A svelare qualcosa di più di quello che questa sera Loredana Bertè dirà su Mia Martini è Gabriele Parpiglia. Il giornalista, poco fa, sui social, ha pubblicato qualche stralcio delle parole che la rocker ha usato durante L’Intervista ospite di Maurizio Costanzo. Un incontro con la Bertè non poteva non coinvolgere anche uno dei suoi dolori più grandi ovvero la morte della sorella, un vero e proprio strappo che le ha portato via una parte di cuore come lei stessa confermerà questa sera “Non è vero che il tempo cancella tutto perchè non cancella niente. Io ce l’ho dentro… quando è morta una parte di me è morta con lei”. Così Loredana Bertè spiega la morte della sorella ammettendo di sentirsi davvero disperata per la sua morte. La pensa ogni giorno e viene assalita sempre dal rimorso di non averle detto abbastanza volte di volerle bene: “Il mio rimorso più grande è non averla stretta mai, non averla mai abbracciata e averle detto ti voglio bene anche diecimila volte…”. Ma di lei ricorda anche l’aspetto migliore, il suo talento e il suo essere “pazza” perché faceva tutto senza mai pensare e fermarsi a riflettere. In questo sicuramente sono molto simili. (Hedda Hopper)
UN DOLORE MAI SOPITO
La figura di Mia Martini rimarrà centrale per la storia della musica italiana, in netto contrasto con una vita travagliata che la unirà per sempre alla sorella minore Loredana Bertè. Conosciuta anche con il nome di Mimì, l’amicizia con Renato Zero e la fuga da casa le permetterà di raggiungere Roma e di aprire le porte alla musica. Morirà “serena”, come sottolineeranno diversi giornali il 12 maggio del ’95, quando il suo corpo verrà ritrovato all’interno della sua abitazione. Sarà il manager Nando Sepe a intuire che qualcosa non va, quel giorno in cui si ritrova a insistere al campanello della casa dell’artista, a Varese. Per questo chiede alla padrona di casa di avere le chiavi di riserva dell’appartamento di via Liguria a Cardano del Campo, scoprendo però che la porta è stata chiusa dall’interno. Occorrerà l’intervento dei pompieri per riuscire ad abbattere quel muro, rivelando la macabra scoperta. Mia Martini è infatti morta da 48 ore prima che il suo corpo venga ritrovato. Calerà così il sipario sulla vita di una grande artista, mentre i palinsesti si infiammano in un tam tam che permette alla notizia shock di entrare nelle case degli italiani. Eppure a distanza di così tanti anni da quel giorno, si continua a ricordare la sua voce scura, profonda. Quel talento evidente emerso grazie ad una vita fatta anche di insuccessi. Come quelli registrati all’inizio della sua carriera, ricorda La Repubblica. Ma poi Mimì riuscirà a ottenere la sua rivincita grazie ad una giovanissima Loredana al suo fianco e all’incontro fatale con Renato Zero.
Da Domenica Bertè a Mia Martini
Domenica Rita Adriana Bertè sarà nota con questo nome solo negli anni bui della sua carriera, quando sceglie il jazz come arma vincente per smuovere le folle. Diventerà invece Mia Martini molto tempo dopo, in seguito a un nuovo scossone professionale che non le permetterà di vivere di compromessi. La svolta avverrà grazie al Piper di Viareggio nel ’71, grazie a una serata che le permetterà di conoscere il produttore di allora di Patty Pravo, Alberigo Crocetta. Sarà in quel momento che nascerà Mia Martini, un nome scelto dalla stessa cantante in ricordo di Mia Farrow, ed un cognome invece voluto dal produttore. E poi di corsa ad affondare mani e voce negli anni Settanta, che la renderanno padrona della musica italiana. Dieci anni più tardi però deciderà di troncare ogni rapporto con il mondo dello spettacolo, nonostante i tanti riconoscimenti e gli applausi ricevuti da amici e colleghi. Mia Martini in quel momento infatti ha bisogno di normalità, di ritornare ad essere Domenica. Per questo corre fra le braccia della sorella maggiore Leda e sparisce nel buio per quattro lunghi anni. Sarà un incidente d’auto e la morte sfiorata a riportarla sul palcoscenico. Non sarà abbastanza per ridare alla cantante una vera e nuova vita. Terminerà pochi anni più tardi, in modo misterioso. Tante le ipotesi sulla sua morte, fra cui anche quella di un suicidio. Ed invece la sorella Loredana Bertè, ricorda il settimanale Nuovo, molti anni dopo lancerà un nuovo macigno: “l’ha ammazzata di botte“, dirà riferendosi al padre violento, a cui Mimì si era riavvicinata 40 anni dopo la prima frattura.