Google+ chiude. Dopo avere esposto circa mezzo milione di dati di utenti per colpa di un bug, si è finalmente deciso di chiuderlo e convertirlo in un servizio enterprise. Il provvedimento è arrivato dopo un articolo pubblicato su Wall Street Journal che ha segnalato come l’azienda abbia messo a rischio i dati di mezzo milione di utenti, come minimo dal 2015 ad oggi. L’azienda per di più avrebbe occultato la problematica per “paura di ripercussioni”. Insieme alla chiusura di Google+, si sono annunciate anche delle novità dal punto di vista della privacy lato utente. Queste soluzione, potrebbero stravolgere anche alcune applicazioni. A quanto pare, Google era informata dei fatti dallo scorso marzo. Il problema infatti, riguardava delle vulnerabilità nelle API (l’interfaccia di programmazione), che permetteva agli sviluppatori di vedere nome, indirizzo email, occupazione, sesso ed età dell’utente (e questo, per la privacy, non sarebbe mai dovuto accadere). “Google ha avviato un’indagine interna invece che affidarsi a un consulente esterno, e ha scelto di non diffondere la notizia fino a che l’articolo del Wall Street Journal l’ha obbligata”, si legge.
Google+ chiude, ecco perché
Dopo la diffusione della notizia, Google ha dato delle spiegazioni tramite Ben Smith, Vice Presidente per lo sviluppo, che proprio nella giornata di ieri ha scritto: “Se i dati degli utenti sono a rischio, andiamo oltre i nostri obblighi legali e applichiamo diversi criteri incentrati sugli utenti per decidere se mandare una notifica. Il nostro Ufficio per la Protezione dei Dati ha esaminato questo problema (per capire se) era possibile identificare accuratamente le persone da informare, se c’erano prove di un abuso o se si fosse qualcosa che uno sviluppatore o un utente potesse fare in risposta. Nessuno di questi criteri era soddisfatto”. Google quindi, è corso ai ripari rispondendo immediatamente all’articolo e non solo con il post di Smith. La celebre azienda infatti, ha anche preso misure di sicurezza concrete ed immediate. La chiusura di Google+ nel frattempo, riguarda la “versione consumer” e diventerà un servizio per le aziende. “La nostra revisione mostra che Google+ è più adatto alle aziende, dove i colleghi possono partecipare a dibattiti interni su una rete aziendale sicura. I clienti aziendali possono impostare regole di accesso e usare controlli centralizzati per tutta l’organizzazione. Abbiamo deciso di concentrarci sul settore enterprise e introdurremo nuove funzioni pensate per esso”.