nuova! #goBolsonarogo».
BOLSONARO PROMETTE L’ESTRADAZIONE DI CESARE BATTISTI
Ma il pensiero all’Italia non va “solo” in direzione Carroccio, ma riguarda anche il caso che più di tutti tiene “legati” questi due Paesi ormai da anni: «Riaffermo qui il mio impegno di estradare il terrorista Cesare Battisti, amato dalla sinistra brasiliana, immediatamente in caso di vittoria alle elezioni. Mostreremo al mondo il nostro totale ripudio e impegno nella lotta al terrorismo. Il Brasile merita rispetto!», scrive Bolsonaro, confermando quanto aveva detto anche in campagna elettorale il leader dei sovranisti brasiliani. Due ergastoli di condanna e una vita in fuga: il terrorista ex Proletari Armati per il Comunismo è scappato prima in Francia, poi in Messico e infine nello stato di San Paolo per sfuggire alla cattura internazionale messa in atto dallo Stato italiano per aver ucciso (in concorso di omicidio) 4 persone a metà degli anni ’70. Lula gli aveva dato la protezione e concesso asilo politico, ma nell’ottobre dello scorso anno Battisti era stato di nuovo arrestato per aver tentato di andare in Bolivia (dopo la caduta in disgrazia del suo “protettore” Lula) con una somma di denaro non consentito. «C’era stata una lunga battaglia legale al termine della quale era stato scarcerato. Il Tribunale Superiore Federale ha affidato al presidente in carica l’ultima parola», spiega Repubblica. Ora tocca a Bolsonaro visto che probabilmente sarà lui il prossimo Presidente dello Stato brasiliano.