ROBERTO BURIONI, LE ACCUSE PER IL POST SULL’ASPETTO DELLE DONNE
Con Roberto Burioni si parla di dati: “Nel 2015, tutti i vaccini hanno rappresentato poco più dell’1,3% della spesa sanitaria della Nazione. I NoVax? Me li spiego così: ci siamo dimenticati quanto sono gravi le malattie. Quando io ero bambino, era molto facile convincere la gente a vaccinarsi. Anzi: la gente voleva vaccinarsi”. C’è poi chi non si vaccina per motivi religiosi: “La malattia è un castigo, la salute è un premio e non vogliono togliere a Dio la possibilità di decidere su loro stessi”. Perché vaccinarsi non può essere una scelta discrezionale? “Per un motivo molto semplice: è un gesto di responsabilità sociale, come il non guidare ubriachi. Pensare di sovraccaricare l’organismo di vaccini è come pensare di portare qui una colonia di formiche: irrilevante”. L’argomento è quanto mai vitale. [agg. di Rossella Pastore]
IL POST DELLE POLEMICHE
Roberto Burioni è in prima linea per il tema ancora scottante dei vaccini. Il virologo continua a sottolineare la sua visione sull’intera faccenda che ha assunto sempre di più contorni politici, mentre anche l’opinione pubblica si trova divisa fra sostenitori, complottisti e oppositori. Per Burioni invece è chiaro che persino dieci vaccini non siano mai abbastanza, con un riferimento a quanto affermato di recente dal ministro dell’Interno. Schietto e senza peli sulla lingua, Burioni ha detto la sua durante il Festival della Ricerca Scientifica che si è svolto a Trieste alla fine dello scorso mese. Oggi lo vedremo invece fra gli ospiti di Che tempo che fa. Le polemiche non potevano che abbattersi anche nei confronti del virologo, come è accaduto poche settimane fa per via di un post acceso sulle donne, che ha spinto la comunità ad alzarsi in piedi. Un polverone dovuto a quell’affermazione sulle “donne brutte” che ha infiammato in poco tempo gli animi degli italiani. “Una volta che si è non sgradevoli la partita è aperta”, ha chiosato nel suo intervento social disquisendo su chi siano le donne brutte e cosa si debba fare per rendere il proprio aspetto “accettabile”: dimagrire e curarsi.
LA SUA LOTTA PER I VACCINI
Conosciuto come virologo delle polemiche, ha affermato più volte in passato di voler sconfiggere tutte le bugie dette sul mondo scientifico e soprattutto sui vaccini per continuare a fare della buona informazione, senza permettere che alcune dicerie continuassero a diffondersi. Soprattutto perché prive di qualsiasi fondamento scientifico. Per sottolineare di essere credibile e di andare persino contro se stesso, Burioni ha ricordato infatti che il suo lavoro in realtà viaggerebbe su binari opposti, ovvero creare dei farmaci alternativi ai vaccini che non funzionano. Per questo, come ha sottolineato al Corriere della Sera, non avrebbe alcun interesse a dire la verità. E invece ha deciso di uscire allo scoperto, “per mia figlia, che ha sette anni” e che non vuole veder crescere in un mondo in cui il padre non ha combattuto fino in fondo. Permettere che le bugie sui vaccini siano lasciate circolare liberamente ai suoi occhi figurerebbe come minacciare “le basi del benessere di tutti”.