Il procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, ha voluto sottolineare come l’inchiesta non sia in nessun modo da interpretare come un attacco diretto al “modello Riace” in tema accoglienza dei miganti. Ha spiegato D’Alessio: “La nostra inchiesta non ha rappresentato un attacco al modello Riace. Non sarà colpa certo colpa della Procura di Locri se tale modello dovesse andare incontro ad un fallimento. Abbiamo ravvisato delle ipotesi di reato e abbiamo fatto il nostro dovere portando avanti l’inchiesta. Bisogna scindere la persona Lucano dall’idea che il Sindaco ha posto in essere a Riace. Il problema è la realizzazione di quell’idea. Non possiamo consentire che qualcuno persegua un’idea passando bellamente sopra i principi e sopra le norme. Altrimenti consentiremmo a chiunque di praticare i propri convincimenti infischiandosene delle leggi.” (agg. di Fabio Belli)
SALVINI: “TRADITA LA FIDUCIA DEI CALABRESI”
«Il sindaco di Riace è stato arrestato per peccato di umanità»: così il titolo del lungo commento su Repubblica di Roberto Saviano che ancora una volta ritorna sul caso di Riace, dando pieno sostegno al primo cittadino Mimmo Lucano e contrapponendosi sempre all’azione del Ministro Salvini, il vero “nemico n.1” dello scrittore di Gomorra. «Mimmo Lucano ha fatto politica nell’unico modo possibile in un Paese che ha leggi inique. Mimmo Lucano ha fatto politica disobbedendo. Disobbedienza civile: questa è l’unica arma che abbiamo per difendere non solo i diritti degli immigrati, ma i diritti di tutti» e non solo, «La caccia agli oppositori si è aperta, ci arrendiamo al processo di trasformazione della Repubblica italiana nella Repubblica ungherese di Orban? No, non ci arrendiamo. Attiviamoci tutti». Intervistato da Mattino5 il suo “oppositore” Salvini ha invece direttamente replicato, «Saviano parla di “Stato autoritario” e dice che “il governo Salvini fa arrestare Tizio o Caio”. Come se io potessi telefonare ad un procuratore o alla Guardia di Finanza e far arrestare qualcuno. Chi dice robe del genere ha dei problemi». Sull’arresto in merito di Lucano, il Ministro aggiunge «Non faccio il giudice, non faccio l’avvocato, e aspetto di capire se qualcuno ha usato male dei soldi e ha tradito la fiducia del calabresi». (agg. di Niccolò Magnani)
PROCURA, “CI SONO IPOTESI DI REATO”
Forse nessuno si aspettava le numerose manifestazioni di solidarietà nei confronti del sindaco di Riace, Domenico Lucano, nelle ore successive la notizia del suo arresto. Il primo cittadino calabrese è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e a conferma di ciò, le parole ribadite questa mattina dal procuratore di Locri, D’Angelo: «Stiamo redigendo motivi di impugnazione – ammette a Radio Anch’io su Radio Rai – ritengo che il Gip non abbia vagliato tutto il panorama probatorio che gli é stato messo a disposizione. Porremo all’attenzione del Tribunale del Riesame il panorama probatorio, perché invece riteniamo che gli elementi siano ben sufficienti per ritenere configurate anche le ipotesi di reato che abbiamo portato all’attenzione del Gip». Prosegue quindi per la sua strada il procuratore, nonostante da più parti si sostiene l’innocenza di Lucano, un vero e proprio paladino in tema di accoglienza di migranti. Secondo il Gip Vincenzo Tedesco, non vi sarebbe alcun giro illecito di denaro derivante da finanziamenti pubblici, ma la procura la pensa diversamente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“MIMMO NON MOLLERA'”
“Mimmo non mollerà”: ne è certo Giuseppe Lucano, fratello del sindaco di Riace arrestato ieri per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ecco le sue parole ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: Non tutti sono accanto a mio fratello. I paesani che sono contro di lui lasciano il tempo che trovano, non ha rubato nulla così come si evidenzia dalle carte. Anzi addirittura ci ha rimesso lui. Secondo me è un’operazione politica considerato il clima che si vive oggi in Italia. Salvini ha fatto un tweet? L’ho già visto. Ha sfruttato per scagliarsi ancora una volta contro la buona pratica dell’immigrazione. Lui vorrebbe chiudere tutto”. A Riace però non tutti sono dalla parte del primo cittadino: ““Sono fatti suoi io non ho fatto niente. I migranti se li tiene a casa sua”, il commento di un residente. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RIACE SI STRINGE ATTORNO A LUI
Ha sconvolto una comunità l’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, non tanto perché la gente è rimasta delusa dal primo cittadino calabrese, quanto perché la stessa è convinta che Lucano abbia agito nel giusto. Chi lo conosce lo difende a spada tratta e nelle ultime ore sono tantissimi gli appelli in rete a difesa del primo cittadino che si batte da anni per accogliere gli immigrati. Giovanni Maiolo, presidente nazionale della rete comuni solidali, è un collaboratore di Domenico Lucano, e i due si conoscono da molto tempo: «È stato un fulmine a ciel sereno – racconta ai microfoni dei colleghi di TPI – perché eravamo certi che le accuse che gli erano state mosse sarebbero state archiviate e invece hanno rilanciato con altre e nuove accuse». Secondo Maiolo, Riace è sotto assedio ormai da tempo, perché comunità che accoglie i migranti: «È un po’ di tempo che la comunità di Riace si sente accerchiata – prosegue – parliamo di un piccolo paese che negli ultimi tempi ha visto tantissimi militari della finanza e forze dell’ordine a scartabellare in Comune, o nelle sedi delle associazioni. I cittadini hanno sentito un certo stato di assedio». Maiolo ha aggiunto: «Stamattina c’era una certa disperazione, abbiamo sentito solo gente che piangeva». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANIFESTAZIONE ANCHE A BOLOGNA
Dopo quella di oggi all’Esquilino, è stata indetta un’altra manifestazione di solidarietà per Mimmo Lucano, questa volta a Bologna. Come riportato dai colleghi di Bologna Today, Arci Bologna e Libera Bologna hanno promosso una manifestazione per il 3 ottobre 2018 alle ore 18.00: un presidio davanti alla Prefettura di Piazza Roosvelt a sostegno del sindaco di Riace, arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “In un paese e in un continente dove la disumanità sta diventando legge un processo virtuoso di inclusione sociale di migranti e richiedenti asilo è considerato reato. Difendere l’esperienza di Riace significa difendere la solidarietà in ogni ambito della vita sociale”, si legge su Facebook. Bologna ma non solo: per sabato 6 ottobre 2018 è stata promossa dai centri sociali e dalle realtà della sinistra antagonista una manifestazione proprio a Riace. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GAD LERNER: “CLIMA FASCISTOIDE”
E’ stato indetto per la giornata di sabato un corteo di protesta per l’arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E nel mirino è finito il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha avuto un vivace scambio di battute sui social con Gad Lerner. Il giornalista ha commentato: “Il mandato di arresto per il sindaco di #Riace è uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell’accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di cui sta cadendo preda il nostro paese. Solidarietà piena a #MimmoLucano”. Questa la replica del vice premier: “Ho un dubbio: crede davvero nelle sciocchezze che dice?”. Ed è giunto il commento sulla vicenda di un altro avversario politico del segretario della Lega, ovvero Laura Boldrini: “Il Ministro dell’Interno festeggia, non perché nella Locride ha sgominato la #ndrangheta ma perché a #Riace è stato messo ai domiciliari Mimmo #Lucano. #Salvini quello indagato per sequestro di persona aggravato e quello il cui partito deve 49 milioni ai cittadini italiani”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SIT-IN DI SOLIDARIETA’ ALL’ESQUILINO
L’arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha spaccato in due la politica e l’opinione pubblica. Nel corso delle ultime ore si sono moltiplicate le prese di posizione e, come riportato da Repubblica, in centinaia sono scesi in piazza dell’Esquilino a Roma per un sit-in di solidarietà nei confronti del primo cittadino di Riace. Diversi cori e decine di cartelli, alcuni dei quali recitavano: “Arrestateci tutti”, “La solidarietà non è un reato” o ancora “Io sto con la sposa #matrimonisolidali”. Non mancano gli attacchi diretti a Matteo Salvini, ministro dell’Interno e primo ‘oppositore’ di Mimmo Lucano, con alcuni manifestanti che hanno intonato “Bella ciao”. Presenti, inoltre, numerosi esponenti della classe politica: oltre alla segretaria della Fiom Francesca Re David, sono stati avvistati alcuni membri di Articolo 1-Mdp e del Partito Democratico. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MAGISTRATURA SI DIVIDE
Mimmo Lucano, il sindaco di Riace diventato simbolo dell’accoglienza ai migranti, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed è anche accusato di fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Questa vicenda sta spaccando la magistratura di Locri: secondo l’HuffPost, la procura si è scagliata contro il gip perché ha accolto solo due dei nove capi di accusa, quelli meno gravi, contenuti nel fascicolo. Quindi avrebbe ammorbidito la posizione di Lucano. Ma il magistrato che ha disposto l’arresto del sindaco ha evidenziato «marchiane inesattezze» e «congetture» sulla distrazione di fondi per altri fini, inoltre definisce «inattendibili» i testimoni e parla di testimonianze raccolte sommariamente e senza le garanzie di legge. Il procuratore di Locri, Luigi D’Alessio, ha fatto sapere di non essere d’accordo con il gip, quindi intende rivolgersi al tribunale del Riesame. «Non condividiamo le conclusioni del gip – ha affermato il pm – che ha accolto solo parzialmente le nostre richieste tenendo fuori quelle più gravi».
ARRESTO MIMMO LUCANO, “MARCHIANE INESATTEZZE NELL’INCHIESTA”
La procura di Locri aveva chiesto l’arresto di altre 14 persone, oltre al sindaco di Riace Mimmo Lucano, e i soggetti iscritti nel registro degli indagati erano 31, ma il gip ha ridimensionato di molto l’impianto accusatorio. Nelle pagine che il giudice per le indagini preliminari ha deciso di non prendere in considerazione c’erano le accuse più pesanti per Lucano, cioè quelle relative ad una presunta gestione illecita dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti. Ma il gip ha ritenuto inconsistenti quelle contestazioni, pur definendo «tutt’altro che trasparente» il modo in cui venivano amministrate le risorse. In sostanza, Domenico Lucano, conosciuto in tutto il mondo per aver creato un modello di accoglienza diffuso con cui ha ripopolato il suo paese, avrebbe commesso degli illeciti ma senza arricchirsi. Lo ha evidenziato il gip nella sua ordinanza: «Il diffuso malcostume emerso nel corso delle indagini non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delittuose ipotizzate». La procura però non ci sta e, come riportato dall’HuffPost, ha annunciato, oltre all’istanza di riesame, che trasmetterà gli atti alla Procura regionale della Corte dei Conti «ai fini dell’accertamento del connesso danno erariale».