Grande festa, settimana scorsa, sullo scaffale del nostro studio dove vive con noi da anni un carissimo amico, lo Zinga. Motivo? Lo Zingarelli, un vocabolario che sa tante parole perché le ha rubacchiate qua e là in giro per il mondo, si è rifatto il look per il 2019 e ha pensato bene di organizzare un bel ricevimento “ad voc”. Sì, avete letto bene: un ricevimento “ad voc”, visto che gli invitati erano tutti i suoi amici vocabolari.
Il primo ad arrivare è stato il Palazzi, un dizionarione a cinque piani, dalle definizioni granitiche, accompagnato da Ragazzini, che non sono i suoi figli, ma vocabolari dalle espressioni assai vivaci. Poi si è presentato il Devoto, con il suo lessico pio e meditativo, accompagnato da una coppia di amici, Castiglioni e Mariotti, due romani di veneranda età, assorbiti da un’erudita discussione in latino con un certo Rocci, che peraltro rispondeva solo con frasi in greco attico. A seguire, la signora Crusca, nobildonna dall’eloquio impeccabile, con al guinzaglio Treccani, loquacissimi pure loro. E come in ogni festa che si rispetti, alla fine si è pure presentata la vocalist (il vocabolario dalle parole squillanti), la mitica Iva Zanicchelli.
Tutti a festeggiare lo Zingarelli 2019, che ha deciso di fare le cose in grande. Per esempio, ha ospitato, per la prima volta, nelle sue pagine le “Definizioni d’autore”. In pratica, alcuni personaggi famosi – da Vasco Rossi con “spericolato” a Bebe Vio con “sogno”, da Sofia Goggia con “discesa” a Reinhold Messner con “salita” – hanno commentato a modo loro alcune voci del dizionario. In tanti hanno voluto partecipare – lo Zinga ha un prestigio e un fascino senza eguali -, ma non tutti ce l’hanno fatta. In molti perché hanno risposto all’invito in ritardo, qualcuno per manifesta inferiorità rispetto al compito assegnato.
È il caso di Sossio Aruta. Sì, l’ex calciatore della Torrese da anni protagonista di spettacoli tv come “Uomini e donne” e “Temptation Island”. Sì, quello rimproverato qualche giorno fa da Valeria Marini: “Ma stai zitto, Zonzo, non sai neanche coniugare l’italiano, vai a scuola!”. Sossio (cioè Zonzo), lì per lì, ha continuato a commentare in modo petulante quel che stava accadendo sull’isola, ma a fine puntata, presa la Valeria da parte, le ha confidato: “Senti, cara la mia Marini, che io penso che ti chiami così perché hai marinato la scuola tante volte… io l’italiano lo so coniugare e conosco il significato di tante parole del vocabolario. Le conosco così bene che ho mandato un mio elenco personale di neologismi allo Zingarelli, dalla A alla Z. Capito?”.
Maddai! Zinga è così? E lui, lo Zinga, ha tristemente annuito, mostrandoci i “frutti” del lavoro lessicale del Sossio. Un elenco che siamo in grado di mostrarvi per intero.
Abbaino – Latrato del chihuahua
Bussare – Gesto di richiesta di apertura delle porte rivolto all’autista di un pulmann di linea
Coefficiente – Insulto tra matematici
Duodeno – Celebre coppia canora. I loro veri nomi? Tenue e Crasso
Ebete – Albero di pino rincoglionitosi col tempo
Filigrana – Parmigiano tagliato a fette sottilissime
Ginopinatamente – Nella mente di Gino e Pina
Herpes – Dio della mitologia greca sulla bocca di tutti e affetto da infezioni virali
Interferire – Percuotere un tifoso della squadra nerazzurra
Lestofante – Giocatore, spesso un baro, abile con le carte cosiddette ”vestite”: infatti è pure chiamato Lestodonna e Lestorè
Madreperla – Pesante insulto nel tipico gergo degli orefici
Narcisismo – Rito praticato da specialisti nei confronti di coloro che si percepiscono troppo belli
Oleodotto – Persona esperta di petrolio e derivati
Parafungo – Protezione naturale per porcini e finferli
Quadrumvirato – Club di eunuchi dediti a cariche politiche
Ridondante – Studenti depressi che amano ritrovarsi tra loro con l’unico scopo di dileggiare il Sommo Poeta
Siparietti – Tutte le volte che l’Alba nazionale, la Coscia Lunga della Sinistra, pronuncia il fatidico “Si”, unendosi in matrimonio con chicchesia
Testosterone – Qualsiasi scritto che parli di personaggi di manifeste origini meridionali
Ugello – Piccolo volatile capace di passare attraverso pertugi infinitamente stretti
Vacca – Unica consonante dell’alfabeto italiano che, se posposta ad un’altra consonante, dà nome ad un animale
Zaffàta – Strega buona seppure maleodorante.