WhatsApp, co-fondatore: “Ho venduto la privacy dei miei clienti”, questa la confessione di Brian Action. Nel corso di una lunga intervista ai microfoni di Forbes, Acton ha parlato della cessione della società a Facebook, ma non solo, evidenziando il rammarico per la decisione presa e commentando la rottura con il numero uno Mark Zuckerberg. Il co-fondatore della celebre applicazione di messaggistica istantanea ha amaramente ammesso: “In fin dei conti, ho venduto la mia compagnia: ho venduto la privacy dei miei utenti, ho fatto una scelta e ne ho accettato un compromesso. E ora ci convivo ogni giorno”. Nel corso dell’intervista ha parlato dei motivi che si celano dietro la cessione, avvenuta circa un anno fa al colosso dei social network.
LA ROTTURA CON MARK ZUCKERBERG
Lo scandalo dati ha scatenato vibranti polemiche, con la vicenda Cambridge Analytica che ha fatto finire Mark Zuckenberg sul banco degli imputati. E lo stesso Brian Acton fu tra i primi a sostenere la campagna sui social network contro Facebook, tra i primi a twittare l’hashtag #deleteFacebook. Negli ultimi tempi hanno dato l’addio l’altro co-fondatore Jan Koum e i fondatori di Instagram, con Brian Acton che ha deciso di tornare all’attacco nel corso dell’intervista rilasciata al magazine americano: “Gli sforzi per spingere i ricavi stavano andando a scapito della bontà del prodotto”, con Acton che ha evidenziato che la vicenda gli ha lasciato l’amore in bocca. E il co-fondatore di WhatsApp ha parlato anche della rottura con Zuckerberg, “non ho molto da aggiungere su di lui”, con la proposta fatta a Sheryl Sandberg di fare pagare agli utenti pochi centesimi dopo un certo numero di messaggi. Su Menlo Park ha sottolineato: “Sono buoni uomini di affari, ma rappresentano principi etici e politiche con i quali non sono d’accordo”.