Dopo il via libera in Consiglio di Presidenza del Senato, il caos attorno al tema dei vitalizi ancora non abbandona la politica nostrana specie per quel “ora si passa alle Regioni” con cui il M5s ha dato già l’obiettivo della prossima “scure”. Su tutte, è l’Ars siciliana la prima a saltare sui banchi dopo le notizie giunte ieri da Palazzo Madama: il presidente Gianfranco Miccicchè è da tempo contrario al taglio, considerandolo «una vendetta sociale» ma anche il Governatore della Regione Sicilia si dice non d’accordo sulla norma. Da una relazione recente dei tecnici dell’Ars hanno spiegato, allarmati: «Il parlamento di Sicilia è destinato a soccombere davanti ai prevedibili ricorsi contro una norma che non agisce sul futuro ma va a incidere su un beneficio già in godimento». Si rischia perciò una valanga di ricorsi, non solo locali ma anche nazionali: i prossimi mesi, immaginiamo, si prevedono sempre più infuocati.. (agg. di Niccolò Magnani)
La delibera sui vitalizi passa al Senato
Approvato anche dal Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica il taglio ai vitalizi degli ex parlamentari. La delibera che prevede la rideterminazione su base contributiva è stata approvata con i voti di Lega e Movimento Cinque Stelle, contrari invece i senatori di Forza Italia e del Partito Democratico, si sono astenuti quelli di Fratelli D’Italia, che al momento del voto sono usciti dall’aula. Immediata l’esultanza di Di Maio e di tutti gli esponenti grillini, con il capo politico del partito di Beppe Grillo che parla di voto storico per la democrazia partecipativa italiana. Adesso sulla riforma che entrerà in vigore solamente l’anno prossimo, pende la scure dei ricorsi presentati, oltre mille, dai parlamentari alla quale verrebbe decurtato il vitalizio.
La manovra è l’Europa
Nel giorno in cui la manovra economica passa nel consiglio dei ministri arriva il primo muro alzato dall’Unione Europea. E’ stato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker a dichiarare le misure fiscali italiane irricevibili. Juncker parlando con i giornalisti italiani ha detto che la manovra devia sensibilmente da quanto concordato e cosa ancor più grave contiene delle misure, soprattutto l’innalzamento del rapporto tra deficit e Pil, che sarebbero invocate anche da altri paesi. Immediata la risposta del vice premier italiano Luigi Di Maio che commentando le parole di Juncker rivendica il diritto di un paese sovrano, l’Italia, a prendere tutte le contromisure economiche che vanno in direzione della riduzione del debito. Le parole di Juncker potrebbero essere il prologo dell’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti del Bel Pese.
Arrivano le scuse della Francia
La scusa ufficiale è quella che alcuni gendarmi sono stati trasferiti a Clavière da poco tempo perciò non conoscono bene la zona di competenza, questo sarebbe dovuto servire a scusarli per lo scarico dei migranti in territorio italiano. Matteo Salvini però non ci sta e rispedisce al governo transalpino le scuse ufficiali, affermando che la gendarmeria non può lasciare in territorio italiano della gente sola, Salvini si spinge ancora più avanti chiedendo l’intervento degli organismi internazionali, ONU in testa. Intanto oggi la magistratura italiana competente per territorio ha fatto sapere di aver aperto un’inchiesta su un’altro probabile sconfinamento avvenuto ad agosto, in quell’episodio uomini armati che indossavano una divisa simile a quella della Gendarmeria avevano controllato alcuni cittadini italiani, almeno due, in un bosco ben all’interno dei confini del Bel Paese.
Brasile, Bolsonaro ringrazia Salvini
Il candidato presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha voluto ringraziare il vice premier italiano Matteo Salvini per l’appoggio che in questi giorni sta manifestando. Lo scambio di “gentilezze” è avvenuto tutto su Twitter con Bolsonaro che sempre sul social ha affermato che in caso di vittoria Battisti sarà immediatamente estradato. Il candidato di estrema destra è il probabile vincitore del ballottaggi che si terrà alla fine di ottobre, i sondaggisti lo danno infatti in testa rispetto al candidato della sinistra con un vantaggio di oltre venti punti percentuale.
Dybala ko in nazionale, la Juventus trema
Paulo Dybala è finito ko in nazionale e la Juventus ora è preoccupata di perderlo non tanto per la sfida casalinga contro il Genoa ma soprattutto per il big match di Champions League contro il Manchester United. Il calciatore argentino è uscito all’ora di gioco e una volta arrivato in panchina ha poggiato del ghiaccio sia sopra che sotto il ginocchio destro. Al momento non filtra particolare allarmismo, non si tratterebbe dunque di un problema grave, ma comunque c’è la giusta dose di preoccupazione per le prossime partite. Lo staff bianconero valuterà con attenzione il caso al ritorno della Joya a Torino.