Una frase shock sul femminicidio, scritta in un estratto di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera: “Se un uomo di una certa età decide di uccidere la moglie o la compagna di una vita, perché magari è deluso dal fatto che certe dinamiche di coppia siano cambiate, perché il suo progetto di vita si è interrotto e con esso la complicità che c’era, o perché magari non si è trovato prima il modo e il coraggio di dire che un sentimento era finito da anni, il suo gesto tradisce il valore del tempo e l’obbligo etico che abbiamo tutti di viverlo al meglio e con sincerità, ma la loro colpevolezza è pari.” L’autore è Federico Moccia, e tale affermazione ha lasciato di stucco gran parte del mondo culturale italiano. La risposta più diretta è arrivata da Melissa Panarello, con un articolo di risposta intitolato “Tutte le volte che la violenza è nemica dell’amore.“
IL PASSO INDIETRO DI MOCCIA
Melissa Panarello ha sottolineato come Moccia abbia sbagliato su tutta la linea con un’affermazione del genere sul femminicidio, ma al tempo stesso anche sui social si è scatenata una cascata di commenti che ha fatto finire lo scrittore di “Tre metri sopra il cielo” nell’occhio del ciclone. Tanto che è arrivata la rettifica di Moccia su quanto affermato: “Molto spesso un uomo che uccide la donna reputa solo lei colpevole della fine della loro relazione. Invece, questa colpa è condivisa: anche l’uomo deve rendersi conto che il gesto che sta per commettere deriva da un suo comportamento sbagliato,” ha scritto Moccia sottolineando come questo fosse il senso originale della sua affermazione, e prendendosi le responsabilità sul fatto di non essere stato abbastanza chiaro. Mea culpa che non è bastato, e oltre all’articolo di Melissa Panarello, sui social qualcuno ha invocato un provvedimento dell’Ordine dei Giornalisti nei confronti di Moccia.